Il Comitato promotore Zes Lucana 2017 ha promosso in mattinata una conferenza stampa nella sede di Altra Associazione Confimea a Matera per fare il punto sui risultati ottenuti nei primi cinque mesi, illustrare la differenza tra ZES (Zona Economica Speciale) e ZLS (Zone Logistiche Speciali), di cui si è occupato Maurizio D’Amico nella stesura originale del progetto e lanciare un progetto imprenditoriale che possa coinvolgere le imprese creative culturali denominato Smart Orange Zes Net, per il trasferimento di buone pratiche, legate all’innovazione dei servizi logistici con l’impiego di tecnologie ultraveloci e avanzate come il “5G”. L’iniziativa intende legare l’area appulo-lucana ai corridoi 8 e 9 tra Europa, Asia e Mediterraneo.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato Pierluigi Diso, coordinatore Zes Lucana 2017, Giampiero De Meo, Esperto di logistica e trasporti, Gaetano Liantonio, presidente Associazione ZFM, Vincenzo Malfa, direttore generale di Altra Associazione e Agata Mele, presidente di Altra Associazione. In collegamento Skype è intervenuto Maurizio D’Amico, segretario generale Femoza, Federazione Mondiale Zona Franche e Speciale. “L’obiettivo – hanno precisato i promotori – è quello di rafforzare contenuti e opportunità delle zone economiche speciali, che legano realtà portuali e retroportuali, e il ruolo delle capitali europee della cultura per il 2019, Matera per l’Italia e Plovdiv per la Bulgaria.
Alla luce dell’importanza della formazione collegata alle produzioni innovative e strategiche delle imprese, Giampiero De Meo ha annunciato la partecipazione alla manifestazione di interesse prevista dal Bando Regione Basilicata per la costituzione di una Fondazione ITS per l’Istruzione Tecnica superiore di giovani diplomati nel settore della Efficienza energetica e delle energie rinnovabili da realizzarsi con il mondo universitario, della ricerca e della formazione professionale, in partenariato con il Comune di Matera e la Provincia a partire dai fabbisogni delle imprese del settore presenti in Lucania per cercare di andare oltre il petrolio. Infatti il partenariato prende il nome di ITS CLEAN (Clean Lucanian Energy Ambient Now).
Di seguito la relazione di Maurizio D’Amico, segretario generale Femoza, Federazione Mondiale Zona Franche e Speciale.
Il connubio fra zone logistiche semplificate e zone economiche speciali: un’occasione per rilanciare la competitivita’ del sistema Paese.
L’approvazione dell’emendamento 8.45 (avente come prima firmataria l’On. Roberta Oliaro) istitutivo delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) ed inserito nel DDL Bilancio 2018, rappresenta un secondo importante intervento del Governo, dopo l’introduzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) nel Mezzogiorno con gli articoli 4 e 5 di cui alDecreto-Legge 91/2017 (Decreto Mezzogiorno), convertito con modificazioni dalla Legge 123/2017, finalizzato a rilanciare la competitività del settore portuale e logistico, e quindi lo sviluppo economico, dell’intero Paese.
Il fattore di competitività offerto dalle ZES in aree retroportuali, piattaforme logistiche e interporti consiste nel trinomio rappresentato nelle agevolazioni di tipo amministrativo consistenti in procedure semplificate e in regimi procedimentali speciali, in quelle di natura infrastrutturale, e nella nuova riformulazione del credito d’imposta rispetto a quantoprevisto con la Legge di Stabilità 2016, con il prolungamento del termine finale degli investimenti nell’acquisto di beni strumentali nuovi fino al 31 dicembre 2020.
Invece nel caso delle ZLS il potenziale appeal per l’attrazione di nuovi investimentinelle aree portuali risiede nella fruizione esclusivamente delle agevolazioni di carattere amministrativo.
Le Zone Logistiche Semplificate non hanno ovviamente il peso specifico delle ZES, e in una visione inclusiva e finanche solidaristica (fattore quest’ultimo che spesso è mancato nel nostro Paese), forse è condivisibile la decisione del Governo di aver limitato (si spera, peraltro, non irrevocabilmente) lo start up di questi ultimi, ossia eccezionali strumenti di accelerazione dello sviluppo economico, a quella parte di territorio nazionale in cui, storicamente a partire dall’Unità d’Italia, tale sviluppo non c’è mai stato o è stato estremamente frammentario. Pertanto ciò rappresenta un segnale di svolta nella scelta delle future strategie istituzionali di programmazione per la crescita economica.
