A tre mesi dal congresso regionale e a conclusione della stagione dei congressi di categoria, il Consiglio Confederale della Uil, che si è tenuto oggi a Potenza, ha aggiornato ed arricchito la propria agenda di lavoro in previsione di un autunno pieno di impegni.
La relazione del segretario generale confederale Carmine Vaccaro ha tracciato il nuovo percorso partendo dagli interrogativi di questa nuova fase politica e sociale che vivono il Paese e la Basilicata: come si esce da questa tremenda crisi economica? Come si governano e si interpretano i bisogni delle periferie esistenziali? Come si raccoglie e si risponde alla protesta contro l’inefficienza del sistema politico, che esclude respinge disattende non riconosce i bisogni e le esigenze diffuse?Come si reinventa il riformismo, il progressismo, oltre una evidente crisi di ragioni e valori, oltre arroccamenti e comportamenti errati?
La direzione giusta – dato alcune risposte Vaccaro – è ancora quella del lavoro, del nuovo lavoro e di una compagine sindacale che vira, svolta verso nuove definizioni. Il lavoro in una nuova Europa! Noi siamo europei senza se e senza ma. Anche se non ci convincono più gli assetti attuali dell’Europa.Ma siamo consapevoli che le questioni strutturali da affrontare nel Paese e nella regione sono quelle su cui abbiamo appuntato la nostra attenzione nei mesi scorsi.Il primo banco di prova sono i veri appuntamenti del Governo nazionale con i documenti di Bilancio e con la difficile strettoia di far passare nelle regole europee punti e provvedimenti che l’elettorato ha chiesto alle forze che hanno condiviso il contratto di governo.Che sono poi le questioni storiche di questo Paese: il tema del fisco, ancora iniquo e da riequilibrare verso chi lavora e verso il ceto medio, il tema delle pensioni, la questione dei giovani e di nuovi spazi per il lavoro qualificato il tema di nuovi poderosi investimenti produttivi e infrastrutturali.
E ancora, ripartendo dalle conclusioni del congresso regionale, il segretario della Uil ha insistito nell’obiettivo di valorizzare bene, in modo forte e convincente il progetto di cambiamento della Uil, già molto approfondito in diverse e significative iniziative. Certo aggiornandolo ed arricchendolo.Le nostre coordinate ed i capisaldi del nostro programma li dobbiamo tradurre in lavoro sindacale coerente e compartecipato. Dobbiamo privilegiare l’insieme dei contenuti e proposte e dobbiamo tradurre la nostra ‘geografia dei valori’ in una maggiore diffusione nei territori, oltre che nelle categorie e tra la gente.
Vaccaro ha ricordare che la griglia del ‘progetto di Basilicata’ ispirato e costruito dalla Uil insieme al Censis parte dal convincimento che le tre risorse acqua, energia e patrimonio eco-forestale sono tre assi di ragionamento, tre possibili fattori di cambiamento per promuovere lo sviluppo locale della regione e che dallo svolgimento, dalla attuazione di politiche legate alla valorizzazione di queste risorse si possono ricavare margini per il lavoro e la crescita della regione. Sono i ‘quaderni che per noi sono alla base di un nuovo modo di governare la regione. Diffondere la cultura dei nostri beni comuni, del ‘saper vivere e lavorare’ con essi, del non ritenerci estranei alla loro conservazione e valorizzazione produttiva, una riappropriazione da parte delle comunità, del mondo giovanile culturale, di chi già opera.E costruire relazioni, modernizzare portare sui mercati i beni comuni lucani come nostra identità nel mondo globale. Questo è l’asse fondamentale per essere soggetti attivi di trasformazione sociale e produttiva. E su questi temi rivendicare una vera svolta delle politiche regionali.
Nonostante abbiamo prodotto uno sforzo di lavoro ideativo e propositivo davvero straordinario e abbiamo elaborato una filigrana di visioni e proposte per supportare una nuova concezione del cambiamento economico e sociale della regione – ha continuato -serve un nuovo slancio programmatico.L’idea di fondo è che la Basilicata, con una programmazione ‘vera’, dovrà ripensarsi dentro un sistema che metta in sicurezza l’ambiente rafforzi la piattaforma logistica agroindustriale e in pari tempo riunisca in un quadro sostenibile le risorse del petrolio e la vocazione delle aree interne, consolidando così la sua funzione non solo di cerniera ma anche di vero polo produttivo lucano ‘di mezzo’ fra i due distretti metropolitani campano e pugliese.
Ora noi, il sindacato – che le recenti indagini demoscopiche ci dicono siamo tra i primi su scala nazionale a mantenere buoni livelli di sindacalizzazione, quando le tendenze in altre regioni sono negative – ha nuovi compiti da svolgere. Deve saper coniugare le sue essenziali funzioni tradizionali e storiche di contrattazione e difesa del lavoro e di chi esce dal mercato del lavoro e di partenariato sociale ed economico, che devono essere mantenute, con uno sforzo aggiuntivo, innovativo. La sfida – ha continuato – è di essere anche artefice di progettualità, incubatore di idee e soggetto proattivo sul territorio per far avanzare nuovi processi di sviluppo e di crescita degli spazi di partecipazione.
Uno dei compiti urgenti – ha concluso Vaccaro – è di far comprendere a tutti che il sindacato la Uil nelle nostre realtà sta cambiando e si offre come risorsa civica, senza barriere, come luogo di crescita e di diffusione di un nuovo modello di convivere nelle regione più libero, più produttivo, ricordando che promuovere, spingere per una maggiore e più qualificata produttività del sistema, oggi è fondamentale”.