Faraco Pasquale, operatore balneare della costa jonica metapontina, di Policoro, ha inviato una nota per rispondere a tutti i mass media ed politici italiani ed anche all’unione europea sulla questione delle concessioni demaniali balneari. Di seguito il testo integrale.
Il fatto che tutti i mass media distorcono la realtà su dati astratti, sul giro d’affari 15 miliardi di fatturato per le concessioni balneari!. Secondo il SID ci sono in italia circa 8.000 stabilimenti balneari propriamente detti. Non so se il dato sia corretto, ma proviene da database del ministero, per cui prendo quello. Vorrebbe dire che ognuno di noi fattura mediamente circa 2.000.000€!!! (ed in questo caso io sarei un benestante e potrei campare di rendita ma in realtà vivo nella casa dei miei genitori che sono deceduti, e ho una vecchia Clio tutta malandata e non riesco a pagare i contributi e che devo per forza dilazionarli, ed altro ecc.) Sicuramente il Twiga di Briatore e molti altri posti top ci arriveranno, ma oltre la metà (per non dire il 75%) naviga molto, ma molto sotto i 200.000€, ma ci sono addirittura chi naviga sotto i centomila euro, e quando ci alziamo la mattina dobbiamo pregare che non sia una giornata ventosa, o che non piova e che il mare non sia agitato per poter svolgere la giornata lavorativa, per cui a 15 miliardi non ci si arriverà mai, per non parlare di un ammontare di canone che supera di poco i 100 milioni di euro per le casse della pubbliche, di certo il canone lo decide lo stato e poi non’è che lo stato ci dia una cava mineraria o un suolo petrolifero volti alla vendita ed a produrre un valore di ricchezza, ci da la nuda spiaggia (sabbia) che oltre a quello appena già descritto non’è neppure idonea allo svolgimento delle attività preposte (la spiaggia la livelliamo, puliamo e rendiamo idonea alla balneazione e al salvataggio in mare noi balneari a nostre spese e questo è già sono degli elementi aggiuntivi al canone e ce ne sarebbero molti altri ancora) Poi prima di parlare tutti i mass media di gare e canoni demaniali, dovrebbero sapere che la stessa direttiva servizi bolkestein, non parla di gare o dei canoni delle concessioni, ma di procedure selettive imparziali e trasparenti ad evidenza pubblica.
Veniamo al dunque, , la prima cosa che dovrebbe sapere la portavoce della commissione europea per il ruolo che ricopre, ma anche i politici nostrani, non si crea nuova concorrenza (senza arte ne parte – senza esperienza) distruggendo (eliminado) le piccole e micro imprese sane ed esistenti (solo la mafia vessa e distrugge imprese sane per poi impossessarsi e riciclare denaro sporco in quel settore, e le repubbliche delle banane ergo stati dittatoriali), che per la maggior parte sono l’unica fonte di sostentamento economico per la famiglia, e che sono un asset di tessuto socio-economico e culturale di un territorio, questo che volete fare in primis il governo italiano e l’unione europea rientra solo nell’ambito affaristico speculativo con la soppressione dello stato di diritto, ma non è che forse la realtà della questione e che il debito pubblico italiano e talmente alto che dobbiamo venderci il territorio alle multinazionali, mafie ecc.?
Secondo basterebbe leggere i preamboli della stessa direttiva, considerando 9 e 19 che non rientriamo nella direttiva, terzo punto non siamo servizi, ma concessione di beni punto 48 della sentenza promo impresa della corte di giustizia europea, anche perché se fossimo servizi dovrebbe essere l’ente appaltante in questo caso nel codice degli appalti siamo (stato, regioni, comuni) a pagare l’impresa che si aggiudica l’appalto (i servizi sono gli appalti pubblici di mense, ospedali, servizi di pulizia in enti statali, regionali, comunali, appalti comunali per la pulizia delle spiagge libere, ecc.) che operano con capitali pubblici, noi imprese balneari, che diversamente paghiamo un canone ed altro e con capitali (con i nostri soldi) privati, e siamo soggetti al codice della navigazione e non degli appalti , e per finire facciamo un’ipotesi astratta nel caso dovessimo e ripeto questo e solo una spiegazione, rientrare nella direttiva servizi, ma che anche la corte di giustizia europea e la stessa direttiva bolkestein dice, che si procede in evidenza pubblica di selezione trasparente e non parla di gare ad asta, e poi all’articolo 12, solo nel caso di scarsità di risorse naturali che non’è questo il caso dell’italia, e come dice il giudice della corte di giustizia europea che deve essere valutato caso per caso, il valore transfrontaliero certo di una commessa appaltante, e il legittimo affidamento.
E voglio aggiungere perché l’unione europea e cosi ligia solo con le imprese balneari italiane, e chiude gli occhi negli enti statali pubblici e nella politica, dove la maggior parte dei dirigenti e funzionari vengono conferiti per incarico politico o dal dirigente del ramo superiore e non per qualifica (bando), e dove c’è veramente uno sperpero erariale di stipendi e vitalizi con cifre da capogiro, due pesi e due misure che sanno di repubbliche delle banane (dittatoriali), chiudo, ma ci sarebbe tant’altro da dire, che ci vorrebbe un papiro. Vergogna e dignità sono parole che non conoscete!
P.S. ( Le nostre tassazioni sull’astratto e presunto giro d’affari che dicono i mass media, sono del 73% e siamo a studi di settore x cui tanto hai di ombrelloni ecc. , tanto paghi di tasse che tu li abbia riempiti o meno, iva,tari, ecc. ecc. . Poi ci sono le spese che ogni anno facciamo, di mezzi meccanici ogni anno per livellare la sabbia per renderla agibile e usufruibile la spiaggia poi quando arrivano le mareggiate che dobbiamo rifare tutto, ogni giorno la pulizia della spiaggia, il montaggio e smontaggio ogni anno delle strutture e attrezzature di spiaggia, il rimessaggio ogni anno di tutte le attrezzature, vari investimenti ogni anno di varie attrezzature per migliorare i servizi, il servizio di salvataggio, primo soccorso e sicurezza ecc. , i guardiani che sono a carico nostro , spese di personale, furti, ansia che ogni notte non si dorme per paura di atti vandalici eccetera, ogni anno le spese per il deposito in garage di tutte le attrezzature . E ogni quattro o cinque anni il rinnovo dei teli dei lettini, ombrelloni, giochi, ecc. . Per non parlare delle spese di ogni anno che abbiamo tra commercialisti, progettisti, documentazione, presentazione domande per i vari enti e di certo non è finita!).