Duro intervento di Pietro Simonetti per conto del CSERES al termine della Conferenza sulla Val Basento: “Riflettere sul passato per un futuro diverso”. Di seguito la nota integrale.
La conferenza regionale sulla Val Basento si tiene in un clima da”Fort apache”. A poche settimane dalla fine dell’anno si riflettera’ sulla situazione dell’area basentana colpita non solo dalla deindustrializzazione ma anche dalla rapina di pseudo imprenditori,consulenti e gruppi politici dediti agli affari..Uno degli ultimi colpi assestati si rintraccia a Bernalda. 15 manufatti non completati marciscono nel disinteresse generale. Il progetto Felandina,oltre 100 milioni di euro di finanziamenti accordati con leggerezza e incompetenza dal ministero dello sviluppo nel 2006 per realizzare oltre seicento posti di lavoro con una miscellanea di iniziative degne di un film di Totò. Oltre ai capannoni rimane il ricordo di un corso di formazione regionale per lavoratori provenienti da aziende fallite. Oltre 70 milioni di euro sono ancora nelle casse del Ministero. Nel 1978 in Val Basento vi erano 4935 occupati. L’accordo di reindustrializzazione firmato nel 1987 prevedeva l’innalzamento dei livelli occupazionali a 5868 addetti con un investimento complessivo di 925 miliardi di vecchie lire. Una somma intercettata da speculatori, consulenti e pseudo imprenditori.Solo l’Eni intasco’ per l’acquisione dei cespiti circa 100 miliardi di vecchie lire. Sette consulenti furono compensati con oltre 725 milioni di lire. La Commissione di Inchiesta regionale nel 2000 ha ricostruito la vicenda. L’inchiesta e’ stata insabbiata a Matera.Oggi in Val Basento ci sono centinaia di lavoratori in mobilita’ e pochi occupati nonostante altri finanzianti pari a oltre 220 miliardi di vecchie lire per i bandi regionali, compreso il bando Treviso.Questi bandi sono stati completamente fallimentari come tutti quelli varati per la reindustrializzazione in Basilicata. Queste misure sono state varate in modo cervellotico,clientelare e senza nessuna valutazione serie delle proposte.La mancanza di una politica industriale nazionale e regionale incide pesantemente anche per i processi di crisi e di ristrutturazione.Non c’e una idea di progetto,gli strumenti in azione sono legati ai carrozzoni dei consorzi industriali mentre al Dipartimento attivita’ produttive pochi intimi si occupano del comparto.A fine anno circa 2000 unita’ faranno parte della platea dei lavoratori in mobilita’ senza che sia stata definito, dopo la delibera di merito,il piano di riutilizzo. Nel contempo la bozza di Piano del lavoro non è stato ancora discussa e adottata dalla Giunta Regionale e si continua spendere ingenti risorse per improbabili innovazioni ed attivita’ formative. La misura sul reddito minimo prevista nel programma della Giunta non e’ stata ancora approvata. Basilicata Innovazione si interessa di latte d’asina per la cosmesi e altri organizzano corsi per cartapestai in Argentina (cinque giorni di corso).Questa la situazione. Ci sono in regione circa 100 capannoni non utilizzati e i tetti delle aziende sono interamente coperte dai pannelli solari con una occupazione risibile. L’Asi di Potenza ha voluto superarsi svendendo per 1,5 milioni di euro circa 10 ettari di suolo attrezzato nell’area di Viggiano per una parco di pannelli solari .L’impresa che ha recuperato in un anno la cifra si era impegnata ad assumere 5 lavoratori.Al momento e’ occupata una sola persona e nell’area non ci sono più suoli per allocare aziende! E’ auspicabile che si costruisca una svolta di politica industriale a partire dal sostegno ai circa 37 mila addetti al settore manifatturiero che ancora lavorano con uno sguardo ai settori impegnati nell’ esportazione. Questo comparto in Italia nel 2011 e’ aumentato di oltre il 10% in particolare nella meccanica, chimica e tessile: In Basilicata c’e’ un “tesoro” inutilizzato. Parliamo dei derivati del petrolio. Questo comparto nel nostro Paese fattura 40 miliardi all’anno di cui 6 da parte della sola Eni.Sarebbe il caso di andare oltre il latte d’Asina innovare,ristrutturare e intercettare investimenti rilanciado la vertenza sul petrolio e sulla organizzazione istituzionale.
