La “vertenza Basilicata” necessita di politiche industriali ispirate a scelte coraggiose e spirito di squadra che tengano conto della straordinarietà del momento. E’ l’esortazione giunta dal presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, nel corso dei due tavoli che si sono svolti ieri in Regione sul tema Stellantis e sulle strategie di sviluppo per la Basilicata, per i quali ha espresso forte apprezzamento al Presidente Bardi e all’Assessore alle Attività produttive, Cupparo.
Il presidente Somma – che ha partecipato ai tavoli insieme al direttore generale, Giuseppe Carriero – ha prima di tutto evidenziato la necessità di una incisiva azione nei confronti del Governo nazionale per superare, o quanto meno compensare, l’ingiusta penalizzazione che la Basilicata sconta per effetto della minore intensità di aiuti prevista dalla Carta degli Aiuti di Stato. “Condividiamo in pieno la sollecitazione che il Presidente Bardi ha rappresentato al Governo di equiparare gli incentivi tra tutte le regioni della Zes Unica. È necessario ora portare avanti questa istanza senza la quale la Zes rischierebbe di essere addirittura peggiorativa della capacità attrattiva del nostro territorio”.
Per il presidente Somma, “l’ampia dotazione finanziaria disponibile per i prossimi anni – anche derivante dalla eventuale rimodulazione delle risorse del PNRR e dell’Accordo di Coesione – va indirizzata con decisione sulla competitività del territorio e del tessuto produttivo”.
Priorità alla riduzione del deficit di reti viarie, ferroviarie e, in primis, idriche con soluzioni strutturali alla grave crisi della fornitura di acqua che non risparmia le aree industriali.
Il presidente Somma ha poi ribadito la necessità di assicurare una costante concertazione propedeutica alla pubblicazione di nuovi bandi per sostenere le imprese nei delicati processi di riconversione industriale dettati dalla transizione energetica e digitale e per aiutarle a rafforzarsi sui mercati internazionali. In particolare, rispetto ai bandi rivolti alle aziende del settore Automotive, ha ribadito la necessità che i criteri di assegnazione non siano vincolati a obiettivi di crescita occupazionale che, in questo momento, sarebbero impossibili da raggiungere per via delle oggettive difficoltà che sta vivendo il settore.
Per quanto riguarda la vertenza Stellantis, il presidente Somma e il presidente della sezione Industrie meccaniche, Stefania D’Adamo, hanno rappresentato la gravità della situazione in cui versa la maggior parte delle imprese dell’indotto, interessate solo in parte dalle nuove commesse e, comunque, con previsioni di volumi molto bassi.
“L’allerta per la tenuta di livelli produttivi e occupazionali è massima. È per questo fondamentale spingere la richiesta al Governo per l’esonero del contributo addizionale per gli ammortizzatori sociali, attualmente a carico delle imprese, per le aziende dell’indotto Stellantis ricadenti nell’area di crisi complessa”.
“Al di là dell’impegno che l’Europa e il Governo nazionale dovranno assicurare per il rilancio del settore automotive, proseguendo anche nell’ipotesi di un nuovo produttore in Italia, è fondamentale che anche la Regione faccia la propria parte. Vanno accelerati, quindi, i tempi per le autorizzazioni che consentano a Stellantis di realizzare di un impianto da fonti rinnovabili sullo stabilimento di San Nicola di Melfi, con importanti benefici, in termini di riduzione della bolletta energetica, di cui chiediamo possano beneficiare anche le imprese dell’indotto”.
“Dopo l’importante aiuto che è stato offerto alle famiglie lucane in termini di riduzione dei costi energetici non è più rinviabile la messa in campo di strumenti che trasformino la dotazione energetica di cui la Basilicata può contare – sia da fonti classiche che rinnovabili – in un vantaggio competitivo a favore delle imprese. Iniziamo da Melfi dove, evidentemente, c’è una conclamata emergenza, ma quella energetica è una leva che va azionata a sostegno di tutte le nostre imprese. Siamo in una fase decisiva per il futuro della Basilicata – ha concluso – che da una parte deve lavorare per rimuovere i radicati fattori di ritardo di sviluppo e, dall’altra, puntare alla massima valorizzazione delle proprie risorse”.