Si sono conclusi i lavori del primo Festival della Sostenibilità, organizzato a Matera, che è risultatao essere un’occasione di confronto e di condivisione di pratiche virtuose che possono cambiare il nostro modello di sviluppo e, quindi, le politiche, le strategie aziendali e i comportamenti individuali.
Nei locali dell’ex Ospedale del San Rocco nella giornata dell’1 Giugno si sono alternati amministratori pubblici, docenti universitari, imprenditori d’azienda e soggetti espressioni della società civile, tenuti insieme da un intento forte: riflettere sulle pratiche virtuose per lo sviluppo sostenibile.
Il tempo della globalizzazione, così come vengono indicati i giorni attuali, esige difatti un nuovo ripiegamento sulle ragioni alla base del fare profitto: l’attuale società, priva di riferimenti ideali, scopre di dover rimettere al centro la persona e le sue domande ancora inespresse.
Nella mattinata, al tavolo dei relatori si sono alternati, accanto agli altri, Laura MONGIELLO, Presidente dell’Ordine Tecnologi Alimentari di Basilicata e Calabria, che ha evidenziato alcuni aspetti di una pratica alimentare rispettosa dell’equilibrio delle catene alimentari ed interessata alla costruzione di un rapporto virtuoso con l’ambiente.
Luigi Di Santo, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, che ha evidenziato il diritto delle generazioni future a continuare a fruire dell’ambiente oggi lasciato in uso, ma solo in modo episodico, a quanti lo abitano. La riflessione del docente universitario si è quindi incardinata su alcuni diritti universali che corre l’obbligo di riconoscer a coloro che in futuro abiteranno questo pianeta, riflessione che deve condurre inevitabilmente ad una diversa considerazione delle pratiche di sfruttamento contemporanee.
Gennaro Curcio, Segretario Generale dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain ha riproposto gli elementi essenziali alla base del pensiero di Maritain, il filosofo francese a cui si è voluto far riferimento nella organizzazione dei lavori. La sua figura, nella misura in cui seppe coniugare la scienza ed il pensiero moderno con il cattolicesimo, ponendo al centro la persona, continua difatti a risultare un fondamentale punto di riferimento all’interno del palcoscenico nazionale ed internazionale. Oggi, la globalizzazione dei mercati senza diritti, ha reso necessaria una nuova attualizzazione del pensiero di Maritain, una urgenza che si avverte nelle condizioni reali del lavoro così come oggi si rappresenta in molti paesi della stessa Europa occidentale.
Claudio Borneo, Sindaco di San Chirico Raparo ha riproposto le esperienze condotte nel suo comune, ripartendo dalle azioni che hanno consentito di ricostruire il dialogo fra le generazioni. La sua testimonianza è risultata di particolare valore a seguito anche della specificità del comune da lui guidato; si tratta difatti di una comunità che da tempo si è posta l’obiettivo di una crescita sostenibile guardando alla possibilità di coinvolgimento della intera popolazione che ha scelto di continuare a risiedere a San Chirico di Raparo
Antonio Lovaglio, Dipartimento Politiche della Persona, Regione Basilicata. Nell’ottica di una riconsiderazione della sostenibilità all’interno del comparto sanitario si è mosso l’intervento di Antonio di Lovaglio. Partendo dall’esperienza di amministrazione, si è voluto difatti proporre una riflessione sulla necessità di coniugare la sostenibilità all’interno delle pratiche di cure così come vengono proposte dal sistema sanitario nazionale
Giovanni Schiuma, Università degli Studi della Basilicata ha ricordato come oggi al centro della possibilità di intervento in maniera efficace nella società ci sia il cosiddetto “intelletto generale”, un elemento di carattere cognitivo che ha assunto centralità all’interno della organizzazione della società. A tale proposito Schiuma ha voluto parlare di una economia dal carattere circolare, laddove simili termini definiscono la partecipazione di ognuno ad una sorta di soggetto decisore in grado di condizionare gli esiti stessi, rispetto alle scelte interne alle comunità. Si tratta di una lettura che, riconoscendo il valore della partecipazione, va a sottolineare in maniera evidente il peso che assumono le singole scelte condotte dagli individui.
Vincenzo Scalcione, Università degli Studi della Basilicata ha evidenziato la necessità di porre in essere strumenti atti al superamento della dicotomia esistente fra ambienti di apprendimento strutturati e non ai fini della promozione della conoscenza e soprattutto della sua fruizione. I termini propri della produzione circolare oggi presente chiedono difatti una rivisitazione radicale delle modalità di trasmissione del sapere e di insegnamento dello stesso. Il suo intervento ha interessato il comparto della educazione, visto attraverso gli ambienti di apprendimento e le metodologie innovative in grado di favorire la partecipazione.
Giuseppe Romaniello, Manager della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha ricordato come al centro della nuova economia ci debbano essere le emozioni, il trasporto, la volontà di essere parte di un progetto più grande. Tutto ciò è possibile riconoscendo il valore delle passioni. A tal proposito il manager ha voluto accompagnare il suo intervento con un intermezzo jazz condotto da Pino Melfi alla tromba e Frank Lacapra al basso.
Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi Culturali e Turistici, Regione Basilicata ha evidenziato il nuovo compito che deve svolgere lo stakeholder pubblico. E, in una società diventata sempre più complessa, in cui i cambiamenti avvengono in maniera subitanea, occorre difatti saper rispondere in maniera sinergica alle sollecitazioni che provengono dall’utenza e soprattutto essere in grado di leggere le possibilità insite nel territorio. Oggi difatti occorre non solo porsi come soggetto erogatore di servizi ma anche come soggetto in grado di favorire la crescita delle comunità, sapendo promuovere quelle che sono le identità in grado di reggere la sfida con i mercati.
La fotogallery del festival della Sostenibilità