Confcommercio: “Decadenza dalla rottamazione-ter rischia di diventare una minaccia per la sopravvivenza di milioni di imprese”. Di seguito la nota integrale.
Per i contribuenti decaduti dalla pace fiscale non sono state replicate le misure emergenziali introdotte prima dal decreto Rilancio e successivamente dal decreto Ristori, infatti, per le imprese decadute dalla Rottamazione-ter o dal Saldo e stralcio sono state riavviate le procedure di riscossione delle cartelle esattoriali, essendo ripartiti i consueti termini di pagamento.
E’ prevista, pertanto, una pioggia di cartelle esattoriali arretrate.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 43% dei contribuenti non è riuscito a saldare il proprio debito. A tali debitori iniziano ad arrivare le cartelle di pagamento, con saldo da effettuarsi entro cinque giorni, senza possibilità di nuove rateazioni. Si tratta di debiti difficilmente esigibili, relativi a cartelle ammesse alla pace fiscale nel 2020 e nel 2021 ma che poi, a causa dell’emergenza Covid, sono rimaste con rate non pagate.
Tale situazione mette a grave rischio la sopravvivenza di molte imprese anche nel nostro territorio, è una misura che non tiene conto delle perdurante crisi di liquidità degli imprenditori che stanno ancora affrontando la crisi economica derivante dalla pandemia, aggravata dal nuovo scenario bellico e dalle conseguenze economiche legate all’inflazione, all’aumento dei prezzi delle materie prime ed al caro bollette, che incidono nelle gestione finanziaria non solo delle imprese, ma anche dei consumatori.
E’ impensabile che le imprese oggi, viste le grandi difficoltà in cui si trovano, possano saldare i propri debiti pregressi in così breve tempo ed in un’unica soluzione.
Per queste cartelle erano state richieste nuove misure, ma per il momento non sono previste nuove agevolazioni.
E’ indispensabile un differimento che preveda, in alternativa al versamento in unica soluzione, la concessione di una ampia rateizzazione delle somme non versate. Ci auguriamo che Governo e Parlamento intervengano in tal senso al fine di scongiurare il fallimento di mezzo milione di imprese.