Dopo lo scandalo denunciato dalla Nuova del Sud relativo alla selezione dei 50 incarichi di assistenza tecnica specialistica per l’attuazione del Po Fesr Basilicata 2007–2013, annullata a seguito della diffusione delle domande che sono state formulate ai candidati e le dimissioni in blocco della commissione esaminatrice si registrano le note dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, un intervento di Michele Grieco, assessore provinciale dell’Italia dei Valori e una nota di Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia. Di seguito i comunicati inviati alla nostra redazione.
Concorsopoli Precari Regione, nota Cgil: “Urgente proroga contratti”.
E’ necessario ed urgente prorogare i contratti in essere al fine di non compromettere le attività ed assicurare la continuità lavorativa degli 80 precari in scadenza.
E’ quanto chiedono in un comunicato le segreterie della Cgil e della Fp Cgil di Potenza, a seguito della sospensione della procedura selettiva per i 50 incarichi di assistenza tecnica specialistica per l’attuazione del Po Fesr Basilicata 2007 – 2013.
Per il sindacato, è necessario che gli organi regionali “si attivino immediatamente per adottare i necessari provvedimenti di proroga in attesa della definizione della procedura selettiva interrotta”.
Concorsopoli Precari in Regione, nota dei segretari generali della Cisl e della Uil di Basilicata.
I segretari generali della Cisl e della Uil di Basilicata, unitamente ai segretari generali delle federazioni di categoria Cisl Fp e Uil Fpl, intervengono sulla vicenda della selezione dei 50 assistenti tecnici del Po Fesr.
Precisano che “da tempo avevano espresso la loro contrarietà riguardo alla decisione inopportuna della Regione di procedere alla selezione in pieno periodo elettorale. Sempre la Cisl e la Uil – continuano – avevano altresì ribadito la necessità di prorogare per almeno sei mesi i contratti in scadenza il 31 ottobre”.
“A tal proposito – dichiarano i dirigenti di Cisl e Uil – le fughe in avanti e la ricerca di primogeniture di qualche sindacato, evidentemente smanioso di protagonismo, non giovano affatto alla causa dei lavoratori e neppure agli interessi dei cittadini e delle imprese lucane. La nostra preoccupazione maggiore, nella malaugurata ipotesi di una mancata proroga dei contratti, riguarda il rischio concreto che la Regione Basilicata possa perdere decine di milioni di euro di fondi europei, assolutamente indispensabili al mondo del lavoro e delle imprese, che faticosamente tentano di uscire dalla crisi”.
“Non vogliano neppure sottacere – concludono – il fatto che questi professionisti precari possano ora trovarsi senza un’occupazione dopo una lunga esperienza lavorativa all’interno della Regione e dopo aver sostenuto in passato molteplici prove di selezione”.
Concorsopoli Precari in Regione, Tancredi e Giordano (UGL):”si proceda nelle verifiche”.
“Contratti a progetto, collaborazioni, assunzioni part time. Il mondo dei contratti di lavoro è sempre più variegato, ma come troppe volte accade il lavoro svolto non è mai quello descritto nell’accordo tra le parti. E la sensazione è che questo è accaduto nella sede della Regione Basilicata, dove numerosi dipendenti, che si trovano lì da anni, hanno lasciato il posto a colleghi più giovani ma che non avrebbero i titoli per svolgere quelle mansioni. Una situazione resa possibile dal Por (Programma operativo regionale) 2000-2006″.
È quanto denunciano i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano, che sottolineano come quello che è accaduto in passato oggi si è ripresentato con “il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013. Il tutto si è tradotto in dipendenti con contratto di co.co.co. che arrivano a percepire anche 4mila euro al mese, ma che non potrebbero neanche toccare una pratica in quanto, spulciare le varie determine, dovrebbero fornire solo un’assistenza tecnica. L’Ugl ha sempre denunciato che la Regione Basilicata avviava procedure per nuovi contratti di assunzione interinali e che alcuni di essi ottennero un contratto di collaborazione continuativa con l’Ente, mettendoci sempre allo scuro su conoscere altresì, il numero e le generalità anagrafiche dei beneficiari, il compenso economico, la tipologia contrattuale, la prestazione specifica, il dipartimento e/o ufficio con cui si disponeva la consulenza professionale: chiedevamo semplicemente – proseguono i segretari Tancredi e Giordano – di conoscere il numero dei dipendenti a contratto indeterminato (i cosiddetti regionali), di quelli a tempo determinato (i futuribili stabilizzati) , il numero esatto dei collaboratori non dipendenti esterni impiegati nella Regione Basilicata (co.co.co. e lavoratori internali), ed anche il numero dei contratti di consulenza in corso con la Regione Basilicata. All’esecutivo regionale chiedevamo le modalità ed i criteri utilizzati per la selezione dei collaboratori non dipendenti e dei consulenti e le varie motivazioni che fossero alla base della scelta di avvalersi di collaboratori esterni, tra cui i lavoratori con contratto interinale. Inutile specificare che non abbiamo mai ottenuto risposta; anche perché si parlava di circa 180 co.co.co cui aggiungere interinali e consulenze varie. Ma tutto ciò era ed è facile reperire, basti leggere nel sito Istituzionale di ‘Basilicatanet’ per scoprire un’elenco di nominativi da 14mila euro al mese, cognomi noti e non, che con i loro lauti compensi regionali fanno rabbrividire le facce della povera gente che stenta ad arrivare a mangiare per fine mese. I fondi europei non dovrebbero servire per creare questo tipo di corsie preferenziali a scapito di lavoratori che da anni lavorano in un ufficio e che all’improvviso si ritrovano spostati e, a volte, mobbizzati. Eppure chi dovrebbe controllare c’è, come l’Autorità di gestione del Por Basilicata, che ha precise responsabilità proprio sull’utilizzo dei precari a norma di legge. I superiori sanno, ma – concludono I segretari Ugl – nessuno fino ad oggi ha fatto nulla. Le varie irregolarità sono ancora tutte lì e noi denunceremo il tutto alle Autorità competenti. Intanto dall’alto dell’Europa ci guardano”.
