“Un ennesimo autunno a tinte fosche quello che si preannuncia per gli esercenti di piccole-medie attività commerciali anche in considerazione di un quadro congiunturale che resta fiacco e ricco di contraddizioni, che conferma come è ancora prematuro parlare di inizio di una fase di recupero della spesa delle famiglie”. Ad evidenziarlo è Confcommercio Imprese per l’Italia in una nota a firma del presidente provinciale di Potenza Fausto De Mare. Come Ufficio Studi Confcommercio per monitorare la situazione economica – spiega De Mare – facciamo ricorso ad un indicatore fortemente innovativo, il Misery Index Confcommercio (MIC), calcolato in modo da leggere con maggiore precisione la dinamica del disagio sociale, misurato in una metrica macroeconomica. Le due componenti del MIC sono il tasso di disoccupazione esteso (e quindi non solo quello “ufficiale” Istat), e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquistati in alta frequenza (sempre di fonte ISTAT): le dinamiche di prezzo di questo paniere dovrebbero influenzare in modo più diretto la percezione dell’inflazione da parte delle famiglie, correlandosi direttamente con le preoccupazioni (disagio) in merito al proprio potere d’acquisto. Il MIC di luglio si attesta su un valore stimato di 20,8 punti, in aumento di 0,2 punti rispetto al mese di giugno. Ciò è imputabile alla discesa dell’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e all’aumento della disoccupazione estesa.
Dunque – aggiunge il presidente Confcommercio – il permanere di elementi di difficoltà dal lato delle famiglie, la mancata ripresa dei consumi, l’andamento del PIL nella prima metà dell’anno, hanno comportato anche un deterioramento del clima di fiducia delle imprese nel mese di agosto, tendenza che ha interessato gli operatori di tutti i settori specie quelli interessati dalla stagione dei saldi da dimenticare per gli ulteriori segni meno registrati. Alla luce di questi andamenti è presumibile che anche l’ultima parte del 2014 possa mancare l’appuntamento con la ripresa economica, confermando, dunque, l’urgenza di interventi più incisivi che ridiano fiducia ad imprese e famiglie e si traducano in un effettivo miglioramento della domanda.
Intanto i negozi di piccolo dettaglio alimentare non arretrano di fronte alla crisi, ma per vincere la sfida contro la “borsa leggera della spesa” occorre specializzazione e innovazione. Di questo è sicura Confcommercio che intende fornire agli imprenditori una bussola tenuto conto che il piccolo dettaglio alimentare si caratterizza in Basilicata per una presenza capillare sul territorio e una tenuta che va in controtendenza con il dato nazionale. Per noi il Negozio sotto casa salva portafoglio e qualità: la crisi ha indotto le famiglie a contrarre anche la spesa alimentare, specie quella per l’acquisto di carne, di prodotti lattiero-caseari e ortofrutta, e in generale a mettere in atto strategie di contenimento della spesa. E proprio strategie intelligenti di contenimento della spesa individuano oggi nel negozio sotto casa la risposta ideale per il consumatore che vuole salvaguardare contemporaneamente qualità e portafoglio.
Set 06