Cosa c’è di meglio a San Valentino di un week end romantico in agriturismo, immersi nella natura, con coccole gastronomiche locali ed un calice di buon vino per un pranzo speciale? Il tutto “guarnito” con un bel centrotavola floreale o, ancora piu’ gradito da una donna, un mazzo di fiori che danno un tocco di eleganza all’atmosfera. Per le rose, se si vogliono rispettare le regole del bon ton, è meglio scegliere un numero dispari.
E’ l’invito di Confagricoltura, che ricorda l’appuntamento del 14 febbraio come occasione per rilanciare i consumi, cambiando così la sorte di un comparto strategico come quello agrituristico, ma anche florovivaistico, che in questo ultimo anno, con l’emergenza sanitaria legata al covid e il conseguente blocco delle attività del settore, ha vissuto una crisi economica e sociale senza precedenti a causa della sospensione di eventi e cerimonie, con perdite fino al 70%.
A chi decide di regalare un’emozione con i fiori in questa ricorrenza speciale, Confagricoltura esorta ad acquistare rigorosamente quelli coltivati in Italia. Il fiore nostrano, a differenza di altre produzioni estere che si coltivano in serra, ha la possibilità di nascere e crescere sotto la luce diretta del sole.
Il florovivaismo nel nostro Paese rappresenta quasi 3 miliardi di euro di fatturato, 30 mila imprese ed oltre 100mila addetti. Garantisce un contributo rilevante in termini di crescita ed occupazione – senza dimenticare i benefici che i nostri vivai generano per l’ambiente e l’ecologia – di qualità della vita e del futuro del pianeta.