“Non ci ha colto di sorpresa la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale n. 18 del 08/08/2013 “Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013/2015 della Regione Basilicata” in quanto contiene disposizioni in contrasto con l’art. 117, terzo comma, della Costituzione. Lo avevamo detto mettendo in guardia Giunta e maggioranza di centrosinistra che la legge era un pasticcio e per questo abbiamo abbandonato l’aula senza partecipare al voto e quindi per non avallare illegalità costituzionali e non”. E’ quanto sostiene il capogruppo Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli.
“Ci eravamo illusi che era anche il momento di assumere scelte importanti, evitando decisioni affrettate, spesso pasticciate, frutto di una contingenza. Sembrerà un paradosso ma ci attendevamo, come gruppo del PDL – continua – di non dover assistere allo spettacolo indegno ed indecoroso al quale abbiamo dovuto assistere. Non siamo dei novelli, sappiamo quel che accade in occasione dell’approvazione di provvedimenti così importanti sotto il profilo finanziario, però pensavamo anche che si fosse arrivati ad un punto di maturità politica che, almeno sul finire di questa legislatura, ci sarebbero state risparmiate manovre smaccatamente clientelari e localistiche. Invece, purtroppo, è accaduto proprio quello che non doveva accadere.
Ci saremmo attesi – dice ancora Napoli – un provvedimento che contenesse alcune risposte vere a quelle che sono le sfide vere che ci sono imposte dall’economia lucana, ma ci sono anche imposte dal disagio sociale crescente, dalle aspettative dei giovani, che rappresentano le forze vive della società lucana. Invece abbiamo assistito a tutt’altro. Voglio ricordare la brutta storia degli emendamenti che hanno prodotto incomprensibili penalizzazioni per alcuni Comuni esclusi dall’erogazione di finanziamenti straordinari, senza che nessuno abbia spiegato se alcuni provvedimenti potessero essere inseriti nella manovra di assestamento di Bilancio e se quindi rispondessero all’indifferibilità e all’urgenza dovute alla fine anticipata della legislatura. In sostanza l’assestamento di cui adesso il Governo chiede conto ci ha dato la certezza delle ragioni per le quali il Presidente ha deciso di mettere fine a questa legislatura. Certo ha inciso la vicenda giudiziaria, non ci sfugge, ma la verità vera è che De Filippo ha avuto la consapevolezza di non essere in grado, per la maggioranza che lo sostiene, di portare a termine quel progetto di grandi cambiamenti che pure aveva promesso ed aveva prospettato alla comunità lucana, perché ostaggio della sua stessa maggioranza. Questa è la verità: le decisioni estemporanee, frutto di pasticci, frutto di decisioni dell’ultima ora, non sono quelle che meritano i nostri concittadini. La crisi che vive la nostra regione, sì come testimoniata dai numeri, denuncia un’evidenza: il futuro conta più del presente, mentre con l’assestamento si è inteso perseverare in una logica e in comportamenti che continuano a porre il presente al centro di tutto, correndo il serio rischio di sciupare il futuro e di sabotare il presente stesso”.