Nel primo semestre 2019 sono 4.855 in Basilicata (3.033 in provincia di Potenza e 1.822 in provincia di Matera) i titolari di azienda over 70. La percentuale sul totale delle imprese iscritte alla Camera di Commercio è pari al 12,8%, con una percentuale di donne over 70 del 32,6%. Lo riferisce Confcommercio Imprese Italia Potenza che ha rielaborato dati di fonte Camera di Commercio Milano dai quali – commenta il presidente Fausto De Mare – “emerge che il problema della continuità d’impresa resta uno dei temi più delicati da affrontare nella vita dell’azienda. Per questo dobbiamo dedicare, anche come Camera di Commercio, maggiore attenzione con l’obiettivo di sensibilizzare e supportare le imprese lucane coinvolte in processi di passaggio e di trasmissione d’impresa”.
In dettaglio, subito dopo le imprese in agricoltura (3580 sono a conduzione over 70) ci sono quelle del comparto commercio (580) a cui aggiungere comparti similari, come ristorazione (116) e altri servizi (84). A livello provinciale sono aumentati in un anno i “capitani d’azienda con i capelli bianchi” sia a Potenza (132 in più) che a Matera (126 in più) a conferma che l’invecchiamento “attivo” è un fenomeno diffuso con una presenza significativa di donne in maniera uniforme nelle due province sia in aziende agricole che commerciali.
Gli over 70 in Italia: sono circa 303 mila i titolari di impresa individuale con più di 70 anni in Italia e pesano il 10% sul totale delle imprese individuali attive nel Paese. Se i “ nonni imprenditori” si concentrano a Roma (circa 14 mila, 5% nazionale), Napoli (circa 10 mila), Bari (8 mila) e Foggia (quasi 8 mila) con Milano al quinto posto in Italia con 6.794 titolari, questi pesano di più a Trapani, Grosseto, Viterbo e Caltanissetta dove sono quasi un piccolo imprenditore su otto (circa 17%). Le donne sono in media il 28% dei titolari over 70 ma pesano il 40% circa ad Avellino e a Pordenone e Udine. I settori di attività degli over 70. E’ l’agricoltura il settore in cui è attivo il maggior numero di imprenditori, 173 mila in Italia .
L’obiettivo da perseguire – a parere di Confcommercio – mutuando best practices di altre Camere di Commercio è strutturare un modello di intervento efficace ed efficiente; mappare il sistema di stakeholders presenti sul territorio in grado di intervenire a sostegno delle imprese in materia di passaggio e di trasmissione d’impresa.
Per Confcommercio i nonni imprenditori sono un esempio e uno stimolo per i tanti giovani che continuano a credere nella piccola e media impresa come risorsa e fonte di reddito e nel comparto commercio-servizi rappresentano la migliore tradizione del negozio di servizio per piccole e grandi comunità.
“La longevità dell’impresa – sottolinea Fausto De Mare, presidente Confcommercio – è un bene raro. Una risorsa e un valore concreto per l’impresa e la società in cui l’impresa opera. La storia, lunga, di un’impresa, la sua capacità di mantenere nel tempo il successo tra crisi e battute di arresto, la sua stabilità e continuità e dunque la sua longevità le forniscono un sicuro vantaggio competitivo. Per noi la trasmissione di esperienze e saperi alle giovani generazioni è un’opportunità per guardare indietro e immaginare il futuro, per riflettere sulla storia della piccola e media impresa dei nostri territori e per ripensare alla “mission” che attende i gruppi dirigenti locali, “orgogliosi” dell’appartenenza alla storica confederazione dei titolari di attività di commercio, servizi, turismo. Favorire la staffetta generazionale nonni-nipoti commercianti – conclude De Mare – è pertanto un obiettivo da perseguire”.