Carnevale rimane un appuntamento significativo per l’attività di molti artigiani soprattutto nei settori della pasticceria, lavorazione della carta e del cuoio, sartoria, acconciatura, estetica, carpenteria. Nei nostri laboratori di pasticcieria artigiana – che si difendono dalle produzioni industriali – i più richiesti chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato.
Secondo stime di Confartigianato, sono circa 70.000 i piccoli imprenditori che in questo periodo entrano in azione per realizzare maschere, costumi, acconciature, trucchi, dolci tipici, carri allegorici, attività di intrattenimento.
Per costumi e maschere di Carnevale realizzati dai laboratori artigiani, Confartigianato prevede che gli italiani spenderanno circa 200 milioni di euro ai quali si aggiungono quasi 120 milioni per i consumi riguardanti le specialità alimentari tipiche. Altri 100 milioni verranno spesi in oggetti della tradizione carnevalesca: scherzi, giochi, coriandoli, stelle filanti.
Le tradizionali maschere in cartapesta, in cuoio, in tessuto o in ceramica vengono prodotte da 3.500 laboratori di artigianato d’arte. Per una maschera fatta a mano, i prezzi partono da circa 30 euro e possono arrivare a superare i 300 euro per i modelli più preziosi.
Coriandoli e stelle filanti escono dalle circa 2.000 imprese artigiane che lavorano la carta, le parrucche sono realizzate da 7.000 acconciatori a cui si devono aggiungere almeno 3.000 estetiste e truccatori. I costumi, i cui prezzi partono da un minimo di 50 euro per i modelli più semplici, nascono dalle mani di 2.900 sarti.
A Carnevale 45.000 pasticcerie e panifici artigiani si sbizzarriscono a creare specialità tipiche e diverse in ogni Regione (crostoli, galani, frappe, frittelle, castagnole, cenci, zeppole, chiacchiere, bugie). Secondo rilevazioni di Confartigianato, gli artigiani prevedono di sfornare 17.000 tonnellate di frittelle e castagnole (pari a circa 160 milioni di pezzi) e 3.200 tonnellate tra frappe, chiacchiere, galani. Quanto ai prezzi, sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto all’anno scorso: si va dai 15 ai 25 Euro al chilogrammo per castagnole e frittelline, chiacchiere.
Nella nostra regione anche in questa occasione – sottolinea Tonino Gerardi, direttore Confartigianato – si ripone il problema del ricambio generazionale in molti laboratori ed attività che vanno avanti solo grazie agli artigiani più anziani. Avvicinare i giovani a lavori di artigianato artistico o creativo, alternando scuola-lavoro, rafforzando l’apprendistato, è sempre un’esigenza prioritaria specie per la crescente disoccupazione dei nostri ragazzi.
Feb 07