Lunedì 2 luglio torna l’appuntamento con i saldi estivi. Quest’anno le previsioni di Confcommercio oscillano tra l’ottimismo legato al ritorno della piena libertà di circolazione oltre che del turismo nazionale ed internazionale e le preoccupazioni sulla situazione economica generale con la crisi dei prezzi energetici e il peso dell’inflazione. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 88 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro.
Commentando la partenza dei saldi, il presidente nazionale di Federazione Moda Italia. Giulio Felloni, ha sottolineato che “le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale soprattutto sulle coste e nelle città d’arte. I saldi estivi potranno rappresentare una vera opportunità, considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni. Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori, infatti, ha finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti. L’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Anche per questo non è ammissibile una concorrenza sleale dei colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un’importante rendita di posizione. Chiediamo, quindi, che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della global minimum tax. Già questo, sarebbe un primo passo verso un mercato più democratico”.
Antonio Sorrentino, FederModa Confcommercio Potenza sottolinea che i negozi di moda hanno affrontato sinora questa delicata fase economica di vigilia dei saldi estivi con un grande senso di responsabilità nei confronti dei consumatori, mantenendo sostanzialmente inalterati i listini nonostante debbano affrontare, al pari di altre categorie, le conseguenze dell’inflazione, l’aumento dell’energia e dei carburanti, nonché dei costi di esercizio e dei prodotti delle nuove collezione. C’è grande interesse tra i clienti soprattutto per gli acquisti dei capi da cerimonia, con il ritorno di un intero segmento di mercato pressoché fermo negli ultimi due anni, e per l’inizio delle vacanze, che secondo le previsioni orienterà gli acquisti su capi per il tempo libero, con calzature o tessuti freschi e leggeri come il lino”. L’invito è quello di “diffidare di sconti troppo alti perchè gli aumenti dei costi non possono permetterlo e di affidarsi ai negozi di vicinato che garantiscono servizi di qualità, professionalità e trasparenza: siamo disponibili 7 giorni su 7 e garantiamo un rapporto qualità/prezzo direttamente riscontrabile”. Per noi – conclude Sorrentino – la campagna saldi è una nuova opportunità per riaffermare che il negozio di vicinato rappresenta il fulcro della città oltre che sul piano economico anche sociale e quindi come tale va tutelato nell’interesse di consumatori e cittadini che continuano a manifestarci fiducia rispetto agli acquisti presso i Centri Commerciali extraregionali (campani e pugliesi) e in web”.
Il “manuale” dei saldi
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
6. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Confcommercio e Federazione Moda Italia segnalano, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.