La gatta frettolosa fa i figli ciechi. E’ questo il commento che mi sento di fare a fronte dell’ennesima vicenda poco chiara relativa alla selezione di 20 “Operatori di produzione” avviata dalla Total nell’ambito della concessione Tempa Rossa. Assistiamo al subbuglio nei territori interessati e, ancora una volta, alla mortificazione sia dei selezionati che degli aspiranti tali, ovvero di tanti giovani volenterosi e capaci che meriterebbero ben altra attenzione. E’ quanto dichiara il Capogruppo regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli.
L’aver voluto chiudere la trattativa Regione/Total nel novembre del 2019, con velocità a dir poco sospetta e senza il coinvolgimento dei territori e delle parti sociali, ha portato ad una intesa che, come si vede e come avevamo purtroppo previsto, non garantisce la Regione e non tutela imprese e lavoratori.
Specifici protocolli avrebbero sistematizzato e reso più trasparenti i rapporti con il territorio e con le legittime speranze dei tanti lavoratori e professionisti locali e delle aziende lucane che dalle estrazioni petrolifere attendono ancora risposte sul fronte occupazionale e del lavoro.
La selezione dei 13 operatori, con le sue intricate conseguenze, ha addirittura costretto l’A.D. della compagnia petrolifera Francese, Nina Hoegh Jensen, a precipitarsi in Basilicata per capire la consistenza delle accuse mosse circa le procedure di selezione avviate da una agenzia interinale, e, conseguentemente, a sospendere la selezione.
E la Regione dov’è e dove è stata finora? Ha dimenticato il ruolo di vigilanza e controllo che, nel rispetto delle competenze di ognuno, dovrebbe porre in essere riguardo a tutto ciò che accade nelle aree territoriali oggetto di concessioni?
Ci tocca assistere ad uno squallido teatrino a discapito dei cittadini e delle imprese locali che chiedono ai decisori politici come a Total serietà ed irreprensibilità nell’azione di governo.
E se poi qualcuno nutrisse ancora dubbi sulla regolarità delle assunzioni sarebbe cosa utile e seria rivolgersi alla magistratura in modo da far realmente chiarezza, evitando di buttarla in caciara con lo scopo di confondere le idee a tutti.
Ancora una volta – conclude il Capogruppo Cifarelli – ci si affanna a rincorrere soluzioni che si sarebbero potute evitare applicandosi un po’ di più in una materia a loro sconosciuta: la buona amministrazione.