“Vogliamo una Basilicata dove si possa fare sempre meglio impresa. Perché se la nostra Regione riparte, certamente sarà un traino per il Sud e per lo sviluppo dell’intero Paese”. Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, indicando le linee strategiche degli industriali nei prossimi mesi.
“In un momento di grande attenzione al Mezzogiorno d’Italia – ha aggiunto Somma -la Basilicata può spingere l’acceleratore della crescita partendo proprio dalla programmazione dei fondi comunitari concentrando gli interventi su alcune priorità: infrastrutture, ricerca e sviluppo, automotive, energia, turismo/cultura e sostegno alle imprese. Un quadro strategico unitario che ha tre punti di forza.
Tre importanti ‘giacimenti’ in grado di rilanciare la Basilicata su uno scenario internazionale. Quello dell’industria manifatturiera legata all’automotive a Melfi, quello di ‘Matera 2019’ e quelli petroliferi della Val d’Agri e di Tempa Rossa”.
“Sono risorse uniche e straordinarie – ha ribadito Somma – che ci consentiranno di diventare un modello di impresa vincente a livello internazionale che sa coniugare l’eccellenza tecnologica alle migliori best practice nel campo di una sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica”.
L’esperienza di Marchionne con FCA dimostra come un’impresa manifatturiera possa risultare vincente se trova intorno a se condizioni di contesto favorevoli. E a Melfi ci sono tutte le condizioni perché quell’area industriale possa diventare una realtà importante a livello europeo nel settore dell’automotive.
‘Matera 2019’ è un’importantissima occasione che non possiamo permettere vada sprecata. Abbiamo visto cosa sta rappresentando Expo 2015 per Milano e per il Paese su uno scenario mondiale. Il nostro turismo ha numeri troppo piccoli rispetto al potenziale che l’intero territorio della Basilicata può esprimere e offrire. Ma proprio da questa consapevolezza deve scaturire un’azione coordinata di promozione e di sostegno agli operatori. L’obiettivo, grazie anche a Matera 2019, sarà quello di portare la Basilicata e tutti i suoi ‘tesori’ sui mercati del turismo internazionali.
Infine, i giacimenti petroliferi che, come ha sempre sostenuto Confindustria Basilicata, sono una risorsa importantissima per la nostra Regione e per l’intero Paese in grado di generare non solo un indotto occupazionale (circa 3.000 persone) e royalties (circa 2 miliardi di euro versati in 15 anni a Regione e Comuni dell’area estrattiva), ma soprattutto di interagire in maniera trasversale con i settori del manifatturiero e della cultura/ambiente/turismo.
“Ma, nonostante tutto questo, in maniera irrazionale su questa risorsa pesa il grave ritardo legato agli iter autorizzativi e burocratici che di fatto stanno rallentando gli investimenti da parte delle compagnie petrolifere, legati peraltro agli accordi del 1998 e del 2006. Nelle sedi istituzionali competenti Confindustria Basilicata – ha ricordato Somma – ha sempre rappresentato questo stato di cose che si riflette direttamente e in modo negativo anche sullo sviluppo delle aziende lucane e della conseguente occupazione”.
Un tessuto industriale fatto di piccole e medie imprese che è cresciuto intorno al petrolio e si è qualificato al punto da allargare i propri confini riuscendo a portare il proprio know how anche in altri Paesi, dal Mozambico al Qatar.. É in questo contesto la manifestazione annunciata dalle aziende dell’indotto petrolifero della Val d’Agri per domani 9 settembre appare spontanea e genuina. Un’iniziativa che nasce e si sviluppa in maniera del tutto naturale per rendere percepibili le reali ricadute delle attività petrolifere in Val d’Agri.
“Per queste sue caratteristiche viene valutata positivamente dal sistema confindustriale che, dal canto suo – ha concluso il Presidente Somma – ritiene necessario incidere con ulteriore determinazione sui tavoli del confronto e del dialogo perché si rimettano in moto velocemente tutti i progetti legati agli accordi del 1998 e del 2006, sempre nel rigoroso rispetto delle norme di legge, soprattutto quelle a tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza, nella convinzione che ogni attività industriale, anche quella estrattiva, svolta nel rispetto delle leggi non contrasta assolutamente con i diritti inalienabili del territorio e della persona. Ma ripresa e occupazione potranno esserci solo se intorno all’impresa si creeranno tutte quelle condizioni necessarie per crescere e svilupparsi. E la Basilicata può e deve farcela”.