“E’ inutile girarci intorno: tutto il mondo delle imprese chiede una rimodulazione del Reddito di Cittadinanza che sia finalizzato all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro. Con l’avvio della grande stagione turistica i nostri albergatori e ristoratori hanno rilanciato l’allarme: il Reddito di Cittadinanza frena la ricerca di personale al punto che gli organici da noi sono “scoperti” per quattro posti su dieci. Si raccolga pertanto, rapidamente, l’invito di Federalberghi-Confcommercio alla Regione a fare un “cehk up” sull’avvio della stagione turistica”. A sostenerlo è il presidente di Confcommercio Potenza Fausto De Mare. “La conferma delle nostre tesi viene statisticamente provata dall’Istat che – aggiunge – ad aprile segnala la crescita degli inattivi. Solo tra i giovani lucani sono circa 36mila quelli che non cercano lavoro e hanno deciso di non proseguire gli studi. Ma è un fenomeno non solo giovanile. In linea con un contesto economico non particolarmente vivace, e permeato da molteplici elementi d’incertezza, anche il mercato del lavoro ha mostrato, ad aprile, una minor dinamicità”. Secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, “i dati dell’ultimo mese vanno, comunque, valutati con estrema cautela. La contenuta riduzione registrata dagli occupati (-12mila unità su marzo) e dalle persone in cerca di lavoro (-17mila sul mese) si colloca, infatti, dopo un periodo di accentuato recupero che ha permesso di riportare gli occupati sui livelli pre-pandemici e ridurre la disoccupazione, senza particolari effetti sul tasso d’inattività”. “In questo contesto continuano ad essere, peraltro, presenti elementi di criticità che coinvolgono principalmente il lavoro autonomo che sconta ancora un deficit di occupazione, su febbraio 2020, di 247mila unità”. A queste anomalie del mercato del lavoro – afferma De Mare – vanno aggiunte le ripercussioni del Reddito di Cittadinanza. “Per quanto sia legislativamente previsto il rafforzamento, i controlli sulla fruizione del reddito di cittadinanza non sono ancora adeguati e, soprattutto, restano da mettere in campo da parte di Regione e Centri per l’impiego iniziative robuste sul terreno delle politiche attive per l’occupazione e dell’orientamento”. “Il reddito di cittadinanza mantiene così le caratteristiche di uno strumento assistenziale con ambiguità d’utilizzo e di finalità che nuocciono all’occupazione. Le acuite difficoltà nel reperimento di manodopera nei settori del terziario di mercato dipendono anche da ciò. E’ anche questo uno dei temi principali che affronteremo l’8 giugno prossimo in occasione della 36ma Assemblea generale di Confcommercio con la partecipazione di una nostra delegazione”.