Concorso esperti Fesr: Grieco (IDV): in prossima legislatura demarcazione netta”.
Per chi come noi ha fatto della trasparenza il motivo principale del nuovo corso del partito, come ha ribadito a Potenza il segretario nazionale Ignazio Messina, sino a tagliare i ponti definitivamente con quanti l’hanno considerata un optional o una pura formalità, e per chi attraverso la propria attività amministrativa pratica quotidianamente il metodo della trasparenza, prima di archiviare definitivamente la vicenda della selezione per 50 esperti del Fesr, dando atto alla Commissione esaminatrice e in primo luogo all’Autorità di Gestione dell’atto forte e significativo compiuto , attraverso l’interruzione delle procedure e le dimissioni, è il caso di assumere un impegno politico per porre una demarcazione netta al fine di evitare una prassi che ormai è diventata insostenibile e che non garantisce a tutti i lucani (specie giovani) pari opportunità. E’ il pensiero di Michele Grieco (IdV) che aggiunge: oltre alla massima trasparenza perché quanto è accaduto non si ripeta mai più, è compito della politica e dell’istituzione regionale occuparsi di quali strumenti mettere in campo per svoltare e non certamente incrementare la platea di precari nei vari Dipartimenti ed Uffici regionali. Hanno perfettamente ragione, in proposito, i sindacati a rivendicare innanzitutto una “mappa” di tutti i precari e che la selezione pubblica diventi regola fissa che prenda il posto delle cosiddette long list e delle convenzioni con agenzie di lavoro interinale e istituti che evidentemente lasciano spazi alla discrezionalità, mettendo invece in secondo piano la meritocrazia. La nuova legislatura pertanto – dice Grieco – deve ripartire da zero nell’individuare forme, modalità, strumenti di avvisi pubblici per il reclutamento di quelle professionalità realmente necessarie alla macchina amministrativa regionale perché non disponibili nelle piante organiche esistenti. Nella prossima legislatura si dovrà anche concludere l’iter dei concorsi banditi negli anni passati e non ancora portati a termine per le assunzioni di personale della Regione che hanno alimentato non poche legittime aspettative tra i nostri giovani.
Concorsopoli esperti Fesr Regione Basilicata, nota Gianni Rosa consigliere regionale Fratelli d’Italia.
Le domande già note prima della selezione per i 50 precari del Po Fesr in Regione Basilicata sono la conferma che il sistema clientelare messo in piedi dal centrosinistra non si arrende alla trasparenza. La selezione di 50 contratti triennali da tecnico del Po Fesr nasce dalla mia mozione, approvata in consiglio regionale il 22 novembre del 2012, secondo cui anche l’affidamento di lavoro a tempo determinato dovesse avvenire con il criterio della selezione pubblica, nel pieno rispetto della trasparenza e della meritocrazia. In Regione erano abituati alla chiamata diretta per lavori a tempo determinato, rinnovando di volta in volta i contratti senza che si rispettasse alcuna regola di buon senso ma soprattutto di trasparenza amministrativa. E’ evidente che qualcosa nella procedura di trasparenza che la Regione, almeno sulla carta, sembrava volesse rispettare non ha funzionato. A pochi giorni dalle elezioni regionali prende il via la selezione, gli esaminandi ‘magicamente’ entrano in possesso delle domande prima di essere esaminati e il concorso salta dopo che la stampa locale pubblica la notizia. E scoppia il caso “concorsopoli” che per la verità non ci sorprende più di tanto essendo da sempre la Basilicata una regione in cui il posto al Palazzo si conquista per affiliazione, parentela, amicizia. Non va infatti dimenticato che i candidati alla selezione annullata sono entrati cinque anni fa nella pletora dei precari della Regione Basilicata con procedure per niente trasparenti. Quasi sempre a chiamata diretta di questo o quel padrino. Non a caso tra i nomi dei precari che avrebbero dovuto fare la prova selettiva molti sono parenti illustri. Mera coincidenza? Cosa accadrà a questo punto? Almeno a sentire Patrizia Minardi, dirigente dell’Autorità di gestione Po Fesr presso cui sono stati impiegati per 5 anni i precari in questione il rischio è che l’ufficio si paralizzi perché entro dicembre andavano sbloccati
60 milioni di euro che invece rischiano di rimanere nei cassetti della Regione.
