L’aggiornamento congiunturale dell’economia in Basilicata nei primi nove mesi del 2018 dimostra che la ripresa è ancora debole.
Secondo Confapi Matera i dati positivi dei settori automobilistico ed estrattivo non sono sufficienti per dire che l’economia è cresciuta nel lasso di tempo esaminato. Infatti, le ricadute economiche e occupazionali della FCA di Melfi e delle estrazioni dei colossi petroliferi, sul territorio lucano, non sono in grado di invertire una tendenza negativa generalizzata.
Esistono, tuttavia, dei settori che viaggiano a gonfie vele, come il turismo a Matera, che parla sempre di più il linguaggio internazionale. Quello turistico, però, non è un settore labour intensive, cioè non porta occupazione come il manifatturiero o altri comparti dell’industria.
Il settore storicamente trainante dell’economia lucana, l’edilizia, registra purtroppo ancora segni negativi, nonostante buoni segnali legali all’apertura di alcuni cantieri a Matera. Il vero valore aggiunto al territorio è sempre stato dato proprio dal settore edile, capace di innescare un indotto di ben altri 200 settori coinvolti nell’industria delle costruzioni.
Per fortuna la regione e, segnatamente, la provincia di Matera, annovera anche settori in piena crescita e con ulteriori interessanti prospettive di sviluppo, come per esempio la meccanica, l’agroindustria oppure, nei servizi, l’ICT, settore trasversale a molti altri e qui da noi pienamente utilizzato nell’ambiente, nelle telecomunicazioni, nell’osservazione della Terra, nella sanità.
Nella fotogallery la presentazione dell’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia a Matera (foto www.SassiLive.it)