Questa mattina nella sala congressi di MH Matera Hotel al borgo Venusio di Matera è in programma il consiglio generale della Cisl Basilicata con l’incontro con il leader nazionale Luigi Sbarra.
I lavori sono partiti come di consueto, dalla relazione del segretario generale Vincenzo Cavallo ha il punto della situazione al termine del lungo ciclo elettorale che ha visto consumarsi in pochi mesi, prima le elezioni regionali, poi l’election day con europee e amministrative. Preoccupa, in particolare, il dato sul calo della partecipazione dei cittadini alle urne: “I recenti dati sull’affluenza nelle elezioni regionali, europee e amministrative ci dicono che nel paese c’è uno scollamento evidente tra istituzioni e cittadini, tra offerta e domanda di politica”, osserva Cavallo che sottolinea anche l’urgenza di riannodare il dialogo tra forze politiche e forze sociali.
Non a caso, la riunione del massimo organo democratico della Cisl servirà a rilanciare i contenuti del documento intitolato “Il tempo del coraggio”, presentato ai candidati alle ultime elezioni regionali, quale base per avviare il confronto con la futura Giunta regionale. “Non c’è tempo da perdere e non ci sono bandierine da mettere: alle forze politiche della maggioranza chiedo di andare oltre il proprio orticello e di immaginare un campo più grande, aperto alla partecipazione delle parti sociali e della società civile, per affrontare le gravi emergenze che attanagliano la nostra regione, a partire dalla siccità che sta mettendo a dura prova la tenuta del comparto agricolo e zootecnico. Ricominciare con la politica del bilancino e dei tatticismi significherebbe non aver compreso il messaggio che gli elettori hanno recapitato alle forze politiche disertando le urne”.
Occhi puntati soprattutto sulle aree interne: “È tempo di riaprire i riflettori sul futuro delle nostre aree interne che significa occuparsi prima di tutto di come garantire i servizi essenziali, dalla salute all’istruzione, nelle piccole comunità alle prese con strutturali fenomeni di spopolamento e impoverimento, sia del tessuto economico che della presenza delle istituzioni pubbliche”. Secondo il segretario della Cisl lucana “bisogna scongiurare la prospettiva di una stagnazione senza sbocco” e non arrendersi alla rassegnazione e al fatalismo. Di qui l’esigenza di un patto sociale in grado di promuovere una visione di lungo periodo dello sviluppo.
Nel pomeriggio, sempre al Matera Hotel, si terrà il consiglio generale della Fai Cisl Basilicata che sarà chiamato ad eleggere il nuovo segretario generale dopo quasi due anni di reggenza a cura della segretaria nazionale Raffaella Buonaguro a seguito dalla prematura scomparsa del segretario Giuseppe Romano. Per l’occasione interviene a Matera anche il segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota.
Mezzogiorno, Sbarra (Cisl): “Vanno rafforzati i segnali di crescita. Aggredire divari su infrastrutture, occupazione, sanità e servizi sociali. Includere nel mercato del lavoro giovani Neet e donne costrette ad andare via dal Sud”.
“L’Italia crescerà davvero solo se crescerà il Sud. Bisogna usare al meglio le risorse del PNRR e gli altri fondi disponibili per aggredire il forte divario infrastrutturale, occupazionale e sul piano dei servizi sociali a partire dalla sanità che il Mezzogiorno ha con il resto del Paese e dell’Europa». Lo ha detto oggi a Matera il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra concludendo il consiglio generale della Cisl Basilicata. “Bisogna includere nel mercato del lavoro tanti giovani Neet e donne, tante persone costrette ad andare via dal Sud o a restare incatenate alla disoccupazione o al lavoro nero o grigio. Dobbiamo rafforzare i segnali di crescita di Pil, export, il livello degli investimenti pubblici e privati e soprattutto l’aumento dell’occupazione stabile nelle regioni del Sud. Occorre coordinare tutti gli strumenti di politica territoriale, perseguire una strategia strutturata che includa, oltre alla ZES unica, anche leve di politica industriale complementari e selettive: contratti di sviluppo, credito di imposta, reti infrastrutturali materiali e sociali. Bene in questo senso la proroga della decontribuzione per le assunzioni al Sud. Misura che ora deve diventare strutturale”.
