Questa matina si è svolto l’incontro presso la Prefettura di Potenza, per discutere del futuro occupazionale degli 80 lavoratori dei supermercati chiusi Decò. All’incontro hanno preso parte le società Inversion e Inversiondos, Conad Adriatico, l’Assessore alle attività produttive, Casino, e le OO.SS Confsal, con la federazione Filcom e Cgil, con la federazione Filcams. “L’incontro odierno si è concluso con una fumata nera, che ci porta a esprimere una forte insoddisfazione – dichiarano il segretario regionale Confsal, Gerardo de Grazia, e il segretario regionale Filcom Fismic, Donato Rosa – poiché è emerso come le società Inversion e Inversiondos, a cui facevano capo i due supermercati Decò, vogliano farsi carico di reinserire solo 48 lavoratori, ovvero quelli assunti a contratto a tempo indeterminato, mentre lasciar fuori dal processo i 32 rimanenti somministrati. Riteniamo inconcepibile non garantire il futuro occupazionale al 40% degli 80 lavoratori, coinvolti, loro malgrado, in un contenzioso giuridico tra le aziende Inversion e Inversiondos con Conad; lavoratori che ricordiamo essersi visti allontanare dal luogo di lavoro da un giorno all’altro. Oltretutto, il concetto di lavoratori somministrati poco sussiste, dato che alcuni dei 32 lavoratori coinvolti, con vari rinnovi contrattuali, hanno svolto la loro funzione da molti anni all’interno dei supermercati e sussisteva per loro un progetto di formazione e assunzione. Chiaramente, con il provvedimento del tribunale di Campobasso, i progetti futuri sono saltati, ma non per questo i somministrati sono lavoratori di serie b da lasciare fuori.” “Apprendiamo con dispiacere che Conad, rispetto a quanto precedentemente auspicato, ritenga non esistano i presupposti per assimilare i dipendenti, giustificando il tutto con una questione di tempistiche. Il Tavolo vedrà il prossimo incontro al 28 novembre, dove noi chiederemo a gran voce di non effettuare una distinzione tra i lavoratori in base al proprio contratto. Per noi non esistono somministrati o meno, ma 80 lavoratori che hanno dei diritti e devono vedere assicurato un futuro occupazionale e salariale, e le loro famiglie, che non possono trovarsi in deficit di uno stipendio divenendo vittime sacrificali di un contenzioso tra le società. Auspichiamo che il prossimo tavolo porti le risposte a tutti i lavoratori.”
Nov 14