Fondazione Monacelle e la CNA Associazione Territoriale di Matera hanno prorogato al 15 ottobre 2022 i termini per partecipare al concorso di idee per la collocazione di un manufatto artigianale/artistico per la cui ispirazione i concorrenti devono ispirarsi alla storia del posto coerentemente con la realtà storica, artistica e urbanistica del posto, da installare all’interno di una nicchia esistente in via Riscatto a Matera.
Di seguito i particolari.
La Fondazione Monacelle e la CNA Associazione Territoriale di Matera hanno promosso un concorso di idee per la collocazione all’interno di una nicchia esistente sulla parete che si affaccia su Via Riscatto rientrante nel complesso edilizio della Fondazione di un manufatto artigianale/artistico per la cui ispirazione i concorrenti devono ispirarsi alla storia del posto coerentemente con la realtà storica, artistica e urbanistica del posto.
Al concorso possono partecipare artigiani e artisti, singolarmente o in gruppo. E’ ammessa la partecipazione delle società di artigiani.
RELAZIONE STORICA
La relazione storica, a corredo del presente bando, è allegata quale parte integrante e sostanziale (ALLEGATO 1): è appositamente messa a disposizione dei partecipanti per l’opportuna conoscenza degli eventi storici che hanno contraddistinto Le Monacelle.
DIMENSIONI DELLA NICCHIA PLANIMETRIA E FOTO INSERIMENTI
Le dimensioni della nicchia ( cm 108 X cm 74 X cm 41) e le foto, elementi necessari ad una buona comprensione del luogo, sono allegati al presente bando quale parte integrante e sostanziale.
MATERIALI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE
L’opera dovrà essere realizzata preferibilmente con materiali che si richiamano alla tradizione artigianale materana (terracotta, ceramica, legno, tufo, rocce minerali ferro, bronzo, affresco, materiali sintetici e pittorici). E’ possibile proporre soluzioni con l’utilizzo di materiali doversi da quelli dinanzi descritti a solo titolo esemplificativo . Pertanto il bozzetto contenente l’opera che si vuole realizzare deve tenere conto di quanto dianzi riportato. Sarebbe preferibile, laddove il dato fosse in possesso del partecipante al concorso, indicare anche una stima presunta della somma necessaria alla realizzazione dell’opera proposta.
La relazione storica, a corredo del presente bando, è allegata quale parte integrante e sostanziale (ALLEGATO 1): è appositamente messa a disposizione dei partecipanti per l’opportuna conoscenza degli eventi storici che hanno contraddistinto Le Monacelle.
PREMI PER LE IDEE MIGLIORI
Al primo classificato verrà attribuito un premio in denaro di euro 250.00;
Al secondo classificato il premio sarà pari ad euro 150.00;
Al terzo classificato il premio sarà pari ad euro 100.00
All’artigiano/artista primo classificato sarà affidato, salvo impedimenti al momento non preventivabili, anche l’incarico di realizzazione dell’opera stessa solo ed esclusivamente nel momento in cui i due Enti proponenti avranno certezza delle somme necessarie alla realizzazione della stessa.
REQUISITI E SCADENZA DEI TERMINI DI PARTECIPAZIONE
Al concorso possono partecipare artigiani e artisti, italiani e stranieri, singolarmente o in gruppo. E’ ammessa la partecipazione delle società di artigiani. E’ ammessa, inoltre, la partecipazione degli Studenti dei Licei Artistici aventi sede in Basilicata e in Puglia.
Per partecipare al concorso, è necessario far pervenire entro il termine del 15 ottobre 2022 ore 18.00 con qualsiasi mezzo (raccomandata a.r., corriere, consegna a mano) la documentazione richiesta, al seguente indirizzo CNA Associazione Territoriale di Matera Via degli Aragonesi n°26/a 75100 Matera recante la dicitura:
PARTECIPAZIONE AL CONCORSO DI IDEE PROMOSSO DALLA CNA MATERA E DALLA FONDAZIONE LE MONACELLE PER LA IDEAZIONE, PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN’OPERA ARTIGIANALE/ARTISTICA ISPIRATA ALLA STORIA DELLA FONDAZIONE LE MONACELLE
Della consegna del plico a mano presso la sede Cna verrà rilasciata apposita ricevuta.
PROCEDURA DI VALUTAZIONE E PREMIAZIONE PROGETTO VINCITORE
I progetti consegnati entro il termine di scadenza previsto, saranno sottoposti alla valutazione di una apposita Commissione che procederà ad individuare la proposta ritenuta meritoria di premiazione. Le proposte saranno valutate dalla Commissione in forma collegiale in funzione della qualità ed originalità artistica, della realizzabilità tecnica, della coerenza e della integrazione con l’ambiente, della durevolezza e della congruità dei costi.
COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE
La Commissione di valutazione sarà composta dai rappresentanti di:
N°2 esperti in rappresentanza della Fondazione Le Monacelle
N°2 esperti in rappresentanza della Cna Matera
Tutti i componenti della commissione devono essere in possesso delle adeguate competenze per giudicare i bozzetti presentati.