CSERES – Pietro Simonetti
Il senatore del PDL Cosimo Latronico esprime un giudizio negativo sulla Conferenza per la Valbasento promossa dalla Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
“La Valbasento continua ad essere un tema per la convegnistica, ci saremmo attesi dal governo regionale dopo anni di esperienze, di insuccessi di reindustrializzazione, di risorse impiegate senza esiti sul piano occupazionale e produttivo, qualche autocritica in più e qualche proposta più concreta sulla direzione da seguire da attori che guidano la politica regionale da oltre 15 anni”. Lo ha dichiarato il sen. Cosimo Latronico. “Una autocritica che sarebbe dovuta partire dal mancato coinvolgimento dell’Eni nei processi di disinquinamento e di bonifica dell’area e della sua reindustrializzazione; eppure con la compagnia petrolifera la Regione ha negoziato accordi di sviluppo dal 1998 ad oggi per lo sfruttamento delle risorse minerarie della Basilicata. Il tema della bonifica sarebbe dovuto essere centrale e prioritario, e su questo tema avrebbe dovuto essere chiamata alle sue responsabilità proprio l’Eni che con le sue attività nel passato ha contribuito all’inquinamento della valle ed oggi andrebbe associato ad un progetto di risanamento. Oltre che ad un progetto di rilancio delle attività produttive selezionando imprese e settori innovativi. Occorre che la questione entri nell’agenda del governo regionale con una concretezza che accantoni le alchimie metodologiche e si trasformi in scelte programmatiche, apprestando strumenti e risorse per colmare una dimenticanza che suona come un giudizio inappellabile sulla qualità delle politiche industriali dei governi regionali di questo ultimo decennio. Settori, strumenti, risorse ,tempi di realizzazione, avremmo voluto ascoltare impegni definitivi nel giorno della conferenza di programma sulla Valbasento, dopo un ventennio di ipotesi negate dalla realtà di un progressivo declino produttivo e di un allarme ambientale sempre più preoccupante”.
Il Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto rincara la dose con un altro comunicato nel quale sottolinea le tante ovvietà e le tante assenze alla Conferenza sulla Valbasento. Di seguito la nota integrale.
Con la lettura di resoconti e servizi giornalistici, il giorno dopo l’incontro di Palazzo sulla Valbasento emergono, con maggiore lucidità, le tante ovvietà espresse, come quelle dell’assessore Mazzocco: “la bonifica è precondizione per il rilancio; è fondamentale favorire il dialogo e la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti”. Ancora, dell’assessore Pittella: “la Conferenza ha l’obiettivo di aprire un confronto per mettere in campo, ciascuno per il proprio raggio di azione, ogni iniziativa e progettualità necessaria per dare il via a una nuova stagione industriale in quell’area”. Se questi sono i messaggi che si volevano inviare ai lavoratori, cassaintegrati, in mobilità, ai giovani disoccupati, ai cittadini della Valbasento, sarebbe stato sufficiente utilizzare Basilicatanet e risparmiare la nuova brutta figura istituzionale anche perché, in quanto a partecipazione, le immagini al Tg3 di ieri sera sul convegno Rotary a Venosa hanno mostrato più gente e quindi più interesse per il Rotary. Persino la Cgil è tiepida (come sono stati tiepidi e critici alcuni sindaci) e chiede di verificare il reale interesse dell’Eni oltre a proposte, una delle quali abbozzata dall’assessore Viti, merita un chiarimento immediato. Cosa intende Viti quando ipotizza la definizione di una struttura giuridico-operativa che dovrebbe consentire di amministrare in una logica unitaria risorse e indirizzi? Forse immagina un nuovo carrozzone o l’ennesima task force con esperti e “tecnici illuminati” da pagare lautamente per esprimere pareri?