Sbarra è tornato anche sul tema dell’autonomia differenziata: “Serve maggiore coresponsabilità. Qualunque riforma deve avere l’obiettivo di unire il Paese, di rafforzare la coesione. Uno snodo decisivo prima di qualunque processo di attuazione della riforma, è rappresentato dalla necessità di definire e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep); costruire un fondo di perequazione fiscale e finanziario nazionale per sostenere le Regioni in difficoltà; superare il concetto della spesa storica e ragionare sui fabbisogni standard, assicurare la piena partecipazione di tutti i soggetti politici, istituzionali e sociali alle scelte”.
Conversando con i giornalisti Sbarra ha parlato anche di Stellantis sollecitando “soluzioni finalizzate a garantire la continuità produttiva, a salvaguardare tutti i posti di lavoro diretti e dell’indotto. Purtroppo sappiamo che c’è un problema legato al calo delle vendite che comporta continue fermate produttive. Oggi Melfi ha una specificità rispetto agli altri instabilmente italiani ed europei: insieme alla produzione elettrica può accompagnarsi una produzione ibrida. Allora costruiamo le condizioni per dare allo stabilimento di Melfi nuove commesse, eventualmente nuovi modelli, perché non siamo disponibili ad accettare di perdere un solo posto di lavoro. La questione più rilevante è quella legata alla salvaguardia dei posti di lavoro nell’indotto”. Sul punto Sbarra ha incalzato anche Regione ed enti locali che insieme al governo nazionale “devono costruire le condizioni favorevoli per ricollocare le persone che sono a rischio in tutta la filiera dell’indotto”.
Cavallo (Cisl): “Serve un patto sociale per un nuovo modello di sviluppo”.
Un patto sociale per dare una risposta strutturale alla crisi economica e sociale della Basilicata, mettendo al centro il tema delle aree interne e dell’accesso ai servizi. Questo il cuore della proposta che la Cisl lancia da Matera alle forze e politiche e sociali della regione per constatare lo spopolamento e rilanciare lo sviluppo. «La nostra regione – ha detto il segretario generale Vincenzo Cavallo nel suo intervento – si trova dentro una cruciale fase di cambiamento che per complessità e profondità delle trasformazioni non può essere gestita unicamente dalla politica. Per questo la costruzione di un patto sociale è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e prospero alla nostra comunità. Oggi la Basilicata ha bisogno di coraggio per un grande piano di sviluppo che guardi al futuro della regione e diano una prospettiva di lungo periodo alle politiche pubbliche, oggi troppo focalizzate sul breve periodo. L’alternativa è una stagnazione senza sbocco».
Tendenza confermata anche dal recente rapporto della Banca d’Italia che assegna alla regione una crescita di appena mezzo punto percentuale per effetto dell’indebolimento della domanda interna e del ciclo economico globale e un crescita occupazionale che riguarda sopratutto il mondo del lavoro non qualificato. Secondo Cavallo «è tempo di riaprire i riflettori sul futuro delle nostre aree interne che significa occuparsi prima di tutto di come garantire i servizi essenziali, dalla salute all’istruzione, nelle piccole comunità alle prese con strutturali fenomeni di spopolamento e impoverimento, sia del tessuto economico che della presenza delle istituzioni pubbliche».
Riprendendo le proposte contenute nel documento «Il tempo del coraggio», presentato alle forze politiche alle ultime elezioni regionali, il segretario della Cisl ha sottolineato che «serve un piano di investimenti mirato per promuovere lo sviluppo economico e sociale in queste zone, favorendo la creazione di opportunità occupazionali, il potenziamento delle infrastrutture e la valorizzazione delle tradizioni locali. L’idea è fare delle aree interne un modello di economia circolare e sostenibile in un rinnovato rapporto funzionale con i centri urbani e superando la contrapposizione ideologica tra città e aree rurali».