Non si contano più le sagre in provincia di Potenza. «Specie a luglio ed agosto, invece di diventare occasione per chi lavora nella ristorazione o in attività di vendita di prodotti alimentari tutto l’anno, grazie al maggior afflusso di turisti, sia pure da noi in buona parte occasionali, diventano una giungla in cui dover combattere con la concorrenza sleale di chi ha molti meno oneri e adempimenti rispetto ad un ristorante». Afferma Confesercenti Potenza che sa benissimo come ci siano eventi e sagre da tutelare e che sono un arricchimento per tutti, a partire dalle comunità che li organizzano. «Se la nascita delle sagre, in molti casi, ha avuto motivi lodevoli – sottolinea la nota di Confesercenti -: la tutela di prodotti tipici e dimenticati, festeggiare ricorrenze e tradizioni locali, magari legate al santo patrono, o creare momenti di incontro nelle frazioni più piccole, favorendo l’aggregazione, con il tempo, non in tutti, ma in alcuni casi sono diventate un modo per far cassa. Dalle associazioni sportive a quelle culturali, sembra che il fine sia solo quello di finanziare le attività ricorrendo al “mangiare”, sfruttando tutte le possibili facilitazioni e agevolazioni fiscali, sanitarie, e sulla normativa del lavoro». A questo si aggiunge la scelta dei giorni: se una volta si parlava di un paio di giorni, adesso ci sono eventi che si interrompono durante la settimana per riprendere ogni week-end, sfruttando i giorni migliori, e altri che vanno avanti più o meno ininterrottamente per tutta l’estate, cambiando semplicemente nome alla sagra. Feste generiche, del maiale o della birra, che nulla hanno di caratteristico, in cui si offre di tutto: svariati primi e secondi, oltre a dolci che niente hanno a che vedere con la tipicità. Ovviamente Le attività connesse alla ristorazione per lunghi mesi l’anno sono costrette a subire questa concorrenza “sleale”, riportando danni economici pesanti che si ripercuotono anche sulla forza lavoro di cui si avvalgono. Sono letteralmente accerchiati da più “feste”, che si svolgono contemporaneamente in più paesi limitrofi. Confesercenti invita le amministrazioni che ancora non lo hanno fatto ad incontrare le associazioni di categoria, e auspica che la materia venga regolamentata dalla Regione all’interno del nuovo codice sul commercio.
La proposta del presidente Giorgio Lamorgese: un regolamento sulle manifestazioni di somministrazione temporanea, vale a dire le numerose sagre che in troppi casi non hanno nulla di promozione delle produzioni tipiche e locali ma sono solo eventi commerciali. Come Confesercenti e come sindacato di settore dei pubblici esercizi FIEPET – spiega il presidente – stiamo monitorando da alcuni anni il fenomeno della somministrazione effettuata durante lo svolgimento di manifestazioni od eventi di diverso genere. E’ chiaro ed innegabile che il fenomeno diffuso dell’erogazione di pasti al di fuori del canale tradizionale della somministrazione rappresentato da ristoranti, bar, alberghi, trattorie sta producendo pesanti effetti negativi in termini di pasti erogati e di fatturato per i pubblici esercizi.
Queste feste e sagre con somministrazione ormai si svolgono praticamente tutto l’anno invece di limitarsi a pochi e circonstanziati eventi con requisiti di eccellenza e di valorizzazione del territorio.
La proliferazione eccessiva di tali manifestazioni, provoca una distorsione delle regole di mercato ed un chiaro ed evidente fenomeno di concorrenza sleale che sta mettendo in seria difficoltà le imprese.
E’ una concorrenza sleale perché i pubblici esercizi che somministrano pasti con regolare licenza devono sottostare alla lettera ad una infinita serie di prescrizioni e di regole, rispettare tutta la normativa locale, regionale e nazionale e pagare tutte le imposte e le tasse.
La Fiepet-Confesercenti ha chiesto e sta chiedendo in modo pressante a tutte le Regioni di intervenire con una legge che definisca con precisione cosa si intende per sagra gastronomica e fiera paesana di valorizzazione delle tipicità locali.
Vanno mantenute solo le sagre “vere”, quelle che si richiamano alla cultura enogastronomica dei prodotti tipici locali e alle eccellenze culinarie specifiche del luogo come nel nostro caso le Sagre del pecorino di Moliterno IGP, del fagiolo di Sarconi, del pecorino di Filiano per citare solo le più note che – dice Lamorgese – favoriscono lo sviluppo economico-turistico del territorio.