Inoltre, lo stesso Presidente De Filippo che sul progetto di filiera agro-alimentare, a partire dal recupero del Progetto La Felandina, la pensa come me, si è chiesto, legittimamente, i motivi dell’assenza dalla Conferenza del mondo agricolo. Un’assenza ancora più pesante in relazione ai programmi innovativi di “chimica verde” che dovrebbero trovare proprio nelle aziende agricole il punto di riferimento principale per favorire l’elevamento della qualità delle produzioni, l’abbattimento di costi aziendali e quindi una maggiore competitività di mercato. Anche questo aspetto metodologico di organizzazione della Conferenza dovrebbe far riflettere il Presidente sulla gestione dei Dipartimenti Attività Produttive, Lavoro-Formazione e Ambiente.
Devo, invece, registrare con piacere di non essere l’unico “signor no” rispetto alla Conferenza: le valutazioni espresse, autonomamente e con grande chiarezza, dal dirigente regionale del Pd Salvatore Russillo rispecchiano la mia posizione. Mi sembra , piuttosto, che si commenti da sé l’unica entusiastica dichiarazione di soddisfazione, a differenza del dossier di criticità presentato da Confapi, venuta dal presidente di Confindustria Michele Somma per il quale evidentemente vale il messaggio decubertiano: l’importante è partecipare.
Infine, sono ancora in attesa di giustificazioni (anche formali) sul caso di dimenticanza che ho segnalato relativo all’azienda di cui sono amministratore, la BBC, scomparsa misteriosamente dal Report sulle “aziende vive” in Valbasento nonostante, posso assicurare, goda di ottima salute con un centinaio di posti di lavoro stabili.
Conferenza Valbasento, nota del segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza: “E’ prevalso l’atteggiamento burocratico”.
“La non conclusione operativa di quella che era stata annunciata come una Conferenza di proposte per la Valbasento e il vicolo cieco in cui sembra finita la vicenda della Provincia di Matera sono entrambe riconducibili ad una gestione marcatamente burocratica di problematiche che invece necessitano di un altro approccio e decisamente di un’altra strategia che si basi sulla partecipazione e la condivisione più ampie”. A sostenerlo è il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza per il quale “di fronte alla crescente emergenza sociale e civile non solo il Governo Regionale si rinchiude nel Palazzo ma si presenta ai cassaintegrati e lavoratori in mobilità con un pugno di mosche in una disarmante pochezza di idee e con un semplice report della situazione attuale in Valbasento che peraltro appare incompleto. Anche la scelta di trasmissione in diretta via web, spacciata per opportunità democratica e preferita ad un incontro pubblico a Ferrandina, come pure era stato previsto in precedenza, si presta a qualche osservazione. Io credo che privilegiando il web al confronto con la gente “in carne ed ossa” si finisca per dar ragione al “metodo politico” di Grillo e cioè che la politica e i partiti devono essere liquidi (sino a scomparire del tutto) e i cittadini hanno il pc come unico strumento per far politica e comunicare con gli ultimi politici che resteranno prima dell’avvento della Terza Repubblica. Non mi pare un rilievo marginale perché l’episodio di qualche giorno fa con gli studenti che hanno lanciato uova contro il portone di ingresso del Consiglio Regionale è stato archiviato troppo in fretta e derubricato ad “atto di goliardia”. Per me invece è un nuovo allarmante segnale di scollamento tra giovani generazioni ed istituzione regionale. Anche per la tutela dell’autodeterminazione delle comunità del materano a conservare la Provincia denoto un atteggiamento burocratico nonostante la manifestazione pubblica e popolare di domenica scorsa a Matera. Mai come in queste circostanze – dice Potenza – c’è bisogno di spalancare porte e finestre dei Palazzi di viale Verrastro e di fare entrare aria nuova. Le dimissioni di Mancusi sono l’occasione per farlo e senza attendere che i giochi delle componenti e degli uomini del Pd si concludano perché, come dice il Renzi-rottamatore, con lo slogan fortunato diventato però una sorta di boomerang, il cambiamento si deve fare adesso”.
