Le idee giuste dei metalmeccanici della Uil hanno il volto del rinnovamento con Marco Lomio che succede a Vincenzo Tortorelli alla guida della Uilm e diventano un simbolo di innovazione e riscatto per l’industria manifatturiera dell’intero Mezzogiorno. E’ stato il segretario nazionale Uilm Rocco Palombella a cogliere la casuale contemporaneità dell’Assemblea Nazionale Federmeccanica a Bari con quella congressuale delle tute blù a Potenza per sottolineare “il duplice trasversale segnale al Governo Renzi di rimettere in agenda il rilancio industriale del Sud e dell’intero Paese. Il primo congresso regionale Uilm (#leideegiuste: è lo slogan scelto )– ha detto Palombella – rappresenta uno dei più importanti luoghi di dibattito all’interno dell’impegno più generale della Uil e del sindacato confederale sul Mezzogiorno. Noi vogliamo che la nostra iniziativa e quella di Bari del mondo delle imprese siano foriere di idee, di proposte concrete perché senza il Sud non ci sarà nessuna ripresa del comparto manifatturiero”. Poi il riferimento al pacchetto preannunciato dal Governo per le imprese: “più che un pacchetto-spot abbiamo bisogno di interventi strutturali. Nello specifico per l’auto abbiamo dimostrato che gli stabilimenti di Melfi e Pomigliano, grazie al contributo determinante della Uilm, e quindi di una classe sindacale ed operaia che ci mette la faccia nella scommessa, sono una prospettiva di sviluppo futuro dell’industria meridionale. Le attese riguardano adesso per il settore ferroviario il cambio di vertice di Finmeccanica e il superamento delle grandi difficoltà dell’Ilva di Taranto che rischia di trascinarsi anche la realtà produttiva potentina e l’intera siderurgia italiana”. “Tra le sfide che dovremo affrontare in tutta Europa – ha detto tra l’altro Palombella – ci sono: la lotta alla disoccupazione; quella alla precarieta’; l’impegno per l’aumento del Pil europeo dal 15 al 20%, la politica sugli orari di lavoro; la miglior distribuzione degli utili tra i lavoratori; l’estensione dei contratti collettivi a un numero maggiore di lavoratori e il diritto alla formazione”.
“Un antico aforisma – ha sostenuto Tortorelli nella sua ultima relazione da segretario dei metalmeccanici (nei giorni scorsi è stato eletto segretario dei pensionati) – spiega che ci sono nei periodi di crisi tre tipi di comportamento tra le persone. C’è chi domanda cosa sta accadendo; c’è chi non sa cosa accade; c’è, infine, chi fa accadere le cose. E’ a quest’ultima categoria che appartiene la Uilm”. E ha ricordato una delle affermazioni più schioccanti a cui ci ha abituati Marchionne: “Io sono un metalmeccanico che fa automobili…”. Ebbene – ha affermato – credo che l’orgoglio, questa volta autentico, di sentirmi metalmeccanico e iscritto alla Uil non me lo toglierà di dosso mai nessuno. Anche perché ai sociologi che si sono spinti ad interpretare le manifestazioni di piazza del ceto medio – i 60mila commercianti, artigiani a Roma a febbraio scorso – come i nuovi metalmeccanici del terzo millennio noi contestiamo con forza la forzatura di valutazione. Di metalmeccanici c’è solo una classe di lavoratori che da sempre sono i protagonisti, a pieno titolo, della stagione del cambiamento, perché le riforme non si chiedono, si fanno”.
Il “peso” della Uilm è da oggi sulle spalle di Marco Lomio e del nuovo gruppo dirigente. “Un’eredità importante da cui rilanciare la missione del primo sindacato dei metalmeccanici lucani, sapendo – ha commentato Lomio – di poter contare su esperienze maturate negli anni e sull’entusiasmo della nuova classe operaia di quarantenni, così lontana dal “mitico” Cipputi disegnato da Altan. In questi ultimi anni, la Uilm ha dovuto confrontarsi (contratti, vicende Fiat, crisi occupazionale, politiche fiscali) con posizioni schematiche, propagandistiche, ideologiche. Non e’ stato e non e’ ancora facile. Abbiamo saputo, dunque, mantenere la barra dritta, siglando intese importanti e portando avanti temi di interesse collettivo, ad iniziare dalla battaglia sulla riduzione delle tasse sul lavoro, che poi è diventata patrimonio di tutti. La continuità – ha detto Lomio – è la bussola del lavoro che ci attende per governare la stagione di profonde trasformazioni che riguarda la Fiat di Melfi e l’indotto e la fase di contrattazione”.
Giu 13