Dal Meeting nazionale di Perugia l’impegno di Confesercenti è di tradurre il luogo comune – le piccole e medie imprese sono realmente la componente più vitale della nostra economia, del nostro export, del mondo del lavoro – in fatti concreti, vale a dire in programmi e progetti che la Regione Basilicata può realizzare all’interno della nuova programmazione europea 2014-2020 mettendo al centro quell’impresa familiare, magari che assume due-tre unità, che è essenziale per la tenuta dell’economia lucana. E’ il commento del presidente di Confesercenti Potenza Prospero Cassino che aggiunge: l’importanza delle Pmi è stata spesso sbandierata ed altrettanto spesso sono stati annunciati interventi nelle varie sedi istituzionali della nostra Regione che però non sono mai stati realizzati. La strada dell’imprenditoria, l’apertura di piccole imprese commerciali o artigiane, rappresenta per molti giovani lucani – continua – una delle pochissime alternative alla disoccupazione, all’inattività magari dopo anni di università, master e specializzazioni. Sono costretti ad inventarsi un lavoro avviando piccole attività. Troppo spesso, però, i giovani che tentano questa strada sono costretti a tornare indietro dopo poco tempo, schiacciati dalle difficoltà.Gli ultimi dati mostrano un aumento dell’occupazione per gli over 50, mentre continua ad essere sempre più complicato trovare un inserimento lavorativo per i giovani, sempre più spesso costretti ad andare a cercare all’estero le opportunità che non riescono a trovare nel loro Paese.Secondo le nostre analisi, la riforma Fornero – evidenzia la Confesercenti – ha tolto ai giovani la disponibilità di quasi un milione di posti di lavoro: tanti, infatti, sono stati i lavoratori over 55 trattenuti sul lavoro dall’innalzamento dell’età pensionabile. Dobbiamo agire subito, introducendo la flessibilità volontaria: la revisione della Fornero in questo senso è, per noi, il necessario completamento del Jobs Act. Anche perché la questione è destinata a porsi con ancora maggior forza nel futuro. Nel 2020 l’Italia avrà l’età pensionabile più alta d’Europa: un fattore che – combinato all’invecchiamento generale della popolazione – potrebbe rendere la situazione ancora più preoccupante per l’occupazione giovanile.
Noi ribadiamo la nostra disponibilità a dare un contributo, inserendo all’interno dei contratti di settore misure per la staffetta generazionale. Un intervento che agevoli il pensionamento anticipato volontario dei lavoratori più anziani, per assumere al loro posto dei giovani.All’imprenditoria giovanile ed a quella femminile, come organizzazione di categoria, abbiamo dedicato grandissima attenzione, cercando di affiancare i futuri imprenditori e imprenditrici dalla fase di gestazione al momento dello start up e lungo il corso della loro vita imprenditoriale, in particolare nei primi anni, i più difficili, i più rischiosi. Abbiamo messo le nostre conoscenze al servizio della politica e delle istituzioni per contribuire alla realizzazione di provvedimenti ed interventi mirati, adeguati ed efficaci.Le parti sociali devono fare la loro parte, ma devono anche essere messe in condizioni di farla al meglio, attraverso una maggiore attenzione e coinvolgimento da parte della politica. Seguiamo e monitoriamo continuamente i dati economici, i cambiamenti politici e sociali, il posizionamento dell’Italia a livello internazionale. Ma soprattutto conosciamo il mondo delle imprese. Sappiamo quali sono i loro problemi, le loro emergenze, le necessità, le loro potenzialità. Ho sentito parlare in questi giorni, a proposito della situazione economica, di chiaroscuri: è un termine che si usa molto quando non si riesce a capire la direzione in cui si sta andando. O quando gli scuri sono ancora decisamente più dei chiari.Noi, come Confesercenti – sottolinea Cassino – facciamo la nostra parte e cerchiamo di farla al meglio. Cerchiamo di essere li, dove le imprese nascono, crescono, vivono e troppo spesso sopravvivono, dando loro tutto l’aiuto ed il sostegno possibile. Raccogliamo le loro richieste di aiuto, e cerchiamo di creare sempre nuovi servizi per dare risposte. E soprattutto, cerchiamo di portare i problemi di questa componente fondamentale dell’economia e della società nelle stanze della politica. Ci sono adesso in Basilicata – conclude – le condizioni per cambiare registro nel rapporto Regione-pmi.