Conferenza Valbasento, nota del Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto: “Mezzo flop per metodo e nel merito”.
Non ho partecipato alla Conferenza sulla Valbasento perché, come ho spiegato nei giorni scorsi, non ho condiviso aspetti di metodo tra cui la sciagurata decisione di “ritiro strategico” nel Palazzo della Giunta a Potenza, ma dalle indicazioni emerse, secondo quanto riferisce l’ufficio stampa della Giunta, al quale dà una mano l’Ansa ricordando che De Filippo ha chiesto all’Eni il dossier sulla chimica verde che evidentemente era sfuggito, mi pare che anche nel merito si sia rivelata un mezzo flop.
Persino il Report sulla situazione attuale della Valbasento risente, sicuramente, di quella “sfortuna” a cui ha fatto riferimento l’assessore Pittella, che ha funestato l’area industriale della provincia di Matera, in quanto pur essendo il Report aggiornato ad ottobre 2012 e contiene un elenco di 39 aziende, persino quelle con due soli dipendenti (pag. 15 e 16), dimentica la BBC che pure di dipendenti ne ha molti di più. Solo una dimenticanza? E’ anche questo un segno di approssimazione che ha caratterizzato l’organizzazione dell’evento che al di là della chimica verde non mi sembra abbia fornito particolari proposte oltre alle solite e note analisi, le abituali lamentazioni, la scontata teoria di non considerare la Valbasento a se stante rispetto al resto del territorio.
Registro, in particolare, due grandi assenze tra le indicazioni teoriche emerse: la questione infrastrutture (citata come semplice scheda di appendice e allo stato dell’arte) da affrontare una volta per tutte con idee molte chiare e i progetti per l’agroalimentare. Eppure avevo messo in guarda sul fatto che già nella fase di presentazione della Conferenza non c’era alcun riferimento all’agro-industria. Per me si tratta di puntare sull’agro-alimentare-industriale in stretta connessione con il Sistema Intermodale e con i Produttori Agricoli del territorio in modo da attivare diverse unità operative, tra cui Centri di raccolta e prima lavorazione del prodotto agricolo locale; magazzini a temperatura controllata per il deposito di prodotti agro-alimentari; Centri per la produzione di prodotti alimentari. In tale ambito potranno essere insediate anche altre attività connesse a produzioni agricole non tradizionali e non ancora presenti nell’area Valbasento-Metapontino. Dunque il sistema produttivo locale, in particolare il comparto agricolo-agroindustriale avrebbe certamente vantaggi dalla creazione di una Filiera Territoriale Logistica.
Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto
Il nuovo programma per la reindustrializzazione della Valbasento deve necessariamente considerare le azioni mirate al consolidamento del tessuto produttivo esistente e alla promozione di nuovi progetti che prevedono investimenti in ricerca e innovazione, con particolare riferimento, per esempio, ai settori strategici ecosostenibili, dell’energia, della logistica. E’ la prospettiva da cui parte la Conferenza voluta dal governo regionale con i sindacati, le associazioni degli imprenditori, i sindaci, gli amministratori e gli esponenti delle Istituzioni, per affrontare le criticità ma anche per analizzare le prospettive di rilancio della Valbasento, una delle aree industriali più segnate dalla crisi.
Il confronto, che si apre oggi a Potenza con la partecipazione del presidente della Regione Vito De Filippo, nonché degli assessori al Lavoro, alle Attività Produttive, all’Ambiente, Vincenzo Viti, Marcello Pittella, Vilma Mazzocco, insieme ai responsabili degli enti ed agenzie che operano sul territorio, continuerà con una serie di incontri, il momento conclusivo in Valbasento, per mettere a punto una proposta chiara sulla tempistica e sulle risorse necessarie a sostenerla.
