Concorso Regione Basilicata per dirigenti, intervento FP Cgil: “Regione ha perso occasione per dare segnale di trasparenza e imparzialità. Seguiremo con attenzione anche l’attribuzione degli incarichi di direttore generale, sperando di non dovere ricorrere alla Corte dei Conti”. Di seguito la nota integrale.
La scorsa settimana si sono concluse le prove scritte del concorso bandito dalla Regione Basilicata per 18 dirigenti. Già avevamo segnalato le perplessità di una convocazione avvenuta con soli i 15 giorni di preavviso per i candidati chiamati a misurarsi con la prova concorsuale, con modalità di svolgimento alquanto discutibili concentrando le due prove scritte per ogni codice di concorso nella medesima giornata.
Ma le successive polemiche e segnalazioni relative alle varie sessioni che hanno costretto la Regione a dover dare chiarimenti postumi su tracce e quant’altro la dicono lunga sulla gestione di un concorso di tale importanza per un ente nel quale il personale dirigenziale è ormai ridotto all’osso.
Terzietà e trasparenza potrebbero essere già inficiati dalla presenza in ben due commissioni – quella dell’area economico finanziaria e attuazione programmi europei e nazionali – del direttore generale del dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse strumentali e finanziarie che si troverà ad esaminare suoi attuali collaboratori, generando potenziali profili di incompatibilità.
Come già puntualmente segnalato da alcuni organi di stampa, si è certamente oltrepassato il confine della opportunità con la partecipazione, quale concorrente, al concorso dell’area tecnica di un direttore generale in carica. Anche qui la potenziale lesione del principio di trasparenza e terzietà è chiara, con l’aggravante che un direttore generale concorre con i funzionari da lui diretti.
Nè si può sottacere la vicenda delle tracce, in taluni casi molto specifiche, che ci dà ragione su quanto segnalammo all’indomani dell’approvazione del bando, ancor prima della sua successiva manutenzione, evidenziando che lo stesso non rispondeva agli indirizzi fissati dal dl 80/21 che punta su un modello di competenze trasversali nel reclutamento della dirigenza con l’obiettivo del raggiungimento di una nuova cultura pubblica, richiedendo che le selezioni siano basate, non solo e non tanto, su conoscenze nozionistiche, ma anche e soprattutto sulle competenze trasversali e capacità manageriali. Del che, a quanto pare, non c’era traccia nelle prove scritte.
In attesa degli esiti delle procedure concorsuali, pensiamo che la regione Basilicata abbia già perso l’occasione per dare un segnale di trasparenza e imparzialità in un processo importante per garantire la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici.
Con grande attenzione seguiremo anche l’attribuzione degli incarichi di direttore generale il cui avviso è stato approvato e pubblicato all’indomani della nomina della nuova giunta, sperando di non dover procedere, anche in questa legislatura, a ricorrere alla Corte dei Conti segnalando nomine illegittime o prive dei requisiti.