Per fare chiarezza sulla vertenza Ferrosud la presidente Sabrina Bianchini attraverso l’amministratore delegato Giuseppe Aloia informa quanto segue: “L’organo amministrativo della Ferrosud S.p.A. comunica di aver depositato in data 13.11.2019 un ricorso ex art. 161 VI comma L.F. (c.d. Concordato preventivo in bianco) al fine di garantire la continuità aziendale, il prosieguo dell’attività produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Le finalità della procedura concorsuale posta in essere sono quelle di aiutare l’impresa a tutelare i terzi creditori ed il salvataggio dell’impresa è finalizzato al soddisfacimento di un interesse generale e superiore che è rappresentato dal mantenimento dell’operatività dell’impresa stessa e dei livelli di occupazione.
All’esito dell’instaurazione della procedura, sarà cura della Società presentare un’istanza al Giudice Delegato per essere autorizzata al pagamento degli stipendi anteriori al deposito della predetta domanda di Concordato Preventivo che, in assenza di autorizzazione, non potrebbero essere eseguiti per legge a tutela della par condicio creditorum.
L’organo amministrativo precisa che gli stipendi arretrati riguardano il saldo delle mensilità di settembre e la mensilità di ottobre 2019. mentre saranno regolarmente pagati nel rispetto della Legge Fallimentare i crediti che matureranno dalla data del 14 novembre 2019, data successiva all’avvio della procedura concorsuale.
In merito a questa nota di Ferrosud Spa, si registra l’intervento del segretario regionale di Fiom Cgil, Maurizio Girasole.
Ci vuole una bella faccia tosta a dichiarare che la presentazione del concordato preventivo garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali e il patrimonio aziendale. Chi ha creato il problema, il Gruppo Malena, che ha bruciato con un concordato preventivo durato un lustro e chiuso perché non ha funzionato un patrimonio aziendale, può mai risollevare le sorti della Ferrosud con la stessa ricetta di un concordato preventivo “in bianco”? In questi anni il Gruppo Malena sotto lo scudo del concordato ha ridotto il numero di ore di lavoro oltre il 59%, non ha portato nessuna commessa e fatto nessun investimento. Si continuano a raccontare favole e preparare l’ennesimo tentativo di fitto di ramo di azienda.
Intanto, il Mise comunica che venerdì 13 dicembre 2019 alle ore 14 è convocato un incontro per la vertenza Ferrosud al Ministero dello Sviluppo Economico in via Molise 2 a Roma.