RELAZIONE STORICA
La storia inizia nel lontano 1594 , quando anche le figlie del popolo ebbero non un monastero di clausura ma un conservatorio, costruito sulle vecchie macerie del monastero di Sant’Eustachio.
Chiamato conservatorio di S. Maria della Pietà , ebbe le sue origini ad opera di un frate cappuccino” Fra Matteo del Cilento “che con i proventi di elemosine e di donazioni acquistò una serie di case e stanze nei rioni sassi di Matera , alcune di proprietà dell’antica chiesa di Sant’Eustachio . Con la venuta del vescovo Scipione La Tolfa si trasformò in monastero e vi entrarono venti povere zitelle che vivevano con i proventi delle elemosine e con i lavori di ricamo e di altre manifatture. Intanto il frate don Pietro Sanità, ricco della città , prendendo a cuore questa pia e santa opera ogni anno dava grano e proventi in denaro aiutando a mantenere economicamente il monastero. Nell’anno 1603 in punta di morte con testamento donò tutti i suoi beni al conservatorio, l’ammontare fu di circa venticinquemila ducati suddivisi in mobili, immobili ,terreni nell’agro di Laterza e Miglionico e denaro liquido. Il conservatorio con tanta ricchezza acquisì le tenute di “Gravina di Timmari” , “Torre Noia” e un fondo della gravina nella zona della Martella costruendo una struttura agricola di grande importanza nota come la” masseria delle Monacelle” acquistata poi nel 1849 dalla famiglia Giudicepietro.
Nel frattempo iniziarono ad entrare nel conservatorio monache di buona famiglia, ragazze nobili dove i genitori acquistavano delle stanze per poter vivere insieme alle altre educande fino ad arrivare ad un numero di cento. Però nonostante tale ricchezze con gli anni la situazione economica diventava sempre più precaria poiché il prete Pietro Sanità nel testamento mise la clausola che tutte le discendenti della famiglia Sanità e Spinazzola avrebbero dimorato nel conservatorio con trenta zitelle senza pagare la dote annuale mentre le donne che volevano entrare nel monastero avrebbero pagato una dote di duecentocinquanta ducati. Questa grave situazione determinò la vendita di tutte le proprietà del Sanità come anche i terreni tanto che il conservatorio cadde in miseria. Allora fu convocato il sacro consiglio che per evitare altre vendite decise di aumentare le rette annuali da duecentocinquanta ducati a trecento ducati e togliere il privilegio dei famigliari del Sanità e degli Spinazzola .Questa nuova situazione fece aumentare il numero di monache nel conservatorio che oltre la retta portavano in dote oro, argento e molti contanti, altre entrate si avevano dalle masserie che producevano prodotti della pastorizia e della campagna , contribuivano al sostegno anche le manifatture artigianali di prodotti nell’interno del conservatorio .
La nuova situazione economica permise al conservatorio nel 1647 di ammodernare la chiesetta annessa al conservatorio ornandola di dipinti e nuovi arredi. Nel 1730 venne edificata la nuova chiesa, ampliata occupando parte della pubblica via e fu aperta una porta dall’esterno, l’interno fu abbellito di altari in marmo e oro dono dei frati benedettini di Montescaglioso, mentre nel 1786 fu ornata di paramenti sacri, calici di argento e oro, candelieri e campane sul campanile.
In origine il nome della chiesa dedicata a S. Maria della Pietà fu in seguito dedicato a San Giuseppe nome che ancora adesso fa riferimento alla chiesa.
Nel 1731 il monastero dell’Annunziata vende al conservatorio la chiesa di S. Eustachio ormai diruta a causa dei terremoti. Questa chiesa fu inaugurata nel 1082 opera dell’architetto Leonardo Saraceno. Chiesa a tre navate,la navata centrale più alta delle altre era sorretta da tre coppie di colonne di granito grigio e terminava con una cupola portata da quattro pilastri a base quadrangolare. Dietro l’altare campeggiava l’immagine di San Benedetto, sotto la cupola si trovava la cripta esempio di architettura bizantina. Questa chiesa era collegata con il vicino monastero dell’Annunziata con un ponte sulla strada per permettere alle suore di clausura di accedervi senza essere viste.
L’attività del conservatorio continuò fino all’unità d’Italia dove con le leggi eversive del 1866 tutti i beni ecclesiastici e laici passarono allo stato. Con la legge Crispi il conservatorio divenne c0ngregazione di carità dove venivano accolte le fanciulle povere della città ed istruite fino ai ventun anni di età, la gestione rimaneva sempre alla congregazione di carità con una direttrice laica mentre le suore erano governate da una superiora scelta dalla congregazione della famiglia carità e occupavano una piccola parte del conservatorio.
All’inizio del novecento il conservatorio fu adibito a orfanotrofio femminile gestito dall’E.C.A. e diretto dalle suore riparatrici del sacro cuore. In seguito fu istituita una scuola elementare e materna e queste attività continuarono fino alla soppressione degli enti di beneficenza, alla fine degli anni settanta.
Le ultime suore rimaste furono trasferite ad altra sede, la scuola chiuse e il conservatorio rimase chiuso fino al 1998 quando si realizza il progetto di restauro e di rifunzionalizzazione dell’intero complesso che oggi è sede della Fondazione Le Monacelle.