Consiglio Confederale Uil: “Mettere in sicurezza fragilità sociali e programmare il dopo covid-19”. Di seguito la nota integrale.
Una regione come “organismo-sociale” che sostenga le tante fragilità sociali – circa 50/60mila persone e famiglie sottoposte ai gravi disagi provocati dalla crisi Covid-19 – e che “transiti” verso un nuovo mondo fatto di cura delle persone, istruzione/formazione, cultura, intrattenimento, turismo di prossimità, energia auto-prodotta, qualità abitativa. È il progetto-idea lanciato dal Consiglio Confederale della UIL che è tornato a riunirsi a Potenza, ancora in web, per fare il punto su quanto è stato realizzato sinora per affrontare l’emergenza sanitaria e definire una strategia complessiva per affrontare la nuova fase, anche se – avvertono i dirigenti della UIL – il virus non conosce le fasi 1, 2 e 3 e quindi non bisogna abbassare l’attenzione e la prevenzione.
Il Segretario Generale, Vincenzo Tortorelli, ha ripercorso le tappe degli ultimi mesi di lavoro. “Abbiamo puntato, da subito, a schierare il sindacato su un territorio antico e nuovo: quello della difesa sociale, come attore capace di farsi carico della drammatica inattesa nuova condizione della gente e delle comunità. E continuiamo a presidiare quel delicato territorio tra sicurezza e necessaria, indispensabile ripresa economica. Questo con un grande sforzo di partecipazione ai tavoli locali di presidio della salute in un contesto mutato. Cercando sempre di legare l’emergenza con la definizione di nuove prospettive. Immaginando di interpretare i segni profondi di questa crisi come tracce di nuove opportunità.
Ma – ha aggiunto Tortorelli, spronando l’intero gruppo dirigente, i delegati, gli iscritti – oggi bisogna fare di più, occorre un grande sforzo di progettazione sociale e occorre far percepire il sindacato come grande organizzatore e costruttore di nuove relazioni sociali, di nuove visioni generali, complesse ed all’altezza dei tempi drammatici che viviamo nel rappresentare idee e bisogni del tutto nuovi.
Abbiamo bisogno di riequilibrare poteri e cambiare organizzazioni, e di modificare radicalmente “come” si fanno le cose e “come” si usano i poteri e denari pubblici.
È evidente che – ha detto il segretario della Uil con un linguaggio “diretto” – facciamo fatica a ritrovare nell’attuale compagine di governo regionale una chiara visione delle cose da fare, un vero e proprio progetto strategico. C’è una sorta di arroccamento e di spaesamento della Giunta regionale che rischia di portare lontano l’Istituzione dai bisogni reali della comunità regionale. Sfugge l’impianto delle decisioni e delle scelte che appaiono separate e settoriali. Penso, per tutte, alla faticosa risalita, nel dopo Covid, delle funzioni dell’assistenza sanitaria mentre si presenta uno schema di riordino centrato su due mega aziende, senza ripartire da una rivisitazione complessiva tra ospedale e territorio superando le criticità e le inefficienze registrate e senza interpretare i nuovi emergenti bisogni di salute. Ora deve essere chiaro che spetta al Governo regionale, superando limitate visioni pregiudiziali nelle relazioni sindacali, formulare una proposta compiuta di pianificazione che comunque tarda ad arrivare”.
In tema di relazioni sociali Tortorelli è stato chiaro: “Ci chiedono di fare proposte sui diversi temi, ma è evidente il rischio di cadere nella frammentazione e nella deriva dispersiva di opere ed interventi slegati da una visione complessiva. È sempre in agguato il pericolo dello spezzettamento delle questioni. Nei limiti dati, abbiamo accettato unitariamente, con CGIL CISL, di sederci ai tavoli pur dopo le sconsiderata battute ed accuse di essere ancorati a posizioni ottocentesche.
In un confronto serrato e dettagliato con il Presidente cerchiamo comunque di censire, settore per settore, dal turismo all’agroindustria al terziario, un elenco delle cose da fare e da tradurre in scelte operative.
È chiaro comunque che, insieme a risultati ed obiettivi conseguiti in questo lavoro congiunto ai tavoli di settore, noi dobbiamo essere sempre vigili e sempre meglio attrezzati a rappresentare i programmi e le cose da fare, con completezza per definire lo scenario le battaglie del nuovo sviluppo. Per rilanciare i temi di fondo e le azioni da intraprendere per indirizzare la ripresa. E su questi temi impegnarci per concordare intese con le alte forze sociali. Cooperare, fare insieme, costruire il sindacato della Basilicata dell’altrove, che parla opera e si muove.
Un sindacato critico e costruttivo che tuttavia tiene ben chiaro in testa la prospettiva di regione per cui si batte”.
Infine il riferimento al cambio della guida nazionale alla Uil. Al termine di un percorso condiviso da tempo, raggiunti gli obiettivi di messa in sicurezza e di crescita dell’Organizzazione, Carmelo Barbagallo comunicherà l’intenzione di lasciare la segreteria generale e proporrà alla guida della UIL l’attuale Segretario Generale aggiunto, Pierpaolo Bombardieri. La proposta, discussa dall’Esecutivo, sarà poi posta all’attenzione del Consiglio confederale nazionale, già convocato per il prossimo 4 luglio a Roma, che deciderà e voterà il nuovo Segretario generale della Uil.
Una tappa importante per la Uil lucana che già da tempo ha intrapreso il percorso del ricambio del segretario regionale e dell’adeguamento del modo di essere sindacato sui territori e tra i cittadini.
SCHEDA PROGRAMMATICA UIL
I punti cardine sono:
– La crescita Smart. Sviluppo, crescita e competitività dei comparti produttivi strategici per il territorio.
– Pacchetti localizzativi destinati a nuovi investitori. Puntare ad attrarre imprese del settore farmaceutico, biomedicale e delle attrezzature sanitarie ed igieniche.
– Imprese agroindustriali, stante la necessità di rilocalizzare tale filiera, per “accorciarla” dal punto di vista geografico, avvicinandola maggiormente ai consumatori.
– Imprese dell’Ict, dei servizi on line, dell’e-commerce e della logistica on line che con la crisi sanitaria, hanno conquistato nuove quote di mercato.
– PMI operanti nella componentistica per la produzione di energia rinnovabile.
– Rafforzamento del settore portante dell’automotive.
– La Rete tra Università, Enti di Ricerca e Imprese. Giovani, tecnologie e saperi.
– L’Innovazione Verde e Transizione Energetica. La svolta green per l’ambiente e l’energia.
– La cultura del Territorio. Agricoltura, agroalimentare e ruralità.
Gli strumenti anticrisi messi in campo a livello europeo ed italiano non saranno sufficienti. Il sistema ha necessità di uno scuotimento. Servono due grandi piani per legare l’emergenza allo sviluppo.
Un Fondo di investimento sociale regionale, una grande manovra-ponte di sostegno, di empowerment dei soggetti sociali e delle famiglie colpite dalla crisi che rinforzi la capacità reddituale, di consumo e bisogni essenziali delle famiglie e dei ceti in discesa sociale per i colpi della crisi da Covid.