“Conoscere per cambiare: il fenomeno del caporalato e le sue dinamconvegno promosso questa mattina a Casa Cava, nei Sassi di Matera, per presentare i report di ricerca previsti dal proiche”. E’ il gramma Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate), finanziato nell’ambito dei fondi AMIF- Emergency Funds della Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs.
Nello specifico, sono state illustrate sei ricerche che indagano il caporalato nelle sue dinamiche, in particolare gli aspetti strutturali da cui si dipartono i fenomeni ad esso correlabili.
Dopo i saluti istituzionali di Michele Busciolano per la Regione Basilicata, Roberto Venneri per la Regione Puglia
Barbara Siclari per la Divisione I DG Immigrazione MLPS dei Prefetti di Matera e Potenza, Sante Copponi e Michele Campanaro e del sindaco Domenico Bennardi, il programma è stato suddiviso in due sessioni. Nella prima parte, moderata da Antonio Ciniero (Università del Salento), sono stati offerti focus tematici di Salvatore Strozza (Università degli studi di Napoli Federico II) con “Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia: ieri, oggi e (forse) domani. Evoluzione demografica e immigrazione straniera in una prospettiva geografica multi-scala”; Ugo Melchionda (GREI250) per “Analisi delle politiche regionali e dell’offerta dei servizi socio-sanitari nelle aree problematiche e fruizione da parte dei migranti”e Delia La Rocca (Università degli studi di Catania) su “Politiche di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato: la programmazione delle risorse nazionali e dei fondi strutturali”.
Nella seconda sessione, moderata da Laura Costantino (Università degli studi di Bari Aldo Moro), sono intervenuti gli esperti Gaetano Martino (Università degli studi di Perugia) con “Il caso pomodoronegli ambiti produttivi e filiere del valore nell’Alto Vulture Bradano; Enrico Pugliese (Università degli studi di Roma la Sapienza) con“Analisi del mercato del lavoro agricolo, condizioni occupazionali e ruolo economicamente propulsivo dei lavoratori migranti” e Ilaria Papa (Consorzio Nova) con “Il profilo del caporalato nella stampa italiana. Visibilità, significati, rappresentazioni”.
A seguire discussione, tavola rotonda con istituzioni e referenti del tavolo anticaporalato moderata da Gianpietro Losapio (Direttore Consorzio Nova) e Take home messages di Patrick Doelle (DG Home Commissione Europea) con gli interventi di Federico Benassi, Jean Rene Bilongo, Giovanni Casaletto, Cinzia Conti, Giovanni Devastato, Antonio Di Marco, Donato di Sanza.
Di seguito, una breve sintesi dei rapporti di ricerca.
Salvatore Strozza (Università degli studi di Napoli Federico II)
“Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia: ieri, oggi e (forse) domani. Evoluzione demografica e immigrazione straniera in una prospettiva geografica multi-scala”
La ricerca mette a confronto l’evoluzione demografica e dell’immigrazione nelle ripartizioni territoriali italiane e per regione al fine di rispondere a una domanda: esiste ancora una specificità demografica del Mezzogiorno? L’analisi, condotta in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, si avvale di una prospettiva geografica multi-scalafocalizzandol’attenzione su province e alcune aree locali delle cinque regioni (Baia Domizia e Piana del Sele in Campania, Area Foggiana Estesa in Puglia, Vulture-Bradano e Piana di Metaponto in Basilicata, Piana di Sibari e Piana di Gioia Tauro in Calabria, Piana di Catania e Piana di Ragusa in Sicilia). Lo studio, poi, pone uninteressante quesito per il futuro: cosa succederebbe alle province di queste cinque regioni se nei prossimi anni non ci fossero flussi migratori e la dinamica demografica fosse determinata esclusivamente dalla componente naturale?
Ugo Melchionda (GREI250)
“Analisi delle politiche regionali e dell’offerta dei servizi socio-sanitari nelle aree problematiche e fruizione da parte dei migranti”
Leggi regionali, politiche e interventi in materia di immigrazione straniera in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia sono il fil rouge dell’indagine di Melchionda e del suo staff. Un lavoro che, a livello metodologico, è stato fortemente influenzato dalla concomitanza dello studio con l’insorgere della seconda ondata della pandemia Covid19. La strategia adottata è stata articolata in tre step: raccolta dati e analisi degli stessi attraverso la desk analysis (informazioni acquisibili istituzionalmente, a livello nazionale, regionale e provinciale) e valutazione delle criticità ravvisabili nel soddisfare la costruzione del quadro di riferimento previsto dal disegno di ricerca. Sono stati monitorati: servizi socio-sanitari, alloggiativi (inclusi quelli erogati dai Centri di accoglienza per richiedenti asilo) e del lavoro, da un punto di vista quantitativo e qualitativo; la corrispettiva ubicazione provinciale/comunale, nonché il livello di spesa erogata e, dove possibile, il tasso di fruizione dei medesimi da parte della cittadinanza (italiana e straniera).
