“L’iniziativa della delegazione Confcommercio di Maratea, assunta dal delegato Carmine Esposito, che fa seguito ai controlli della Guardia di Finanza ad esercizi commerciali e turistici di Maratea, ha il pieno sostegno della associazione confcommercio imprese per l’italia e si inserisce in quella più generale della Confederazione nazionale a tutela della legalità come del diritto di impresa”. E’ quanto sostiene Fausto De Mare, presidente provinciale di Potenza di Confcommercio Imprese per l’Italia. “Ci battiamo in particolare per superare una situazione che vede in Italia sette esercizi abusivi su cento. Se questa è la media nazionale nei mercati ambulanti del Mezzogiorno addirittura si arriva ad 1 abusivo su 3. E il giro di affari complessivo derivante dall’abusivismo è pari 8,8 miliardi di euro. Ciò significa che alle imprese commerciali regolari viene sottratto il 4,9 del volume delle vendite. Inoltre, a causa dell’abusivismo commerciale e della contraffazione il commercio al dettaglio e la ristorazione si vedono sottrarre complessivamente 17,2 miliardi di euro all’anno di fatturato. Bisogna opporsi, prioritariamente, a questa situazione che sottrae energie all’intero Paese. E bisogna farlo tutti insieme: imprese, consumatori e istituzioni pubbliche. E proprio allo Stato vogliamo dire che, poiché l’illegalità spesso si annida nella complessità, le imprese devono essere agevolate e non vessate dal fisco e dalla burocrazia, specie quando creano lavoro, reddito e benessere, ovvero ciò che negli altri Paesi è incentivato e premiato. Aiutiamole ad uscire da questo meccanismo perverso. E facciamolo presto e bene perché il tarlo dell’economia malata sta corrodendo inesorabilmente l’economia sana del Paese”.
Il delegato di Maratea della Confcommercio Carmine Esposito ribadisce la valutazione : “al di là del lavoro egregio svolto dalla Guardia di Finanza, la classe dirigente del Paese dovrebbe interrogarsi sul perché si verificano casi del genere, per trovare soluzioni ad hoc. Le azioni repressive servono a poco, perchè in molti casi le attività si trovano nell’amletica scelta tra la chiusura, soffocati da margini inesistenti e da una tassazione che ormai non ha alcuna correlazione con gli utili ma alle sole esigenze di cassa dello Stato e degli Enti Pubblici, ed il rischio di incorrere in gravi sanzioni”.
“Di qui – conclude De Mare – la nostra indicazione a costruire “strade sicure” su cui far viaggiare la nostra economia, a partire dall’aiuto alle pmi a rispettare le regole concentrando il massimo dell’impegno al contrasto di ogni forma di illegalità e concorrenza sleale diffuse anche sul nostro territorio”.
Ago 22