Giochi e giocattoli sono tra i prodotti a maggiore rischio di contraffazione e al secondo posto nell’Ue per numero di pezzi sequestrati nel corso del 2017.
Lo evidenzia Confartigianato sottolineando che l’Unione europea è un importatore netto di giocattoli dal Resto del mondo, con un valore dell’import da Paesi extra UE di circa 7,4 miliardi di euro ed un controvalore di export per 1,4 miliardi di euro. Il valore dei giocattoli importati nell’UE è cresciuto di oltre il 41% negli ultimi dieci anni. Queste tendenze nel mercato dei giocattoli – che in queste settimane tra Natale e la Befana registra un picco delle vendite – commenta Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – impongono massima attenzione sia a tutela delle circa 50 piccole imprese di settore che operano in Basilicata con quasi 140 addetti che da parte di genitori ed adulti che li comprano.
Nella nicchia dei giochi e giocattoli operano 350 piccoli produttori italiani; queste imprese con meno di 50 addetti danno lavoro a 1.622 occupati – il 60,9% del totale del settore – e realizzano un fatturato di 409 milioni di euro.
Confartigianato raccomanda di fare attenzione alla sicurezza dei prodotti comprati per i regali ai bambini. Consiglia ai consumatori di diffidare degli oggetti venduti a basso costo, di controllare sempre le etichette che devono indicare la provenienza e la composizione del prodotto, le istruzioni per l’uso, la conformità alle norme europee di sicurezza. Tra i requisiti di sicurezza che vengono controllati vi sono le proprietà meccaniche e fisiche, chimiche e l’infiammabilità. I giocattoli a norma devono presentare: marcatura CE, numero di tipo, di lotto, di serie, di modello o altro elemento che consenta la loro identificazione, nome/denominazione commerciale registrata/marchio registrato del fabbricante e indirizzo dove può essere contattato, se il fabbricante è situato fuori dall’Unione europea, estremi dell’importatore, avvertenze ed istruzioni sulla sicurezza in lingua italiana. Si può richiedere un controllo.
Mediamente in un anno – commenta Rosa Gentile, dirigente nazionale Confartigianato – sono sequestrati oltre 23 milioni di articoli di abbigliamento e accessori, calzature e occhiali, al ritmo di 2.600 articoli all’ora. Concorrenza sleale in un mercato in cui operano 63 mila imprese artigiane che danno lavoro a 189 mila addetti: una impresa artigiana manifatturiera su cinque (19,8%) potenzialmente danneggiata dalla contraffazione. L’11,3 per cento delle imprese lucane del comparto manufatturiero sono esposte ”a rischio contraffazione”. Complessivamente quelle artigiane che subiscono maggiormente le conseguenze dell’illegalità di produzione e vendita in Basilicata sono 282 (194 in provincia di Potenza e 88 in quella di Matera).
“Siamo in una stagione – continua – in cui il fenomeno della contraffazione fa sentire i suoi effetti. La nostra associazione di categoria continua a vigilare sul fenomeno e a chiedere maggiore tutela per gli imprenditori. E non ci riferiamo soltanto al commercio abusivo di merce contraffatta sulle spiagge o nelle principali piazze, ci sono anche altri aspetti da tenere sotto controllo: per esempio l’organizzazione dei mercatini cosiddetti ‘artigianali’, un marchio che viene assegnato, a nostro parere, senza i necessari controlli. Spesso di artigianale in esposizione c’è veramente poco. Gentile evidenzia che è necessario che la neo costituita Camera di Commercio Basilicata segua l’esempio di alcune Camere di Commercio che hanno istituito Comitati per la lotta alla contraffazione. Una iniziativa per promuovere un mercato sano e competitivo, a tutela della sicurezza dei lavoratori e dei consumatori. Uno strumento per promozione, supporto e monitoraggio, attività di prevenzione e repressione degli illeciti connessi alla contraffazione e di in-formazione al consumatore e alle imprese sui rischi e i danni connessi.
Dic 28