Un concorso pubblico per la copertura di 36 posti da Infermiere al San Carlo si trascina da anni. I concorrenti esasperati ricorrono al Tar e la Fials di Potenza interviene a garanzia della verifica degli atti concorsuali. La segreteria territoriale di Potenza ha indirizzato infatti la segnalazione dello stesso a “interlocutori autorevoli e pregiati”: il Presidente della Repubblica Mattarella, l’autorità anticorruzione Cantone, il Ministro Grillo, il Presidente della Basilicata Bardi, l’Assessore Regionale alla Salute, Leone, il Direttore Generale del San Carlo Massimo Barresi.
“La vicenda concorsuale per l’assunzione di 36 infermieri – ricorda la Segreteria della Fials – trae origine dalla pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale n. 11 del 9 febbraio 2016”.
Ci vorrà però un anno e mezzo perché la procedura entri nel vivo per poi, a sorpresa, bloccarsi di nuovo. Solo nel luglio del 2017, infatti, si procede alla preselezione, da cui passano alla fase successiva solo 360 infermieri.
Improvvisamente il concorso si arresta, non certo per scelta o colpa dei candidati ma per una inopinata scelta della vecchia Direzione Strategica che preferisce creare un’altra sacca di precariato piuttosto che immettere nuove energie, stabili e ben motivate, in Azienda. Il 16 agosto 2017, proprio quando è minima l’attenzione, sul Bur n. 31 della Basilicata, è pubblicato un Avviso pubblico a tempo determinato per infermieri di Cat. D. Il bando è per titoli e prova pratica. Sono esaminati, attraverso domande a risposte aperte, numerosi candidati. Il 4 maggio 2018 la delibera 495 approva una graduatoria di 738 idonei per il tempo determinato.
“Congruo con i principi di economicità e trasparenza – osserva la nota Fials – sarebbe stato terminare la procedure concorsuale avviata, ma di fatto l’Azienda “San Carlo” optava (inspiegabilmente) per una selezione a tempo determinato, rallentando cosi il regolare percorso del concorso a tempo indeterminato”.
Dopo 3 anni dalla pubblicazione del bando si nomina la Commissione per il concorso, viene scelto un medico come presidente della commissione che ricopre un ruolo diverso in ambito sanitario e non è direttamente responsabile dell’operato degli Infermieri, figure che godono di “autonomia professionale”.
Il 10 Aprile 2019, 289 candidati partecipano alla prova scritta, senza aver ricevuto indicazioni su modalità di svolgimento, tempistiche e regole.
In assenza di ogni valutazione dei titoli, la commissione espone “solo regole molto singolari”. Manca comunque un Barcode o una metodologia identificativa tra elaborato e candidato per garantire l’imparzialità e l’anonimato durante la correzione. Il compito è messo in una busta, in una bustina più piccola la scheda anagrafica, e il tutto imbustato in un’altra busta più grande.
La prova estratta è stata: “L’Assistenza infermieristica in emergenza in paziente affetto da Edema Polmonare Acuto Cardiogeno”. Diversi candidati, all’inizio della prova, hanno chiesto, senza esito, delucidazioni sul tipo di compito che era richiesto, viste le scarse informazioni fornite dalla commissione,
Nei giorni successivi alla prova, il sito aziendale rende noti i “criteri” di valutazione di entrambe le prove, molto generalistici:
grado di preparazione di base;
livello di chiarezza espositiva, organizzazione e gerarchizzazione dei concetti;
corretta individuazione del problema/caso posto, anche con riferimento a fonti normative.
Il 24 Maggio 2019, un mese e mezzo dopo, la commissione diffonde i risultati della valutazione. Ben 176 infermieri non hanno superato la prova scritta, senza motivazione, nè provvedimento di esclusione. Non sono resi noti i punteggi, ma solo la lista dei 113 ammessi.
Per la Segreteria Fials è “doveroso l’accesso agli atti” che i candidati interessati hanno provveduto a chiedere nei confronti dell’azienda, a garanzia della trasparenza e di motivazione per gli esclusi. Ma, aggravando l’alea di dubbio, di incertezza, confermando l’assenza di trasparenza, l’Azienda ha pure recentemente comunicato ai diretti interessati l’impossibilità di accedere ai verbali e agli atti del concorso (fatta eccezione per il singolo elaborato di ciascuno) rimandando l’accesso a cose oramai fatte (fine del concorso), paralizzando il diritto di difesa di ciascun candidato”.
“Nel manifestare profondo rammarico – conclude la nota Fials – per quel che sta accadendo intorno a questo concorso, al modo in cui l’Azienda ha inteso (non) soddisfare basilari e imprescindibili regole di gestione corretta e trasparente dell’azione amministrativa, tutelare e considerare la dignità e la professionalità di ogni singolo partecipante (escluso senza neppure ricevere un provvedimento, una menzione di punteggio, una parvenza di motivazione), è doveroso rivolgere – ferme restando le iniziative di giustizia dinnanzi al TAR già individualmente intraprese dai candidati esclusi – richiesta di intervento urgente per vigilare e fare chiarezza sulla segnalata situazione, per nulla chiara e trasparente, nell’interesse dei candidati da tutelare e soprattutto nell’interesse del buon andamento economico dell’azienda pubblica”.