Si avvicina a grandi passi un Natale sì di festa, ma di certo non per i consumi. Lo dicono i dati diffusi dall’Ufficio Studi Confcommercio Imprese per l’Italia: ogni famiglia spenderà per i consumi di Natale 41 euro in meno rispetto al 2013, pari a -3,1%. Una media da noi destinata ad essere più pesante per il segno meno. Giù anche la propensione agli acquisti, all’85,2% contro l’85,8% dello scorso anno (era al 33,7 nel 2009), mentre i regali saranno soprattutto tradizionali (l’84,8% rispetto al 15,2% di quelli tecnologici, percentuale comunque in costante crescita). A contribuire al ribasso della spesa non sarà solo e tanto un fattore psicologico, quanto il calo delle risorse a disposizione. Che la situazione sia difficile lo conferma l’indicatore dei Consumi Confcommercio che ad ottobre registra una variazione nulla rispetto a settembre e un calo dello 0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Mancano, insomma, veri sintomi di ripresa della domanda delle famiglie, i cui livelli sono del 12% inferiori rispetto alla fine del 2007. La fase di recessione-stagnazione che ha caratterizzato gran parte del 2014, non sembra dunque destinata a mutare radicalmente nei prossimi mesi. Scende ancora il budget a disposizione delle famiglie seppur rimanga alto l’attaccamento alle tradizioni. Lo confermano i dati rilevati da Confcommercio Potenza presso i propri associati dai quali emerge un andamento stazionario dei consumi natalizi con una leggera tendenza al ribasso per il settore moda e accessori e qualche segnale positivo per la ristorazione. Potenza, con questi dati, si conferma in linea con la tendenza nazionale presentata dall’ufficio studi di Confcommercio. Motivo principale: in questo mese di dicembre saranno le imposte la voce di spesa più consistente per le famiglie – Ici/Imu/Tari, canone Rai e tasse automobilistiche, rata annuale di mutui – assorbiranno quasi completamente la tredicesima, costringendo i consumatori a ridurre la spesa da dedicare agli acquisti natalizi. Di contro rimane alto l’attaccamento alle festività per cui non si rinuncerà al regalo ma sicuramente lo scontrino medio non riporterà cifre particolarmente elevate.
Complessivamente – secondo le previsioni Confcommercio – gli imprenditori del settore moda prevedono una sostanziale tenuta dei consumi, senza segnali di particolari diminuzioni o aumenti delle vendite rispetto al 2013. Finora gli articoli più richiesti dai consumatori sono maglie, camice, sciarpe, borse e piccoli accessori; molto meno cappotti e giubbini e capi di abbigliamento più costosi che saranno acquistati con i saldi. Le previsioni per il settore alimentare sono ad oggi in leggero calo, con il consumo di beni alimentari ridotto all’essenziale. Dati più precisi per questo settore si avranno però nelle prossime settimane, in vicinanza di pranzi e cenoni.
“Nonostante i commercianti ce la mettono tutta per curare vetrine e negozi e si sobbarcano le spese delle luminarie che in tanti nostri comuni, piccoli, grandi e medi le Amministrazioni Locali non sono più in grado, già da qualche anno, di pagare, oltre che contribuire a piccoli eventi e alle rappresentazioni dei Presepi viventi – commenta il presidente di Confcommercio Potenza Fausto De Mare – la tassazione insostenibile rischia di mettere completamente al palo i consumi di questo Natale. Neanche i mercatini natalizi che si stanno già tenendo o che si terranno nei prossimi giorni possono salvare il Natale 2014. Purtroppo dobbiamo capire che se non ridiamo capacità di spesa alle famiglie i consumi non ripartiranno così come tutto il sistema economico. Fortunatamente i consumatori sono attaccati alle tradizioni per cui anche quest’anno, seppur con parsimonia, non rinunceranno alle abitudini di acquisto delle festività e, il nostro auspicio, è di rimanere in linea con il 2013”.