Senza trascurare i settori industriali tradizionali, che devono essere in ogni caso sostenuti e incentivati, una possibilità connessa alla ripresa produttiva della Valle, ma anche di altri ambiti industriali della regione, potrebbe legarsi alle produzioni innovative nel settore della chimica verde, attraverso una gamma di azioni che puntino all’incubazione e allo sviluppo di iniziative ad elevato valore strategico. Si tratta di favorire lo sviluppo di progetti dimostrativi mediante la realizzazione di modelli e tecnologie pilota riconducibili all’avvio del biocluster nei bandi europei e del Miur, alla nascita di start up, allo sviluppo di progetti industriali sulle bioraffinerie attraverso un Patto di sistema tra industria e agricoltura. Un risultato da ottenere incentivando l’adesione di impresa e costruendo le professionalità richieste attraverso un dialogo con l’Università per lo sviluppo di specifici profili professionali.
In aggiunta, per le attività industriali del settore è possibile promuovere “Vantaggi localizzativi”, intesi come riconoscimento di idonei meccanismi di premialità ai fini della formazione delle graduatorie dei futuri bandi regionali di manifestazione di interesse, e incentivare gli investimenti attraverso l’attuazione di nuovi strumenti agevolativi, quali i Contratti di Sviluppo a regia regionale introdotti dalla legge regionale n. 20/2012.
In ogni caso, la Valle del Basento presenta aree produttive attrezzate pronte ad ospitare nuovi insediamenti industriali che puntino allo sviluppo di iniziative ad elevato valore strategico. Inoltre, ad agosto il Cipe ha messo a disposizione circa 22 milioni di euro che consentiranno di concludere il processo di bonifica e di recuperare i siti sia dal punto di vista ambientale che produttivo, continuando le attività di messa in sicurezza della falda, la caratterizzazione delle acque superficiali e dei sedimenti e la bonifica delle aree pubbliche, dell’area fluviale e della falda.
Le criticità dell’area e i suoi punti di forza sono racchiusi in un Report, curato dalle Direzioni Generali dei Dipartimenti interessati, che analizza in particolare i temi oggetto del confronto: investimenti, ammortizzatori sociali, bonifica, sicurezza e tutela ambientale, infrastrutture e servizi. Una serie di spunti per un progetto di rilancio da sviluppare, individuando le nuove possibili linee di impresa in grado di recuperare le culture industriali che hanno caratterizzato la Valbasento e richiamare l’interesse del mondo produttivo.
Conferenza Valbasento, le infrastrutture a servizio della Valle
Oltre agli assi di comunicazione costituiti dal sistema viario e ferroviario sulla linea Potenza-Metaponto, il sistema infrastrutturale della Valbasento si caratterizza per la presenza di un centro intermodale su gomma, una struttura aeroportuale e una centrale termoelettrica, una piattaforma ecologica composta da due impianti biologici per lo smaltimento reflui ad alta potenzialità, reti energetiche, di acqua potabile e industriale e di smaltimento reflui, una struttura di servizi alle imprese (Tecnoparco) e servizi generali nei tre comparti.
Il sistema sarà completato con l’Aviosuperficie “E. Mattei” a Pisticci. Finanziata con 8 milioni di euro dal governo regionale e inserito successivamente nell’Atto integrativo all’Accordo di Programma Quadro in materia di Viabilità e Trasporti a valere sui fondi Cipe. I lavori hanno subito un fermo a causa di un sequestro giudiziario. Adesso si sta procedendo a nuova caratterizzazione, da effettuarsi da parte di Arpab, limitata alla sola area di prolungamento della pista e sull’area ex Syndial. Anche le infrastrutture previste nel Piano per il Sud sono di interesse strategico per i collegamenti industriali dell’area.
Conferenza Valbasento, il polo industriale
Ad oggi sono 40 le aziende che operano nell’area industriale della Valbasento, con un’occupazione attiva di circa 1869 unità.
