Questo caldo anomalo, complice le scarse piogge, preoccupano non poco Confagricoltura Basilicata. Dai dati a disposizione, chi ne soffre non sono solo le zone irrigue con una riduzione della disponibilità – rispetto allo stesso periodo del 2015 di 130 milioni di metri cubi – ma anche le aree interne soprattutto cerealicole, dove le elevate temperature stanno alterando le “eventuali” produzioni.
Lo sfasamento del clima ci porta necessariamente a fare una riflessione su quali possono essere le ripercussioni per l’intero comparto Agricolo. Non solo, è necessario anche capire e valutare come programmare le imminenti attività nelle aziende.
Una preoccupazione è certa: ma non è che tutto questo si ripercuoterà sull’agricoltura? L’apprensione nasce dal fatto che è di questi giorni notizia della previsione di un aumento dei canoni irrigui da parte del Consorzio di Bonifica.
I vertici di Confagricoltura Basilicata si pongono un unico interrogativo: non è che i costi del Consorzio di Bonifica devono ricadere sempre sull’anello più debole della catena, vale a dire l’agricoltore? Non si riesce a capire se vi è stato un abbattimento dei costi: energia, ottimizzazione personale e strutture. Un suggerimento utile potrebbe essere la dismissione di strutture non più ottimamente utilizzate, cosa che sicuramente permetterebbe, oltre a valutazioni che il Consorzio sta facendo, di ridurre notevolmente sia i costi, che gli aumenti.
Certamente il Commissario e la Regione Basilicata stanno facendo questi approfondimenti ma, a nostro avviso, è immediatamente necessario ridurre il costo che le aziende devono, obtorto collo, subire.
E’ pur vero che c’è lo strumento “polizze assicurative” ma, con questa situazione, difficilmente saranno fruibili. Bisogna piuttosto, a breve, individuare soluzioni alternative e pratiche che vadano incontro e a sostegno delle aziende sia di coltura intensiva che delle aree interne. Nell’area nord (Vulture-Alto Bradano) la situazione è paradossale in quanto il Consorzio non ha risorse proprie (vedi diga del Rendina) e, inoltre, per l’approvvigionamento dipende dall’invaso di Conza il quale ha anche la priorità del potabile per la Puglia. In queste condizioni sarà difficile programmare le coltivazioni primaverili ed estive.
Prepararsi sin da ora ad una estate climatologicamente calda e di difficile programmazione agricola, è oltremodo necessario, così com’ è indispensabile un immediato confronto con le Organizzazioni di Categoria ed Istituzioni per valutare insieme strategie da attuare per non trovarsi di fronte a difficoltà insormontabili.
Feb 09