È una florovivaista, la statuina del Presepe 2022, simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde e del “valore artigiano” che è stata consegnata oggi da una delegazione di Confartigianato e Coldiretti all’Arcivescovo di Matera Mons. Giuseppe Caiazzo e all’Arcivescovo di Tursi Vincenzo Orofino.
Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che parlino del presente, ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.
La statuina per il Presepe 2022, realizzata in cartapesta da Claudio Ricci, artigiano di Lecce, vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inserire questa “nuova” figura, una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.
“Il Presepe – ha spiegato Rosa Gentile, presidente di Confartigianato Imprese Matera – è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra. Quest’anno portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese che racconta tante cose: l’offerta di prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Lo stretto legame con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si è collocati. Tutto questo è il ‘valore artigiano’ che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce”.
“La tradizione del presepe – secondo la Coldiretti– rinnova ogni anno, nella nostra Organizzazione, il significato di accoglienza e comunione. Anche quest’anno desideriamo dare il nostro apporto per diffondere la straordinaria attualità e forza di questa tradizione, donando una statuina che richiama al rispetto della natura e alla cura dell’ambiente: una florovivaista. È una ‘nuova’ figura da aggiungere nel mosaico dei personaggi del Presepe per parlare di sostenibilità e di un’agricoltura che non produce solo cibo ma anche servizi e beni fondamentali per la qualità della vita, in primis la custodia del creato e la conservazione del territorio e del paesaggio. Temi di assoluta attualità in particolare in questi tempi, nei quali tutti, imprese e cittadini, devono fare i conti con le emergenze dettate dai cambiamenti climatici in atto. Il florovivaismo è un comparto strategico del Made in Italy nel garantire bellezza e sicurezza sul territorio; si tratta dell’espressione di un’agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche”.