Contro la crisi che nella nostra regione si traduce nella chiusura di due esercizi commerciali di abbigliamento la settimana, imprese produttrici e rete commerciale si stringono la mano con un obiettivo comune: ridurre i rischi e rilanciare le vendite. Negli ultimi tre anni la pesante situazione economica ha colpito duramente gli esercizi commerciali che, a migliaia, hanno dovuto cessare l’attività. La riduzione drastica delle vendite ed il conseguente lievitare dei magazzini, oltre all’incremento dei costi di gestione ed alla pressione fiscale, hanno indotto molti, moltissimi ad alzare le braccia in segno di resa. Confesercenti FISMO, per fronteggiare questa emorragia e rilanciare il settore, ha accolto e fatto sua la proposta di cooperazione tra imprese produttrici e negozi di moda. Il progetto, denominato Altoitaliano, si propone di creare un nuovo equilibrio fra distribuzione commerciale e produzione, fra rischio e redditività, inserendosi sul modello tradizionale di vendita. Un’idea che permette ai negozianti di lavorare unicamente sul piano delle vendite, senza doversi accollare il rischio della giacenza e dell’invenduto ed alle imprese consente di sviluppare un sistema simile a quello delle catene di negozi diretti dei grandi marchi, senza la necessità di investimenti solitamente richiesti per allestire una rete capillare di punti vendita propri. Inoltre, si elimina la piaga dell’insoluto, unendo forze e risorse per ottenere risultati promozionali
Proprio il difficile quadro economico, le difficolta’ delle imprese e la crescente mortalita’ dei negozi – evidenzia Confesercenti – hanno spinto molti addetti ai lavori a chiedere una rapida realizzazione del progetto.
“L’associazione – ha spiegato Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti – ha raccolto il grido di allarme e di preoccupazione delle imprese e si e’ impegnata, con il progetto Altoitaliano, a promuovere opportunita’ di sviluppo attraverso la creazione di una rete tra produttori ed esercenti. Si tratta di un progetto innovativo e concreto, un nuovo modo di affrontare il cambiamento, in grado di creare soluzioni per fronteggiare la crisi economica ed il drammatico calo dei consumi”
In dettaglio tale progetto si concretizza nello strutturare un nuovo equilibrio fra distribuzione commerciale e produzione, dividendo il rischio imprenditoriale, ed inserendosi sul modello tradizionale di vendita (fortemente in crisi), senza stravolgerlo, ma affiancandosi al modello esistente, gli operatori quindi acquisterebbero capi da aziende italiane di produzione medio-alta, con il sistema del conto vendita. Il Progetto che partirà all’inizio con imprenditori del sistema Moda Confesercenti si ipotizza aperto ad altri commercianti.