Il nucleo industriale della Valle è nato negli anni ’60, a seguito della scoperta da parte dell’Eni di un esteso giacimento di metano nella zona, e si è sviluppato intorno all’industria chimica. Il crollo del settore, negli anni ’70, ha fatto sentire gli effetti anche sulla Valle.
La questione del rilancio della Valbasento è stata al centro di diversi accordi e bandi per avviare programmi di reindustrializzazione..
Con l’ultimo Avviso Pubblico “Val Basento-Matera”, sono pervenute 19 manifestazione d’interesse per la realizzazione di piani di sviluppo industriali e sottoscritti 9 contratti di Sviluppo Industriale (uno è in fase di sottoscrizione).
Conferenza Valbasento, presidente Vito De Filippo: “Val Basento parte dei progetti per la competitività della Regione”.
“La questione va affrontata come capitolo di tutte le iniziative di sviluppo che investono la Basilicata, nella consapevolezza che si tratta di un’area di per sé strategica”
“Per affrontare in modo corretto il nodo della Val Basento non bisogna inquadrare quest’area come una realtà a parte, ma fare della Val Basento un capitolo dei vari programmi di sviluppo che riguardano la Regione, garantendo così un aggancio delle attività al territorio”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, in occasione della Conferenza sulla Val Basento.
“Abbiamo coscienza che si tratta di un’area di per sé strategica – ha continuato il presidente, e per questo in grado di far fruttare al meglio le iniziative di sviluppo che si mettono in campo per l’intera Basilicata. Per questo vogliamo configurare la Val Basento come parte di una filiera, come potrebbe essere per la chimica verde di seconda generazione, che abbraccia trasversalmente il territorio regionale e i comparti produttivi”.
Conferenza Valbasento, assessore regionale Mazzocco: “Bonifica è precondizione per il rilancio”
“Necessario adottare una moderna strategia di gestione dei siti contaminati che deve puntare alla progettazione di interventi sostenibili”.
“Notizia importante è sicuramente lo stanziamento dei fondi Cipe che consentiranno di concludere il processo di bonifica e di recuperare il sito della Valbasento, sia dal punto di vista ambientale che produttivo”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Vilma Mazzocco, in occasione della Conferenza sulla Valbasento.
“Diventa necessario adottare una moderna strategia di gestione dei siti contaminati che deve puntare alla progettazione di interventi sostenibili, capaci di ridurre i costi avvalendosi delle migliori tecnologie disponibili nel rispetto del contesto sociale, ambientale ed economico nel quale ci si trova ad operare. Bisogna prediligere un approccio “integrato” mediante l’azione comune e sinergica dei vari attori sociali, ovvero amministrazioni pubbliche, imprese pubbliche e private, cittadini e consumatori.
È fondamentale – conclude l’assessore all’Ambiente – favorire il dialogo e la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti. La bonifica dei siti contaminati rappresenta una precondizione sulla quale basare il rilancio e lo sviluppo di importanti aree industriali della nostra regione, come la Val Basento, appunto”.
Conferenza Valbasento, assessore regionale Pittella: “il futuro è nell’innovazione e nella ricerca”
“La chimica verde e le biotecnologie possono rappresentare il futuro dell’industria della Valle”
“La Basilicata si prepara a intercettare le opportunità offerte dalla nuova programmazione europea e in particolare da Horizon 2020, che concentrerà i finanziamenti dell’Unione europea per la ricerca e innovazione in un unico quadro di riferimento”.
Lo ha sottolineato l’assessore alle Attività Produttive, Marcello Pittella in riferimento alla Conferenza regionale sulla Valbasento.
“In questo contesto, parlare di un progetto di rilancio in relazione all’area industriale della Valbasento ha degli aspetti di concretezza – ha continuato – che è doveroso cogliere, riconvertendo l’esperienza decennale nel settore della chimica tradizionale in altri comparti innovativi quali la chimica verde e le biotecnologie, che possono rappresentare il futuro dell’industria della Valle. La Conferenza ha l’obiettivo di aprire un confronto per mettere in campo, ciascuno per il proprio raggio di azione, ogni iniziativa e progettualità necessaria per dare il via a una nuova stagione industriale in quell’area”.