Dichiarazione che francamente sembra una giustificazione dell’ultimo momento.
Cosa vuole farci credere la Minardi che senza precari l’Autorità di Gestione non lavora? Di certo c’è che il sistema clientelare instaurato dal Partito Regione proprio non vuole piegarsi ai criteri di trasparenza e meritocrazia così come è chiaro che i precari della Regione a ogni tornata elettorale diventano la cartina al tornasole del becero meccanismo di ricerca del consenso alimentato dal centrosinistra lucano. Tutto a discapito di tanti, troppi, giovani preparati, competenti che non avendo un santo in paradiso devono accontentarsi o delle briciole (il reddito Ponte ad esempio) o farsi la valigia e andare altrove a cercare miglior fortuna.
Concorsopoli esperti Fesr Regione Basilicata, nota Giuseppe Mariani, candidato nelle liste del Pdl per il rinnovo del consiglio regionale
“Nel tentativo affannoso di proporsi come la novità assoluta, in campagna elettorale, sono tante le assurdità che si accavallano nel turbinio degli slogans”. Ad affermarlo Giuseppe Mariani, candidato nelle liste del Pdl per il rinnovo del consiglio regionale. “ Il centrosinistra lucano, forza di governo da ormai troppi anni, ci sorprende però per la sua mancanza di pudore, per le sue azioni che esulano dalle normali dinamiche di una campagna elettorale. Mi riferisco, ma solo in ordine cronologico, alla vicenda dei 50 incarichi di assistenza tecnica specialistica per l’attuazione del Po Fesr Basilicata 2007–2013. Mi chiedo – ha spiegato Mariani – perché scandalizzarsi tanto quando il mal governo del centro sinistra ci ha ormai abituati ad azioni vergognose di questo genere?! Che io ricordi – ha detto ancora Mariani – qualche “corvo” è puntualmente spuntato fuori alla vigilia di ogni concorso, di ogni selezione ed ogni volta si è gridato allo scandalo, ogni volta è ricorsa l’affermazione “tanto è già tutto deciso”! Mi chiedo però: era proprio necessario che il presidente dimissionario De Filippo procedesse, a meno di un mese dalle elezioni regionali, al conferimento di questi 50 incarichi? Probabilmente, come si suol dire, non si saziano mai, hanno ancora la necessità di rinfoltire il già nutritissimo stuolo di clientes (figli di, nipoti di, mogli di, compari di) che presidia le stanze del potere, in spregio all’intelligenza di tutti gli altri giovani di questa regione, tristemente figli di un Dio minore. Evidentemente – ha concluso Mariani – parlare di meritocrazia per questi signori è puro esercizio retorico.
Dalla CGIL arriva la rivoluzione copernichiana. Proroghiamo i contratti scaduti! in concreto significa: annulliamo le perocedure concorsuali appena introdotte e che non sappiamo gestire e si lasci tutto così come è. Si sa molto bene come finiscono queste cose: la proroga è sine die!
La nostra Regione deve sparire….quando si parla di mafia (non in termini di omicidi e attentati) rientra alla grande la basilicata?
è una domanda…ma il problema è che non si ha risposta dall’arma che deve verificare e condannare!!!
ci sono indagati che fanno finta di niente e sono sempre lì….VERGOGNA
Bene! il quadro è chiaro, finalmente. Il concorso nessuno lo voleva, neppure da parte dei Sindacati perchè, evidentemente, ognuno ha i precari di “riferimento” e con il concorso si sarebbero sparigliate le carte ed allora : la soffiata.
La commissione si dimette ed avanti , perciò, con le proroghe ; ovviamente sine die e tutti vivono felici e contenti.
Il povero consigliere Rosa, con la sua mozione, aveva pensato di introdurre un pò di trasparenza ma poi è stato gabbato perchè parentopoli è anche fuori dalle sedi di partito.
Pio sei un arguto osservatore.
Credo che la tua analisi sia corretta.
Che pena però.
Purtroppo! al peggio non c’è mai fondo
capreeeeeee votateli ancoraaaa!!! meritate tutto questo schifo perchè li votate voi!!!
A me pare che l’avvenente signora Patrizia Minardi, dirigente dell’Autorità di gestione Po Fesr, non risulti per niente preoccupata da quanto avvenuto nel suo Dipartimento !!!