Il Paese dovrebbe sempre adottare, come è avvenuto in questo caso, una visione sistemica nell’introduzione di misure di promozione della competitività della propria offerta verso i mercati internazionali.
Infatti l’introduzione delle ZLS costituiscono un valido compromesso per garantire da un lato alle regioni del Centro e del Nord, meglio strutturate dal punto di vista logistico rispetto a quelle del Sud, un livello sufficiente di competitività dei propri comparti portuali, senza, dall’altro lato, penalizzare con l’ulteriore dotazione di incentivi più simili a quelli propri delle ZES (per esempio quelli fiscali, rappresentati nel modello italiano esclusivamente dalla previsione del credito d’imposta, sia pur in una versione aggiornata) le aspirazioni e le potenzialità di rilancio di quelle del Mezzogiorno.
Peraltro il suddetto fattore incentivante di natura fiscale, se valutato alla stregua di un’analisi comparativa con le best practices esistenti al mondo e con i caratteri strutturalmente identificativi di una Zona Economica Speciale “tipo” secondo la prevalente letteratura rilevante in materia, risulta ben poca cosa ed anzi sempre più stanno emergendo al riguardo le perplessità espresse dal settore imprenditoriale.
Fatta salva questa possibile nota di demerito, per non aver “osato”, di più, ilGoverno ha correttamente agito nel prevedere misure alternative per le regioni escluse dall’applicazione delle ZES, allo scopo di garantire un livello sufficiente di competitività del comparto portuale e logistico di tali regioni, e soprattutto per valorizzare, fra l’altro, il coinvolgimento dei porti e dei sistemi logistici del nord nel progetto OneBeltOne Road, la riedizione della cd. Via della Seta: magari attendendo che le dinamiche successive all’introduzione delle ZES al Sud possano eventualmente creare circoli virtuosi per consentire il possibile coinvolgimento nel progetto cinese, anche dei sistemi portuali del Mezzogiorno.
Per esempio con riferimento al Mar Adriatico, una possibile e auspicabile evoluzione, potrebbe essere quella di una sinergica cooperazione fra i porti di Venezia e di Trieste, inclusi nel progetto OBOR, con il porto di Bari, l’unica ZES italiana riferita ad un porto “core” eleggibile nell’ambito del precitato bacino marittimo.
In ogni caso, la scelta di introdurre, a pochi mesi dal varo della normativa quadro sulle ZES, lo strumento delle ZLS non dovrebbe essere né minimizzata, né considerata penalizzante nei confronti delle regioni meridionali.
Gli investitori desiderano sempre che nei territori di qualsiasi Stato in cui investono i propri capitali ci sia l’assenza di turbolenze politiche, economiche e sociali: le dicotomie territoriali interne pregiudicano una predisposizione business oriented e, pertanto, l’auspicio è che l’introduzione delle ZLS accanto alle ZES assicuri tale clima di serenità.
Si prenda esempio dalla Polonia, in ambito europeo lo Stato “faro” sulle ZES, che sono realizzate in aree eleggibili presenti un po’ in tutto il territorio nazionale, senza distinzioni Nord-Centro-Sud: anzi entro i primi mesi del 2018 l’intero Paese dovrebbe diventare una sorta di Big Special Economic Zone.
Le ZLS sono una novità importante e costituiscono l’inizio di un processo che step by step potrebbe consentire di uniformare tutta l’Italia ai migliori modelli di best practices offerti in altri Paesi nella macrocategoria delle zone economiche.
