La speranza che dalla crisi si possa uscire non abbandona i lucani: più di 6 su 10 si augura di trovare, al termine della stagione estiva, la ripresa economica. A rivelarlo è un sondaggio Confesercenti-Swg, secondo cui il 64,4% dei nostri concittadini (secondo la tendenza dei residenti nelle regioni del Sud) desidererebbe, per settembre, l’uscita dalla lunga recessione che ha colpito il nostro Paese. Ancora, il 20,9% vorrebbe un governo stabile; il 9,2% nuove elezioni (il 3,1% non risponde).
Nonostante qualche piccolo segnale di inversione di tendenza registrato, nelle scorse settimane, sul fronte della fiducia delle imprese e dei consumatori a luglio, oltreché un piccolo spiraglio, certificato dal nostro Osservatorio sul commercio, che ha registrato l’apertura di un centinaio di nuove attività commerciali in Basilicata – sostiene Confesercenti – resta il disagio delle famiglie e del sistema delle imprese, certificato anche dai recenti dati sull’inflazione ai minimi che riflette, di conseguenza, una linea di bassi consumi. Da Governo e Parlamento ci aspettiamo una spinta sull’acceleratore su alcuni nodi importanti da sciogliere, a partire da quello fiscale che in autunno si profila con la stangata IMU, IVA, TARES, addizionali ed i troppi irrigidimenti burocratici che pesano sensibilmente sul nostro tessuto imprenditoriale.
“Non si può più continuare – dice Prospero Cassino, presidente Confesercenti – con il gioco delle tre carte, in cui si abbassa una tassa per alzarne un’altra, creando solo incertezza. Bisogna tagliare davvero: la copertura va trovata con interventi coraggiosi e non più rinviabili sulla spesa pubblica inefficiente o improduttiva. Per quanto riguarda l’IMU sugli immobili strumentali, in particolare, registriamo come un passo avanti l’idea di introdurre la deducibilità, ma non è sufficiente: dobbiamo eliminare completamente un’imposta che colpisce gli strumenti attraverso cui le imprese creano posti di lavoro e valore aggiunto
Le vie della ripresa passano, invece, attraverso il calo della pressione fiscale su lavoro e consumi ed interventi coraggiosi sulla spesa pubblica, affinché questi magri segnali di miglioramento non rappresentino solo una fiammata destinata subito ad affievolirsi, ma l’inizio di una lunga e positiva marcia verso la crescita dell’economia”.
“C’è quindi bisogno – è l’appello della Confederazione – di interventi urgenti per facilitare la tenuta delle aziende. Occorre, da un lato, un intervento sulle tasse che schiacciano le imprese e sulle regole di mercato, per evitare distorsioni della concorrenza, così come una maggiore disponibilità di credito per le PMI e una profonda semplificazione burocratica. Dall’altro, è più che mai necessario un alleggerimento della pressione fiscale che grava sui consumi delle famiglie”.
Ago 26