La Basilicata con il 23,9 per cento delle imprese utilizzatrici di “Cloudcomputing” – tecnologia che consente di usufruire, tramite server remoto, di risorse software e hardware (come memorie di massa per l’archiviazione di dati), il cui utilizzo è offerto come servizio da un provider, specialmente in abbonamento – detiene il primato tra le regioni italiane. Il dato è emerso nella Convention Servizi di Confartigianato dal titolo “BIT – Generation – sulla strada del digitale”.
Due giorni di lavoro, di confronto e dibattito tra tutti i funzionari del Sistema Confartigianato, nello specifico sui temi dell’innovazione tecnologica digitale e l’offerta di servizi sempre più innovativi ed efficaci agli imprenditori associati.
In una economia imperniata su imprese di minore dimensione – commenta Rosa Gentile dell’esecutivo nazionale Confartigianato – assume una particolare rilevanza l’offerta di servizi scalabili e con bassi costi fissi, come quelli di cloudcomputing, mediante i quali si amplia il set di servizi disponibili per l’impresa, incrementando la potenza di calcolo e/o la capacità di memorizzazione.
Nel dettaglio dei servizi a pagamento di cloudcomputing, il servizio di posta elettronica è il più diffuso presso le imprese (18,2% delle imprese): seguono l’archiviazione di file (8,7%), l’hosting di database dell’impresa (8,4%), il software per ufficio (7,6%), il software customerrelationship management (CMR) (4,2%), il software di finanza e contabilità (4,1%) e la potenza di calcolo per eseguire software di impresa (2,1%).
A livello territoriale l’utilizzo del cloudcomputing è più diffuso nel Nord-Est (23,9% delle imprese) e meno nel Mezzogiorno (17,7%). Più di una impresa su quattro sfrutta questi servizi in Basilicata (29,3%) e Provincia Autonoma di Bolzano (25,6%); seguono Lombardia (24,4%), Lazio (24,3%) e Emilia-Romagna (24,1%).
A livello settoriale oltre la metà delle imprese di Informatica ed altri servizi d’informazione (52,8% delle imprese) utilizza questa tipologia di servizi, che risulta ampiamente diffusa anche presso Agenzie di viaggio e tour operator (47,4%), Telecomunicazioni (47,3%), Produzione audio e video (43,3%) ed Attività editoriali (42,4%). Nelle imprese dell’ICT l’uso del cloudcomputing (48,3% delle imprese) è oltre due volte superiore alla media.
Il lavoro artigiano – aggiunge Gentile – è fortemente coinvolto nei cambiamenti del sistema produttivo determinati dalla connettività degli oggetti . L’artigianato e le piccole imprese sono già protagonisti dell’Internet delle cose. L’Ufficio studi di Confartigianato ha calcolato che le imprese digitali – che conoscono ed utilizzano almeno una tecnologia digitale – sono il 29,6% del totale delle micro e piccole imprese fino a 20 addetti. Un cambiamento di “competenze professionali, conoscenze e nuove abilità che oggi sono una risorsa per le piccole imprese e per le nostre associazioni territoriali. Non vogliamo celebrare la tecnologia in quanto tale, ma capirne le opportunità che ci offre“.