Di seguito l’intervento di Pierluigi Diso, Coordinatore del Comitato Zes Lucana 2017
La data odierna è per me emblematica perché sei mesi fa, precisamente il 23 giugno 2017 il sindaco di Matera ha dovuto dare vita al governissimo, con l’ingresso in giunta del PD, ed io pochi giorni dopo venivo chiamato da un gruppo di amici che avevano studiato la possibilità di avere in Basilicata un’area destinata a zona economica speciale. Ero in vacanza in Salento quando fui avvertito che con Delibera di Giunta N. 876 del 4 agosto 2017, la Regione Basilicata, alle ore 13.45, aveva preso atto dello studio dell’Osservatorio Banche Imprese e individuato nell’area industriale di Ferrandina e nell’autoparco di Galdo di Lauria due ZES all’interno della Regione Basilicata. Vincenzo Viti della Svimez pubblicava subito una nota con la quale comunicava la “presa d’atto” di uno studio preliminare, che sarà utile leggere approfondire e discutere, commesso ad un “Osservatorio Banche Imprese” che, partendo dalla ridefinizione della condizione della Basilicata quale Regione cerniera e come opportunità logistica di dimensioni continentali situata fra le dinamiche ed i distretti costieri tirrenico e adriatico …. iscritta nel “corridoio Scandinavo-Mediterraneo”, candida la regione lucana al riconoscimento di ben due Zes : l’una incentrata sul polo di Ferrandina, l’altra su quello di Galdo di Lauria. Mi si chiedeva subito della città di Matera e che fine avessero fatto le zone industriali di Jesce e La Martella, sperando in un loro recupero in una prospettiva più ampia nel quadrilatero appulo-lucano Taranto-Ferrandina-Matera-Bari. La delibera di Giunta doveva forse passare in sordina, ma a Matera, a partire dall’associazione “Zona Franca”, in molti si chiedono oggi ancora di più dove sia finita la ZFU di Matera e la ZES per Matera capitale Europea della Cultura 2019, che avrebbe dovuto collegare la città dei Sassi a Bari. Il corridoio è cambiato e Matera, anzi l’area industriale della val Basento, è divenuta il retroporto di Taranto, stando a quanto deliberato a Potenza. In molti hanno già evidenziato al presidente Pittella che tanta fretta non era giustificata. Anche all’assessore competente, nominato solo tre giorni prima, sicuramente non è stata data nemmeno la possibilità di fare propria detta delibera. Dal tenore della delibera di Giunta Regionale Matera resterebbe isolata e dovrebbe poi inserirsi in un più ampio corridoio nel rapporto con l’area ferrandinese e pisticcese, se è vero che l’aeroporto è ormai vitale se la Basilicata vuole davvero essere competitiva. Pertanto anche il Consorzio Industriale di Matera dovrebbe avviare un serio dibattito in tal senso. Nel frattempo il Presidente Pittella riferiva al Ministro De Vincenti che l’area retroportuale lucana sarebbe stata solo quella della Valle del Basento, dimenticandosi di Galdo di Lauria, ma di fatto non estromettendola, nemmeno alla data odierna, dalla delibera di Giunta regionale del 4 agosto. Ieri l’Assessore regionale Cifarelli, annunciando la partecipazione dell’ex assessore Aldo Berlinguer all’istituendo tavolo regionale per lo studio del “Piano strategico regionale” ha riproposto nuovamente l’area di Galdo di Lauria e riferito che la Regione Basilicata dal 4 agosto sta lavorando per ottenere un’area zes in regione.