Conferenza Valbasento, assessore regionale Viti: “Confronto sulle prospettive di reindustrializzazione”
“E’ nostra intenzione replicare per la Valbasento il modello che abbiamo già realizzato in riferimento al Polo del Salotto”
“Prende l’avvio il confronto sulle prospettive di reindustrializzazione della Valbasento. Sarà l’occasione per rilanciare tutti i temi connessi con le risorse e le prospettive che sono andate consolidandosi nella Valle, partendo da un esame rigoroso della situazione sociale e della condizione del lavoro in quell’area, fino alla verifica dello stato della reindustrializzazione avviata mediante iniziative della Regione e tuttora non concluse, all’esame della situazione ambientale e delle questioni connesse alla bonifica dei siti industriali, all’efficienza dei servizi e alla qualità del sistema infrastrutturale a servizio dell’area”. Così l’assessore alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Viti.
“E’ nostra intenzione replicare per la Valbasento il modello che abbiamo già realizzato in riferimento al Polo del Salotto, investendo la responsabilità e il coordinamento multidisciplinare di strutture e soggetti, ai quali verrà chiesto di supportare in tempi brevi le indicazioni che verranno dal governo regionale, fino alla definizione di una struttura giuridico-operativa, che consentirà di amministrare in una logica unitaria risorse e indirizzi”.
Sulla home page del portale basilicatanet.it è disponibile la registrazione integrale della conferenza sulla Valbasento. Al confronto per analizzare e prospettare le possibili soluzioni di rilancio di una delle aree storicamente segnate da fattori di crisi hanno preso parte: i sindacati, le associazioni imprenditoriali, i sindaci, gli amministratori e gli esponenti delle Istituzioni. I lavori sono stati introdotti dagli assessori al Lavoro, alle Attività produttive e all’Ambiente, Vincenzo Viti, Marcello Pittella, Vilma Mazzocco e conclusi dal presidente della Regione, Vito De Filippo.
Conferenza Valbasento, Ugl: “Atto di rinascita o ennesimo fallimento?”
“La Conferenza di oggi fatta a Potenza è l’ennesimo tentativo di rilancio dell’ area industriale della Valbasento, con l’auspicio che questa volta sia la volta buona”. E’ quanto dichiara in una nota il Segretario provinciale della UGL Chimici di Matera, Nicola Mastronardi, il quale afferma che “il nuovo programma per la reindustrializzazione della Valbasento non può non prescindere dal consolidamento del tessuto produttivo esistente e dalla creazione di un nuovo tessuto produttivo che abbia come base imprescindibile la ricerca e l’innovazione. Quanto affermato nella Conferenza, con la presenza di tutti gli Assessori Regionali, è la direttrice che da trent’anni si cerca di portare avanti nell’area industriale della Valbasento, con fallimento totale della politica industriale fino ad ora condotta dalla Regione. I vari strumenti come l’Accordo di Programma, il Contratto di programma hanno solo prodotto illusioni, speranze vanificate per un territorio dilaniato dalla crisi sempre più devastante che ha interessato decine di aziende con la perdita di settemila posti di lavoro. Mastronardi si augura che la prospettiva di rilancio voluto da tutti gli attori in campo sia questa volta non una speranza, ma una certezza per le generazioni attuali e future di giovani in attesa di un posto di lavoro. La UGL, conclude Mastronardi, vigilerà come sempre sul cammino tracciato dalla Conferenza e denuncerà con forza ogni minimo ritardo che dovesse nascere sul territorio. La Valle del Basento deve ritornare ad essere una opportunità di ripresa economica, sociale, produttiva ed occupazionale per l’intera provincia materana, visto che è già di per sé abbastanza attrezzata per ospitare imprese anche multinazionali, partendo però dal presupposto che si inizi da subito a bonificare l’area utilizzando i fondi CIPE, così come affermato dall’Assessore Regionale Vilma Mazzocco”.
Il file della conferenza è visualizzabile cliccando qui