Domenica 17 aprile, con una cerimonia officiata dal nuovo arcivescovo dell’Arcidiocesi Matera-Irsina mons. Giuseppe Caiazzo, è stata riaperta al pubblico la Concattedrale di Irsina, dopo un lavoro di restauro durato un anno e costato circa 2,1 milioni di euro.
Così come accaduto per la Cattedrale di Matera, anche la riapertura al culto della Concattedrale di Irsina è stata resa possibile grazie all’impegno e alla professionalità di un’impresa materana che ha utilizzato maestranze locali, D’Alessandro Restauri Srl, aderente a Confapi Matera e specializzata nel campo dei restauri e del recupero dei beni culturali. L’opera è stata realizzata da un centinaio di operai in tutto, consacrandosi in tal modo la professionalità delle maestranze locali nei restauri dei beni architettonici e culturali.
“Per Confapi Matera è motivo di orgoglio annoverare tra i propri associati un’azienda come D’Alessandro Restauri, guidata da Gianluca D’Alessandro, imprenditore di seconda generazione di origine di Salandra che non solo ha eseguito i lavori a regola d’arte ma ha dimostrato serietà e competenza nei rapporti con la committenza, gli operai, i cittadini che attendevano di poter riavere la propria chiesa”. Con queste parole il direttore dell’Associazione, Franco Stella, commenta la fine dei lavori e la riapertura al culto della parrocchia di S. Maria Assunta.
D’Alessandro Restauri, rispettando in pieno il crono-programma dei lavori e gli impegni contrattuali, ha impiegato in subappalto altre aziende locali, come la materana Impel Srl dei fratelli Plasmati, altra impresa aderente a Confapi Matera, che ha realizzato tutti gli impianti tecnologici dimostrando professionalità e affidabilità. Partendo da questo lavoro, grazie a Confapi le due aziende hanno creato sinergie stabili tra di loro, mettendo a valore la comune appartenenza associativa.
Soddisfazione per i lavori eseguiti è stata espressa anche dal sindaco di Irsina e dal parroco di S. Maria Assunta.