Per il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, il primato della Basilicata e di Matera nelle sofferenze bancarie dimostra che l’annunciata ripresa da noi non c’è ancora, anche se comunque le banche continuano a dare credito alle pmi col contagocce.
L’inesigibilità dei crediti bancari al Sud conferma un’Italia a due velocità con il paradosso di Matera dove l’economia turistica, che altrove risente meno delle sofferenze bancarie, non è sufficiente a ridurne il livello, come invece accade altrove.
La difficoltà delle imprese a rimborsare i prestiti bancari, tuttavia, non giustifica la ritrosia del sistema creditizio a finanziare le PMI, soprattutto nel Mezzogiorno e in Basilicata, dove persiste un atteggiamento poco incline all’erogazione del credito, particolarmente verso il settore edile.
Oltre alla crisi economica, la scarsa qualità del credito, la riduzione dei finanziamenti alle imprese e l’aumento delle condizioni di offerta (costo del denaro e delle commissioni bancarie), contribuiscono a rendere difficile il rapporto banche-imprese, in un sistema economico sempre più bancocentrico. In Basilicata la remunerazione rimane sempre troppo alta, soprattutto rispetto ad altre regioni d’Italia e dello stesso Mezzogiorno.
Le aziende continuano a lamentare grosse difficoltà sul fronte dei prestiti, non tanto per la concessione quanto per le modalità estremamente penalizzanti. In molti casi al costo elevato del denaro preso in prestito bisogna aggiungere il costo della garanzia del consorzio fidi, spesso necessario e superiore alla media europea, e il costo della commissione chiesta sulla disponibilità del fido. Così le imprese finiscono per rinunciare o, all’opposto, per andare in sofferenza.
“Gli istituti di credito devono rispettare i vincoli imposti dalla BCE – sottolinea il presidente di Confapi Matera – e immettere liquidità nel sistema delle imprese. Altrimenti viene meno il presupposto sul quale si fonda l’intera operazione prestiti: consentire alle banche di investire nell’economia reale per rilanciare la crescita dell’Europa.”
Feb 02