Nel frattempo, come già riferito dall’On. Ludovico Vico, occorre un serio rapporto tra la città dei Sassi e la città dei Due Mari, ma soprattutto tra le due regioni anche perché per Taranto una Legge regionale speciale è già oggetto di studio, quale strumento di innovazione e sviluppo al fine di rilanciare l’economia e la manifattura jonica. Per Matera e la Basilicata si è ancora in attesa, ma l’anno che verrà porterà sicuramente buone nuove. Almeno si spera! Per sfruttare le condizioni di vantaggio che le Zes offrono una legge regionale ad hoc darebbe la possibilità di introdurre agevolazioni di carattere fiscale: riduzione delle imposte sui redditi (Ires), dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) o dei tributi locali (Imu, Tari) per gli immobili posseduti dalle imprese e utilizzati per l’attività economica, riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Un’occasione che va sfruttata al meglio se non vogliamo perdere l’ennesimo treno di riscatto e di rilancio della Basilicata intera. Al di là degli incentivi fiscali rivolti alle imprese che intendono investire nella ZES lucana, la Zes sarà estesa, per mezzo di attrattori e fiscalità di vantaggio, anche per le imprese culturali e creative. E’ quanto emerso dall’incontro “Matera, 2019 e oltre” del 28 agosto. L’obiettivo è quello di offrire un nuovo modello di cultura di impresa partendo dalla modifica dell’attuale sistema e passare dal sostegno all’offerta, per cui la Zes va inquadrata in un ragionamento più complessivo. Anche se “de relato” con l’area industriale di Ferrandina, per Matera, una città che cerca riscatto rispetto al trend culturale nazionale ed europeo, realizzare un serio progetto imprenditoriale-economico avrà sviluppi anche dal punto di vista culturale:sarà una scommessa e un’opportunità. Il progetto culturale per Matera è già noto a livello europeo; la Zes sarà sicuramente un’opportunità perché Matera deve credere nella sfida culturale, deve sviluppare un’imprenditorialità basata sulla cultura e deve mettere in rete esperienze, anche quelle sviluppate in modo spontaneo. Matera deve produrre cultura da esportare e le esperienza da qui al 2019 e oltre vanno messe a sistema, magari promuovendo una ZES culturale 2.0. Matera deve credere nel rilancio forte della città, intesa come tessuto sociale e la cultura è uno dei principali snodi di sviluppo, come va ripetendo senza stancarsi il sindaco De Ruggieri. Dopo Matera 2019, la Zes sarà l’altro terreno su cui Matera e la Basilicata dovrà confrontarsi e mettersi in gioco, a partire proprio dai temi dell’industria culturale. Soprattutto in ragione del fatto che sulle Zes “si sta verificando una vera e propria congiuntura favorevole”, come ha riferito ieri il prof. Aldo Berlinguer facendo riferimento a quanto è allo studio definitivo del Governo e si spera di celere pubblicazione. E’ necessaria quindi l’istituzione di una commissione aperta a vari soggetti dell’impresa, del diritto, dell’economia che in tempi rapidi verifichi la sostenibilità di un valido progetto industriale e non solo agroalimentare. L’obiettivo è quello di offrire un nuovo modello di cultura di impresa partendo dalla modifica dell’attuale sistema e passare dal sostegno all’offerta, sfruttando l’aiuto di Stato alla domanda dell’imprenditore. Per cui la Zes va inquadrata in un ragionamento complessivo e condiviso, da realizzarsi entro breve termine, evitando la confusione con le zone franche energetiche e le “nuove” zone logistiche semplificate (Zls), come spiegherà stamane l’avvocato D’Amico. Oggi questo Comitato, con la stretta collaborazione della FEMOZA ed in collegamento con Maurizio D’Amico,Segretario Generale dell’Advisory Board, Federazione Mondiale delle Zone Franchee delle Zone Economiche Speciali, presenta, sia pure per somme linee il suo “progetto euro-mediterraneo” che ha lo scopo di condividere le idee, aggregare persone e dare forma ai propri sogni. Sono questi gli obiettivi che saranno dichiarati nel progetto che si vuole realizzare entro il prossimo mese di gennaio 2018 e candidare all’Unione Europea. Con questo progetto il Comitato intende compiere un’apertura concreta alle nuove generazioni , nella prospettiva di valorizzare la creatività e lo spirito di iniziativa favorendo la nascita di nuove imprese ad alto contenuto non solo tecnologico, ma soprattutto culturale anche nell’artigianato digitale, sulla scia di quanto affermato sempre dal sindaco De Ruggieri che sta impegnando tutte le sue energie per far fare a Matera quel salto di qualità dalla selce al silicio e dai vicinati rurali a quelli digitali, cancellando le logiche di assistenzialismo o di paternalismo, ma riconoscendo preziosità, anzi l’indispensabilità per la crescita generale del protagonismo di quei giovani e di quei cervelli che ogni anno lasciano la nostra regione. In altre parole anche il nostro progetto intende partire dai giovani, favorendo il loro protagonismo e il loro apporto di creatività, di audacia e di idee per il loro stesso futuro e li renda competitivi rispetto al mondo.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)
Il Segretario Generale di FEMOZA fa il punto su ZES, ZLS e … promuove l’idea di Culture and Knowledge Smart Zone Matera
Questa mattina si è svolta a Matera una Conferenza Stampa nella Sala Conferenze di Altrassociazione e di Confimea – Confederazione Italiana dell’Impresa alla quale ha partecipato oltre all’Avv. Pierluigi Diso coordinatore del Comitato ZES Lucana 2017, al Dott. Giampiero De Meo, Esperto di Logistica e Trasporti, e al Dott. Gaetano Liantonio Presidente dell’Associazione ZFM, anche, in collegamento video, l’Avv. Maurizio D’Amico, Segretario Generale dell’Advisory Board della Federazione Mondiale delle Zone Franche e delle Zone Economiche Speciali – FEMOZA.
