“Il nuovo Codice degli appalti pubblici è una grande opportunità da non sprecare per valorizzare il ruolo delle piccole imprese nel mercato dei lavori pubblici”. E’ il commento del presidente di Confartigianato Basilicata Antonio Miele che sottolinea la presenza significativa delle pmi artigiane specie nel comparto delle costruzioni. Al 2015 – secondo i dati di Confartigianato Basilicata – le ditte artigiane edili lucane sono 3.582 (2.473 in provincia di Potenza e 1.109 in quella di Matera). Al primo posto le ditte specializzate (2.422 di cui 1.757 nel Potentino e 665 nel Materano) e a seguire le imprese di costruzioni edifici (1.122 di cui 692 in provincia di Potenza e 430 in quella di Matera).
Le profonde innovazioni che caratterizzano la nuova normativa,in particolare in sostituzione del vecchio sistema di regole, e la rapidità della loro entrata in vigore – aggiunge Miele – non devono compromettere l’impatto positivo della riforma per le piccole imprese. Di qui la necessità di prevedere un adeguato regime transitorio che accompagni il mercato dei contratti pubblici alle nuove regole per evitare i rischi di impasse e rallentamenti nella gestione degli appalti che si ripercuoterebbero negativamente sulle piccole imprese.
In particolare, il Presidente segnala una serie di aspetti previsti nell’attuazione della delega. L’obbligo, da parte della stazione appaltante, del pagamento diretto dei subappaltatori alle microimprese e in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore o su richiesta del subappaltatore; la suddivisione in lotti di lavorazione o prestazionali per garantire alle micro e piccole imprese l’effettiva possibilità di partecipare agli appalti; la restituzione alle imprese della libertà di scelta del contratto da applicare; misure premiali per i concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti; l’applicazione dell’istituto dell’avvalimento; la possibilità di ricorso generalizzato al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; l’esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera; la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione.
Inoltre, sottolinea il Presidente , nel nuovo Codice degli appalti i criteri di aggiudicazione in merito all’offerta economicamente più vantaggiosa dovranno essere oggettivi e non discriminatori. Altrettanto chiari ed oggettivi dovranno essere i riferimenti a privilegiare le imprese a ‘Km zero’, principio fondamentale per le piccole imprese diffuse sul territorio che, invece, si è perso nel decreto legislativo approvato dal Governo ed è stato relegato in modo sfumato tra i criteri di aggiudicazione.
Tra le indicazioni di Confartigianato per favorire l’effettiva partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti vi è anche la necessità di prevedere l’obbligo di interoperabilità degli strumenti telematici di negoziazione con l’ex AVCPass, vale a dire la futura ‘Banca nazionale degli Operatori Economici’. E ancora, secondo Confartigianato, l’invito alla suddivisione degli appalti in lotti va prevista anche in base alle singole categorie e specializzazioni presenti nell’appalto.
Confartigianato sollecita poi una chiara indicazione generale dei meccanismi di anticipazione del prezzo per i contratti relativi a lavori, beni e servizi oggetto dell’appalto.
Tra gli aspetti del nuovo Codice da modificare affinchè la riforma valorizzi il ruolo delle micro e piccole imprese nel mercato degli appalti pubblici, il Presidente di Confartigianato segnala la necessità di intervenire con una consistenteriduzione delle tariffe di attestazione rilasciate dalle SOA.
Mar 23