Misure adeguate per affrontare l’emergenza provocata dalla peronospora ed azioni di rilancio del comparto vitivinicolo: sono le richieste della Cia-Agricoltori espresse a Venosa nell’incontro-dibattito su “La Pac 2023-2027 e le prospettive del comparto vitivinicolo in Basilicata”. Entrambe le richieste – per la Cia – richiamano a responsabilità le istituzioni a partire dalla Regione e dai Comuni ai quali si chiede di esonerare pagamento dei canoni di fitto per i terreni concessi dal Comune. Alla Giunta Regionale si chiede di aggiungere risorse al fondo di solidarietà nazionale che proprio ieri ha visto per il settore viticolo un aumento di 6meuro passando a 7 meuro, rispetto ad un milione di euro iniziale. Un ulteriore importante ruolo che assegna centralità alla Regione in Conferenza Stato Regione per il riparto e oltre ad aggiungere altre risorse per meglio ristorare gli agricoltori del comparto. A livello nazionale la Cia chiede con forza la rivisitazione dei sistemi assicurativi pensando ad un fondo mutualistico unico gestito a livello regionale per le specificata’ dei singoli areali e comparti produttivi. Inoltre si propone una specifica valutazione per il Csr 2023/27 Ocm. Da Venosa un Progetto centrale: l’istituzione di un Distretto vitivinicolo che tenga conto di tutti gli areali a denominazione d’origine protetta e quindi la richiesta di istituire presso il Dipartimento un tavolo tecnico a cui far partecipare Organizzazioni Professionali, Consorzi, Cantine oltre ad Alsia e Unibas per la definizione di un strumento di promozione e valorizzazione che è il Distretto Vitivinicolo Terre di Basilicata. Il Distretto dunque strumento non solo di aggregazione ma strumento di comunicazione di un territorio di storie, cultura e identità e peculiarità per creare un brand di forte impatto e di forte penetrazione di mercati e consumi. Per dare operatività alla proposta la Cia invierà all’ Assessore Galella una lettera per l’istituzione di un tavolo di lavoro del Distretto vitivinicolo a cui far partecipare tutte le componenti della filiera oltre ai Comuni, Alsia, Apt, Unibas. Dopo i saluti del sindaco Marianna Iovanni e della presidente Cia Venosa Liliana Sileo, ha introdotto e coordinato Donato Distefano direttore Cia. Sono seguiti interventi di : D. Briscese, viticoltore, vice presidente Cantina Sociale Venosa, A. Amato, responsabile comparto vitivinicolo Cia Basilicata, D. Mastrogiovanni, responsabile comparto Cia nazionale, Piemontese, dirigente generale Dipartimento regionale Politiche Agricole. Mastrogiovanni ha fatto riferimento all’utilizzo delle risorse appostate sull’OCM Vino (vendemmia verde), il fondo rotativo a sostegno degli investimenti anche d’intesa con Ismea, all’utilizzo mirato delle risorse previste nel C.S.R. 2023-27 con intervento (SRD30), oltre alla possibilità della norma mai abrogata della legge 102/04. Tutti strumenti che possono essere attivati per sostenere le aziende interessate dalle calamità tra cui la peronospora. Poi un richiamo alla necessità, come sta avvenendo in Toscana e Sicilia, di una “rilettura” e riorganizzazione del sistema di denominazione di origine controllata finalizzata ad un’ulteriore valorizzazione del brand oltre che ad una più efficace identificazione. Di qui la proposta di istituire il Distretto viticolo lucano con tutti gli autori della filiera ed in particolare per gli areali a denominazione di origine.
Set 30