Si è chiuso il Forum La Via d’Uscita. Ora sono più forti la vertenza e la proposta delle Comunità dei Fiumi.
Nella giornata di domani verranno diffusi i documenti finali
Domenica 9 ottobre è stato l’ultimo giorno dedicato del Forum delle Terre Joniche 2016: ‘La via d’uscita’.
A partire dalle ore 17 al Teatro Alcanices di Ginosa si sono svolte le attività previste. Fra le ore 7 e le ore 18,15 si è tenuto l’incontro in videoconferenza del Movimento Nazionale MAIPIU’ – La rete delle comunità dei fiumi e del popolo degli alluvionati sulla proposta si assumere una iniziativa forte nazionale rivolta al governo ed alle regioni in particolare sulla nuova norma che disciplina la modalità per chiedere e ottenere indennizzi per i danni da dissesto idrogeologico da parte di privati (abitazioni) e attività economiche.
Norma che, sebbene sia considerato un passo utile perchè finalmente introduce criteri simili in tutta Italia superando la barbarie delle Alluvioni di Serie A, B e Z, viene fortemente criticato nel merito per le modalità e i contenuti.
All’incontro sono intervenuti in diretta: Roberto Iraci (già assessore al comune di Barcellona Pozzo di Gotto, geologo), Giorgio Sartini (comitato Alluvionati Senigallia), Nicola Luberto (comitato alluvionati Sala Baganza, Parma), Luca Ghirlanda (Popolo Alluvionati del Magra – Liguria) e Olga Addimanda (Comitato fiume Calore – Irpinia) ed altri che hanno fatto pervenire il loro intervento via mail. L’incontro ha deciso di convocare un incontro nazionale e di mandare un documento con la richiesta di incontro alle Regioni interessate, alla Conferenza Stato Regioni, al Parlamento ed al Governo.
Fra le ore 18,15 e le 19,30 si è tenuto l’ultimo dei workshops in programma nel quadro del lavoro svolto durante il Forum finalizzato a definire una proposta per la Costituzione di strumenti permanenti di iniziativa e difesa delle Comunità a rischio idrogeologico. Al Workshop intitolato ‘Comunicare i disastri ambientali. Ruolo, responsabilità ed esperienze della comunicazione’ hanno portato il proprio contribuito in videoconferenza due giornalisti nazionali ( Pino Scaccia , uno degli inviati storici in zone di guerra e di disastri ambientali del TG1, blogger, vincitore di diversi premi giornalistici e docente di giornalismo radiotelevisivo all’Università LUMSA di Roma e Lucia Vastano anch’essa corrispondente di guerra per molti anni, scrittrice, vincitrice di diversi prestigiosi premi e riconoscimenti e portavoce de “I Famigliari delle vittime del Vajont”), Antonio Corrado (redattore del Quotidiano di Basilicata), Nicola Natale (de Il Quotidiano di Puglia), Vanni Ninni (dell’Associazione 1000 x Taranto e conduttore de ‘Il confronto’ su canale 212 di Taranto) e Katya Madio, responsabile della Comunicazione del Comitato TerreJoniche.
Prima delle conclusioni i partecipanti alla serata hanno dedicato un brindisi con i prodotti offerti dai contadini di Altragricoltura e dai Fornai di Ginosa, all’avvio della campagna di iscrizione a TerreJoniche (sia al Comitato TerreJoniche che all’Associazione TerreJoniche) che proprio in questi giorni avvia il processo di costruzione della rete organizzata sul territorio per garantire una maggiore efficacia alla propria azione e una sostanza operativa al “Sindacato di Comunità” che sta prendendo forma in questi anni di iniziativa.
Le conclusioni sono state affidate a Gianni Fabbris per il Comitato TerreJoniche ed ai Sindaci di Montescaglioso Vincenzo Zito e di Ginosa Vito Parisi. Nei tre interventi è stata condivisa la proposta con i punti di richiesta alle Regioni ed al Governo sugli indennizzi e sugli interventi nell’area alluvionata e per la costruzione di una iniziativa stabile nel territorio che veda in cllaborazione i comuni e il Comitato dare vita ad un Centro di Documentazione, Iniziativa e Assistenza alle Comunità dei fiumi delle TerreJoniche.
La serata si è conclusa con una performance del poeta contadino Carmine Donnola di Grassano e della compagnia teatrale ‘L’ Tiatrist’ che hanno messo in scena la Commedia “Ch nu Faccjlett d terr”.
“Il Forum 2016 delle TerreJoniche, La via d’uscita, si chiude con un grande passo avanti nel percorso della Comunità che si sta battendo dal 2011 per avere risposte ai diritti di chi è stato colpito e da quanti vivono nelle aree a rischio idrogeologic delle TerreJoniche. Ora sono più forti sia la vertenza per i diritti che la proposta di una nuova fase di governo e gestione delle aree dei fiumi” fanno sapere dal direttivo del Comitato TerreJoniche.