Quest’ultimo ha fatto il punto circa il ruolo svolto da FEMOZA nella collaborazione con la città di Matera, a partire dal mese di settembre, ossia quando il precitato Segretario Generale è venuto per la prima volta nella “Capitale Europea della Cultura 2019” invitato appositamente per presentare il suo ebook intitolato “Le Zone Economiche Speciali. Una straordinaria opportunità per il rilancio dell’economia in Italia”. Da allora il particolare feeling con la città dei “Sassi” si sempre più arricchito, attraverso le continue interlocuzioni avvenute, grazie all’Avv. D’Amico, tra FEMOZA, il Comitato ZES Lucana 2017e l’Associazione ZFM, nonché attraverso la proiezione a livello internazionale delle aspirazioni della città a divenire Zona Economica Speciale.
Proprio da un’intuizione dell’Avv. D’Amico connessa alla definizione di un nuovo approccio alle ZES, che vede attribuire ad esse il nuovo ruolo funzionale consistente in”Laboratori istituzionali territoriali” (da lui già teorizzato nel suo ebook e presentato a livello di bacino Euro-Mediterraneo anche nella recente conferenza internazionale sulle ZES e sul progetto della Nuova Via della Seta svoltasi a Barcellona nel novembre scorso in occasione del Mediterranen Week of EconomicLeaders – MEDAWEEK) finalizzati alla sperimentazione di nuove politiche innovative da parte delle Istituzioni, nasce l’idea di proporre per Matera l’ipotesi di una ZES finalizzata alla sperimentazione di best practices nel settore culturale, della formazione professionale di eccellenza, all’idea di Zona Speciale intesa come “Smart Zone della Cultura e della Conoscenza”, connessa anche alla tecnologia 5G e all’industria 4.0 che vedono il territorio materano, e in senso lato, lucano già coinvolto in progetti di grande spessore sia tecnico sia dei risultati attesi in campo occupazionale.
Questa proposta del Segretario Generale, condivisa dal Presidente di FEMOZA J. Torrents, è stata, fra l’altro, accolta da parte del Sindaco Avv. Raffaello De Ruggieri nell’incontro realizzato in occasione della visita a Matera del 30 settembre scorso.
Successivamente l’Avv. D’Amico ha chiarito dal punto di vista normativo e funzionale, l’assenza di dicotomie tra le ZES al Sud e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) al Centro-Nord, ossia i nuovi strumenti individuati dal Governo e di cui il Segretario Generale è stato uno degli artefici, in virtù del supporto tecnico fornito al Governo e all’On. Roberta Oliaro prima firmataria dell’emendamento 8.45 al DDL Bilancio 2018 approvato nelle scorse ore.
Infatti, ha proseguito l’Avv. D’Amico, le Zone Logistiche Semplificate non hanno ovviamente il peso specifico delle ZES, ma tuttavia costituiscono un valido compromesso per garantire da un lato alle regioni del Centro e del Nord, meglio strutturate dal punto di vista logistico rispetto a quelle del Sud, un livello sufficiente di competitività dei propri comparti portuali, senza, dall’altro lato, penalizzare con l’ulteriore dotazione di incentivi più simili a quelli propri delle ZES (ad esempio quelli di natura fiscale come il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali per nuovi investimenti) le legittime aspirazioni e le potenzialità di rilancio di quelle del Mezzogiorno.