Delia La Rocca (Università degli studi di Catania)
“Politiche di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato: la programmazione delle risorse nazionali e dei fondi strutturali”.
Un ampio Rapporto sul caporalato che si concentra sulla ripartizione delle risorse destinate a combatterne il fenomeno – soprattutto rispetto alle prospettive di implementazione del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022) – con l’obiettivo di fornire una razionalizzazione degli investimenti, la creazione di sinergie tra più stakeholder e attuazione di politiche di inclusione, coesione sociale e agricole per potenziare i servizi destinati ai lavoratori vulnerabili.L’analisi muove dalla consapevolezza che il panorama degli strumenti finanziari risulta estremamente disarticolato e frammentato in ragione dei destinatari degli interventi e in relazione ai diversi livelli di competenza politico-amministrativa: Stato, Regioni, Enti territoriali. Al fine di circoscrivere le dimensioni dell’indagine, il Rapporto si limita a una ricognizione degli strumenti normativi e programmatici di livello nazionale.
Gaetano Martino (Università degli studi di Perugia)
“Il caso pomodoronegliambiti produttivi e filiere del valore nell’Alto Vulture Bradano
Questo case-history analizza, con un approccio neo-istituzionalista, i principali caratteri della filiera del pomodoro da industria dell’area Vulture – Alto Bradano. Si tratta di una zona produttiva che fa parte del più grande sistema di offerta delle regioni centro-meridionali, dove il coordinamento degli agenti è garantito dalla presenza dell’Organizzazione interprofessionale (OI) del Centro Sud. La ricerca ha portato a formulare diverse proposte operative che sottolineano l’importanza dell’OI come meso-istituzione, ovvero ente le cui funzioni sono: la traduzione delle regole generali, il monitoraggio dell’applicazione delle stesse e la garanzia del loro rispetto (enforcement).Un ruolo strategico, quello dell’OI, che potrebbe aumentare i momenti di interazione specifici con i soggetti collettivi del mondo del lavoro interconnettendo obiettivi economici, sociali e ambientalinell’ottica di una più efficace politica agraria.
Enrico Pugliese (Università degli studi di Roma la Sapienza)
“Analisi del mercato del lavoro agricolo, condizioni occupazionali e ruolo economicamente propulsivo dei lavoratori migranti”
Il lavoro bracciantile e i suoi problemi – come la forma di intermediazione del caporalato e le relative violazioni dei diritti umani e sociali; le azioni di tutela sindacale e come prospettiva di benessere – sono i contenuti più incisivi dell’indagine svolta in due particolari contesti agricoli del Mezzogiorno: Basilicata e Calabria. Il rapporto di ricerca si compone di quattro parti. La prima ha carattere generale e affronta a livello teorico e sulla base della letteratura corrente le tematiche di maggior rilievo. La seconda fa da raccordo a un’indagine locale che confronta le due aree oggetto di studio all’interno delle realtà regionale e provinciale. La terza e quarta parte illustrano il metodo e il risultato delle indagini campo.
Ilaria Papa (Consorzio Nova)
“Il profilo del caporalato nella stampa italiana. Visibilità, significati, rappresentazioni”.
Un’analisi quantitativa e qualitativa di articoli pubblicati sui maggiori quotidiani italiani nel periodo marzo-novembre 2020 a tema caporalato. Obiettivo: ricostruzione del modo in cui la stampa ha trattato il fenomeno su più fronti: settori economici interessati (agricoltura, servizi, edilizia, industria, etc); luoghi (città, baraccopoli, zone) associati alla narrazione dei fatti; soggetti protagonisti (lavoratori italiani e stranieri, imprese, referenti pubbliche istituzioni, referenti sindacali, attivisti, etc.); rappresentazioni sociali, immagini e temi specifici (forme di contrasto al caporalato, condizioni di lavoro, di vita e salute, realtà abitative, aziende e filiere, migrazioni, progetti di sostegno ai lavoratori, ecc.) nel raccontarne la cronaca.
Il progetto Su.Pr.Eme. Italia è incluso nelPiano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura approvato in occasione del Tavolo Caporalato promosso dalla Direzione Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ilpartenariato di è guidato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale Immigrazione (Lead Partner), coadiuvato dalla Regione Puglia (Coordinating Partner) insieme alle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all‘Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e a Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione sociale.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)