In Basilicata per il trimestre ottobre-dicembre 2018 – secondo l’indagine Excelsior-Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro – sono previste 7.290 entrare per nuovi contratti, di cui 2.780 dovrebbero essere già stati realizzati ad ottobre. Nel 53% dei casi si tratta di contratti a tempo determinato, per il 27% di contratti a tempo indeterminato, il 9% “in somministrazione” (interinale), il 6% riguarda contratti per collaboratori e altri contratti non dipendenti, il 3% in apprendistato e l’1% “altre forme”. Ma – avverte Confartigianato – sono ben 19 le figure professionali artigiane difficili da trovare. In particolare – spiega Confartigianato – parliamo di Tecnici programmatori (difficoltà di reperimento del 57,0%), Tecnici esperti in applicazioni (55,6%), Analisti e progettisti di software (55,5%), Tecnici meccanici (55,3%), Elettrotecnici (54,9%), Ponteggiatori (53,7%), Altre professioni tecniche della salute (52,3%). Difficile trovare anche “tecnici della produzione e preparazione alimentare (51,9%), attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate (51,4%), sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai (51,1%), ingegneri energetici e meccanici (50,8%), tecnici elettronici (50,6%), operai addetti a macchinari per la filatura e la bobinatura (50,2%), saldatori e tagliatori a fiamma (48,8%), Disegnatori industriali e professioni assimilate (47,1%), conciatori di pelli e di pellicce (44,4%), specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME (44,1%), operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (43,2%) e Tecnici della produzione manifatturiera (43,1%)”.
Tutte figure professionali indispensabili alle piccole imprese – commenta Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – per cavalcare la rivoluzione digitale ed entrare da protagoniste nell’economia 4.0. Siamo invece costretti – aggiunge – a fare i conti il paradosso più volte denunciato da Confartigianato di due mondi che non si incontrano: da una parte aziende pronte ad assumere, dall’altra giovani in cerca di lavoro e pronti ad emigrare per trovare un’occupazione. In mezzo famiglie e sistema scolastico che non sanno orientare e preparare i ragazzi alle nuove sfide del mercato del lavoro e a al grande salto nel futuro dell’economia.
Le professioni più dinamiche tra gli operai specializzati sono i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchinari fissi e mobili (2,1%), gli artigiani e operai specializzati del cuoio, pelli e calzature (2%), nonché tre altre professioni con un tasso di crescita atteso di poco inferiore al 2%, cioè gli artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione di attrezzature elettriche e elettroniche, i fabbri ferrai, costruttori di utensili e gli artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari. Emergono qui professioni tipicamente industriali, di cui più di una fortemente connessa agli aspetti operativi della gestione di tecnologie “Industria 4.0”.
Una nostra recente analisi – continua Gentile – ha evidenziato come l’apprendistato abbia dato un apporto positivo sull’andamento dell’occupazione giovanile negli ultimi anni. Per questa ragione il 3% dei contratti previsti in Basilicata per l’ultimo trimestre dell’anno non possono soddisfarci.
Nov 10