“I messaggi inviati dalla Convention “Progetto Sud 2020. Proposte e strumenti per lo sviluppo imprenditoriale nelle aree meridionali” organizzata da Confartigianato a Matera sono tracce di lavoro per istituzioni e mondo politico per dare priorità, a livello regionale, a due questioni: alimentazione e turismo made in Sud hanno messo in moto la crescita di piccole aziende e da noi, specie dopo il conferimento a Matera del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, questo ha un significato del tutto particolare; il superamento del grave handicap segnato dall’assenza di una legge regionale quadro sull’artigianato”. Ad affermarlo è Antonio Miele, presidente di Confartigianato e Rete Imprese Italia Potenza.
“In particolare, il Mezzogiorno e la Basilicata – aggiunge – sono un ‘giacimento’ di specialità alimentari di qualità: appartengono infatti alla Basilicata ben 77 prodotti agroalimentari DOP e IGP a riprova che il Made in Italy agroalimentare e con esso il made in Basilicata hanno un grande potenziale. Esso conquista l’estero e nello scorso anno l’Italia ha segnato un record nel valore delle esportazioni agroalimentari a 34 miliardi di euro per effetto dell’aumento del 7 per cento delle esportazioni. Dunque tradizione ed innovazione possono rappresentare la chiave di svolta per il rilancio del comparto agroalimentare lucano (di cui il comparto artigiano è essenziale) che per l’export continua a dare segnali incoraggianti. Abbiamo un potenziale enorme – non a caso indicato dal Rapporto Censis come “energia positiva” – tenuto conto che la quota dell’export alimentare del “made in Basilicata” è appena dello 0,1% dell’ammontare complessivo delle Regioni del Sud e che la tendenza del “mangiare italiano”, nonostante la crisi dei consumi, è comunque positiva. Tanto più che l’unica del “made in Basilicata” che tira rispetto ad auto (Fiat) e salotti.
La seconda priorità – ricorda Miele – : accelerare l’iter per l’approvazione della nuova Legge Quadro in materia di artigianato con l’obiettivo di adeguare la normativa, migliorare l’erogazione del credito, rafforzare la formazione e l’apprendistato per favorire nuova occupazkione ed autoimprenditoria giovanile. L’ho definita una sorta di “tela di Penelope” ricordando che dal 2012 è stato predisposto un testo che, proprio come la “tela di Penelope” è stato rivisto, rinviato ad approndimenti e non ha avuto alcun esito conclusivo, mentre anche di recente le associazioni di categoria su invito del Dipartimento Attività Produttive hanno fatto pervenire le proprie osservazioni. Siamo l’unica Regione d’Italia che non dispone di una normativa quadro aggiornata e per l’introduzione delle procedure telematiche per l’iscrizione agli Albi le Camere di Commercio di Pz e Mt si sono sostituite alla carenza. Quanto al credito Il recente grido d’allarme del Presidente della Camera di Commercio di Potenza non può essere ulteriormente sottovalutato. Va ribadita l’esigenza di rafforzare gli strumenti Cofidi affidando a Sviluppo Basilicata solo il ruolo di “conto garanzia” mentre oggi accade che alcuni Cofidi extraregionali hanno funzioni e compiti di credito artigiano per conto della Regione Basilicata. L’artigianato, che nella nostra regione conta circa 11.361 imprese e da sempre considerato settore trainante dell’intera economia regionale ha subito una fase di stagnazione, proprio per le persistenti difficoltà di accesso al credito a causa delle eccessive garanzie che vengono loro richieste dagli istituti di credito, nonostante la pratica sia assistita dalla garanzia dei Confidi, senza riservare la necessaria importanza ai progetti d’investimento”.