Chiediamo una legge che definisca regole e condizioni per il rilascio delle autorizzazioni di somministrazione temporanea in occasione di sagre, feste eno-gastronomiche, di partito, religiose, onlus, associazioni, circoli privati e simili e che intervenga su definizione, durata, dimensioni, ripetitività, divieto della possibilità di asportare i pasti, con l’obbligo di attenersi alle regole sanitarie.
Chiediamo l’obbligo per i Comuni di fare un regolamento, in accordo con le associazioni più rappresentative del commercio e del turismo, che predefinisca il calendario delle fiere e sagre e le modalità di svolgimento.
Di seguito un sommario elenco di tutti gli adempimenti cui deve sottostare un ristoratore per poter svolgere la propria attività, senza incorrere in pesantissime sanzioni, che in alcuni casi prevedono anche la chiusura dell’attività: • aprire la partita iva, scegliere la tipologia d’impresa (ditta individuale o società), iscriveri all’Inps ed all’Inail; • dotarsi di casella di posta elettronica certificata • dotarsi di smart card per la firma digitale dopo aver ottemperato a tutti gli adempimenti per l’apertura : • adempimenti urbanistici e edilizi dei locali • agibilità del locale con la relativa destinazione d’uso • adempimenti richiesti dal regolamento igienico sanitario : ad esempio:: (Laboratori separati per le varie preparazioni, pareti lavabili, frigoriferi, doppi o tripli bagni e antibagni, bagni per il personale separati in rapporto ai posti autorizzati, mobiletti per abbigliamento, mobiletti per i prodotti delle pulizie, spogliatoi, frigoriferi diversificati, ecc. ecc.) I servizi igienici per la clientela Per locali in grado di ospitare un certo numero persone, i bagni sono suddivisi per sesso, con accesso alle persone disabili; I servizi igienici ad uso del personale devono presentare un’altezza minima di 2.40 metri, ed essere dotati di lavelli in acciaio inox o ceramica dotati di rubinetteria a comando non manuale (tipicamente, a fotocellula o a pedale). Accanto al lavello deve essere presente un dispenser di sapone, liquido o in polvere, e un erogatore di salviettine asciugamano a perdere oppure un asciugatore elettrico. I servizi utilizzati dal personale del bar non devono trovarsi direttamente in comunicazione con cucine, dispense o altri locali: è sempre obbligatoria la presenza di un antibagno. E dopo aver effettuato un investimento anche di centinaia di migliaia di euro si presenta • la scia al Suap e la comunicazione 852 alla Usl: con allegate planimetrie, relazioni tecniche, relazioni sui rumori, relazione per esecuzioni musicali interne e relazione per esecuzioni musicali esterne, certificazioni impianti elettrici, idrici, riscaldamento, aria condizionata, ecc. ecc. • si richiede la licenza agenzia delle dogane per la vendita di alcolici si incaricano vari tecnici per : • elaborazione del documento di valutazione del rischio • elaborazione del documento sui rumori interni • elaborazione del documento sui rumori esterni epr esecuzioni musicali all’aperto • elaborazione del piano di autocontrollo haccp • si effetuano tamponi sui tavoli di lavorazione due volte all’anno si devono fare i seguenti corsi di formazione obbligatori : • Corso haccp come responsabile + corsi relativi per gli addetti • Corso L. 81 come RSPP per la sicurezza + corsi relativi per gli addetti • Corsi per Antincedio basso e/o medio rischio • Corsi per il pronto soccorso da aggiornare a secondo della tipologia ogni 3-4-5 anni • visite annuali per i dipendenti * • si deve far stilare e rinnovare ogni anno il piano della privacy • si deve fare denuncia con documentazione per l’installazione delle telecamere di controllo • si deve inoltre : • inserire nei menu’ l’elenco degli allergeni • disporre di contenitori di olio non rabboccabile • disporre di dichiarazioni relative all’acquisto di selvaggina • disporre di dichiarazioni relative all’acquisto di tarufi • provvedere allo smaltimento di rifiuti speciali (olii di cottura) tramite ditte specializzate • provvedere al pagamento oltre alle imposte anche : • pagamento della tari (tariffe salatissime per la categoria da 11 a 17 euro a mq) • pagamento della cosap per la somministrazione all’aperto • imposta pubblicita’ • pagamento imposta sulle insegne • pagamento installazione tende • canone rai (maggiorato perche’ pubblico esercizio) • siae per l’esecuzione di musica e per la tv • tassa sulle esecuzioni musicali p.s.: un dipendente 4° liv. costa circa € 28.000 annui.