In seguito l’Avv. D’Amico ha preannunciato l’evento organizzato da FEMOZA con la collaborazione dell’United Nations Industrial Development Organization – UNIDO, che si svolgerà nel mese di giugno 2018 a Ginevra e che costituirà il primo appuntamento mai realizzato a livello di Capi di Stato e di Governo, in materia di Zone Franche e di Zone Economiche Speciali, auspicando che anche l’Italia possa essere degnamente rappresentata, con l’operatività per tale data delle ZES previste dalla normativa da pochi mesi varata.
A tale proposito il Segretario Generale ha lanciato l’ipotesi che a tale appuntamento possa partecipare anche la futura Capitale Europea della Cultura 2019, preceduto da un progetto europeo di cui FEMOZA sarà promotore, assieme ad altri partner, tra cui egli auspica voglia esserci anche il Comune di Matera.
Dopo l’intervento di consueto spessore tecnico del Dott. Giampiero De Meo illustrativo del progetto Smart Zone, e di quelli dei rappresentanti di Altrassociazioni, Dott.ssa Agata Mele, CONFIMEA, Dott. Vincenzo Malfa, si è avuto quello dell’Assessore Ing. Vincenzo Acito che ha evidenziato dettagliatamente le iniziative intraprese dal Comune di Matera in questi mesi di avvicinamento al cruciale appuntamento del 2019, il cui comune denominatore sono stati gli aspetti smart, tecnologici, delle Imprese Culturali, nonché i protocolli di collaborazione con altri atenei per lo sviluppo di eccellenze formative, di implementazione di tecnologie 5G, industria 4.0, così, di fatto trovando corrispondenza sostanziale con molte delle argomentazioni svolte precedentemente nell’intervento dell’Avv. D’Amico.
Ciò è stata l’occasione per un piacevole ed inaspettato confronto telefonico fra i due in cui molte sono state le convergenze e le condivisioni. Ad esempio rispetto all’illustrazione da parte dell’Avv. D’Amico del modello della città di Wroclaw, esempio di ZES 2.0 polacca, per la capacità di coniugare conoscenza, tecnologia e impresa, in una corrispondente e proficua sinergia fra atenei e istituti di formazione professionale di eccellenza autoctoni, imprese per la produzione e commercializzazione di nuovi ritrovati tecnologici frutto esclusivamente della ricerca locale, l’Assessore Acito, che ha visitato la città polacca nel 2014, nel confermare tale peculiarità, ne ha aggiunto anche la grande vivibilità, che attira ricercatori e studiosi da tutta Europa. Come non pensare allora, per analogia, alla buona qualità della vita anche di Matera e delle conseguenti ulteriori potenzialità anche per essa replicabili?
Infine a suggellare anche da un punto di vista mediatico l’immagine di Matera in ambito culturale, l’Avv. D’Amico, ha preannunciato all’Assessore Acitol’organizzazione del prossimo incontro che vedrà Oscar di Montigny, con il quale è coinvolto ormai in numerose iniziative, intervenire nella Capitale Europea della Cultura 2019. Oscar di Montigny è autore di uno dei migliori best seller dell’anno “Il Tempo dei Nuovi Eroi” in cui sono teorizzati fra l’altro nuovi approcci a concetti economici e finanziari, riassumibili nel termine Economia 0.0, per cui è stato persino invitato come speaker al World Business Forum svoltosi a New York nel novembre scorso.
Il nuovo progetto New Deal che vede la collaborazione anche di CONFASSOCIAZIONI con la creazione di un apposito Comitato di cui di Montigny è Presidente e l’Avv. D’Amico Vice Presidente con Delega al Futuro dello Sviluppo Economico, ha tra i propri segmenti di attuazione anche quella legato alla Cultura e alla Conoscenza.
Pertanto la prossima visita di Oscar di Montignya Matera potrà costituire un ulteriore endorsementalle aspirazioni della Città dei Sassi a divenire sito ideale a livello internazionale di laboratorio sperimentale innovativo in chiave ZES e SMART, sia sotto l’aspetto dei contenuti sia di vetrina mediatica.
Al termine si sono avuti i saluti dell’ Avv. Pierluigi Diso coordinatore del Comitato ZES Lucana 2017, e del Dott. Gaetano Liantonio Presidente dell’Associazione ZFM.