Patto di Stabilità: Confapi Basilicata contesta le scelte politiche della Regione per le priorità sui pagamenti. Le imprese fuori dalla porta per un anno.
Dopo aver partecipato ad un incontro presso la Regione sul Patto di Stabilità 2012, il presidente di Confapi Basilicata, Giovanni Grassani, contesta le scelte politiche fatte dalla Giunta regionale per le priorità sui pagamenti.
In questo particolare momento di crisi – commenta Grassani – noi non possiamo accettare che la Regione decida delle priorità di pagamento che sono a scapito delle imprese che vantano ingenti crediti per lavori eseguiti e forniture effettuate, crediti che verranno riscossi dopo un anno con il rischio concreto di chiusura per molte attività produttive.
La Regione dà la priorità alle spese correnti (spese per il personale, di funzionamento e di gestione), trascurando i pagamenti alle imprese, eccezion fatta per i programmi comunitari di investimento e sviluppo pari a 100 milioni di euro, cioè al 15% di tutta la spesa che rientra nel vincolo del Patto.
In pratica, su un totale di 588 milioni, poco più del 15% riguarda pagamenti per investimenti e sviluppo, mentre ben 170 milioni sono bloccati dal Patto di Stabilità.
Il presidente di Confapi Basilicata, quindi, lamenta oltre all’inadempimento di un obbligo contrattuale, anche il venir meno di un rapporto etico tra la pubblica amministrazione e le imprese, messe fuori dalla porta per un anno.
Questa – sottolinea Grassani – è una scelta tutta politica della Regione che non può essere accettata dalle imprese. Vorremmo, pertanto, conoscere nel dettaglio le priorità e possibilmente riscriverle. La politica è libera di fare le sue scelte, ma si sappia che queste sono contro il sistema produttivo imprenditoriale che viene messo letteralmente in ginocchio dai mancati pagamenti.