I numeri del Seminario del Forum che si è tenuto a Matera in contrada La Martella nelle giornate di venerdì 12 e sabato 13 maggio spiegano il contesto dentro cui il Movimento Riscatto e la Rete dei Municipi Rurali hanno sviluppato, con quanti hanno accolto l’invito al lavoro e all’unità per scrivere insieme i principi su cui fondare “l’alleanza su cui fondare la forza che ci serve per cambiare un destino di crisi in cui sembano condannati i produttori e i consumatori italiani”. Oltre centocinquanta persone partecipanti al seminario per scrivere la Carta del Grano provenienti da nove differenti regioni italiane e dalla Grecia; cinque ricercatori da differenti università e istituti di ricerca (agronomi, genetisti, ematologi, scienziati della nutrizione, pediatri), due giornalisti ed esperti di comunicazione nazionali, uno dei coordinatori del Foro Sociale Mediterraneo, diversi esperti e tecnologi della trasformazione e della coltivazione, quattro fra rappresentanti nazionali delle associazioni dei Consumatori e degli Agricoltori, sessantadue rappresentanti di imprese agricole e della trasformazione, cinque rappresentanti di amministrazioni comunali, il presidente del Gal Bradanica, ventitre rappresentanti di Associazioni sindacali e di movimenti di territorio.
Circa cinquanta trattori e diversi altri mezzi partecipanti al Corteo contro la crisi del grano che si è snodato per 29 km fra Matera e Altamura e per 5 km nelle vie di Altamura fino a parcheggiarsi nella strada bloccata intorno al Teatro Mercadante di Altamura.
Centinaia di persone nel Teatro per la presentazione in una assemblea di tre ore andata in diretta TV su Canale 2 di Altamura della Carta, oltre che i partecipanti al Seminario, fra questi l’Assessore Regionale all’Agricoltura di Basilicata Luca Braia, il Presidente Regionale di Confindustria di Basilicata Pasquale Lorusso e il Presidente della Provincia di Matera Francesco Di Giacomo oltre che a numerosi sindaci pugliesi.
Dieci i principi fissati dalla Carta Manifesto del Grano presentati da una introduzione che spiega come è urgente cambiare il campo su cui giocare la partita del cambiamento che ci serve “altrimenti la sconfitta è già scritta”.
Il primo dei principi recita: “Si esce dalla crisi delle comunità cerealicole con più diritti e non con soluzioni tecniche o trattati commerciali; per tutelare il nostro grano serve superare il modello della crisi imposto dalla globalizzazione finanziara e commerciale e assumere i principi della Sovranità Alimentare che riconoscono il diritto delle comunità e dei popoli di scegliere e decidere sul proprio modello di produzione, distribuzione e consumo del cibo”.
Una campagna di informazione e controinformazione trasparente ai cittadini, una Rete dei Comuni del Grano cui affidare la Carta perchè diventi lo strumento per realizzare pratiche, iniziative, progetti economici, sociali, culturali fondati sulla partecipazione e il coinvolgimento.
Quattro mozioni finali adottate per alzata di mano dall’assemblea nel Teatro Mercadante fra queste due impegni: quello di costituire una Commissione Per il prezzo del grano” che su basi scentifiche e trasparenti definisca all’inizio di ogni stagione agraria il prezzo del grano per contrapporlo a quello della borsa Merci adottato dagli speculatori italiani e internazionali e quello per cui si chiede al Governo Italiano di intervenire affinché il Commissario europeo all’agricoltura Hogan smentisca le sue dichiarazioni che rivendicano come una vittoria l’abbattimento dei dazi del grano canadese esportato in Europa in virtù dell’applicazione dell’accordo CETA.
Articolate e diverse le richieste alla politica Europea, nazionale e regionale per cui dal Forum del Grano emerge chiaramente la consapevolezza di dover fare un salto organizzativo diventando una rete stabile ed efficace che lavori ad una agenda di iniziative e di obiettivi.
La Carta/Manifesto del Grano (il cui abstract è stato letto in apertura della manifestazione al Teatro Mercadante e il cui testo rivisto e corretto sarà pubblicato nel sito del Movimento Riscatto entro mercoledi 17 maggio dopo che la sua bozza sia stata inviata ai partecipanti del seminario), fissa gli impegni che i diversi attori dell’intero ciclo della selezione/coltivazione/trasformazione/commercializzazione/consumo del grano assumono per dare vita ad un impegno comune in difesa del nostro grano.
“Con la Carta del Grano siamo più forti e, soprattutto, indichiamo con chiarezza il percorso per affrontare il centro dei problemi che abbiamo di fronte senza scambiare i sintomi per la malattia” ha motivato il coordinatore del forum nella sua presentazione spiegando “Le navi che scaricano al porto il grano che arriva dall’estero sono il sintomo della malattia che risiede, in realtà, in un modello agroalimentare che sta trasformando l’Italia da grande paese agricolo (cui è indissolubilmente legato il suo patrimonio culinario e la dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità) per diventare una grande piattaforma commerciale e di speculazione sull’agroalimentare. In questo gioco l’industria di trasformazione del grano italiana è diventata, in realtà, il terminale di trasformazione di sistemi agricoli di altri paesi e intanto la nostra agricoltura si marginalizza. Dobbiamo lavorare a riavvicinare questi estremi che si stanno sempre più allontanando per fare del Made in Italy il frutto di un rapporto vero fra la coltivazione e la trasformazione nel nostro paese garantendo una giusta redistribuzione del valore aggiunto nelle filiere con contratti e accordi etici e nell’interesse dei consumatori e cittadini”.
“E’ il fallimento del sistema agroalimentare della globalizzazione neoliberista ed occorre evitare la trappola dello scaricabarile di responsabilità in nome di una forte alleanza fatta fra quanti condividono l’idea del cambiamento e della riforma economica e sociale del nostro agroalimentare contro chi, invece, ha tutto l’interesse a mantenere questa situazione di crisi che colpisce i più ma che permette grandi vantaggi a chi sta speculendo sul prezzo ai produttori e sulla salute dei consumatori” spiegano dal Seminario che si è appena concluso.
Fra i tanti interventi della serata in tre ore di confronto assume particolare significato quello dell’Assessore all’agricoltura della Regione Basilicata Luca Braia che, dando atto della novità introdotta dal Forum e dalla proposta della Carta nel confronto su come si affronta la crisi del grano ha dichiarato la sua piena disponibilità a mettere in campo gli strumenti a sua disposizione anche per sollecitare gli altri Assessori delle Regioni limitrofe cerealicole (Puglia e Campania soprattutto) per implementare il confronto e coordinare gli strumenti.
Il presidente del Movimento Riscatto Mimmo Viscanti insieme al Presidente della Rete dei Municipi Rurali Salvatore Pace ed a Mimmo Carone che per il Movimento ha tenuto le conclusioni dell’incontro, nel ringraziare i tanti esperti e partecipanti che si sono uniti agli agricoltori nello sforzo di definire gli strumenti e gli obiettivi di come difendere i diritti degli agricoltori e di tutti i cittadini nello sforzo di difendere il grano, hanno annunciato la convocazione fra un anno del Secondo Forum in Difesa del Grano.
Nel frattempo i cerealicoltori si preparano al raccolto e fin da ora annunciano un nuovo ciclo di iniziative e mobilitazioni sul prezzo al campo “Se qualcuno pensa di imporci ancora una volta un prezzo al campo di 16 euro mentre quelli al consumo non calano da noi avrà una sola risposta: la mobilitazione”.