“All’indifferenza e all’arroganza che il Governo mostra rispetto all’impoverimento ed al degrado che sta investendo la Provincia di Matera, bisogna rispondere invertendo le tendenze in atto ed affermare il diritto al lavoro, alla formazione, alla sicurezza, alla salute: nel territorio materano una famiglia su 4 vive in situazione di disagio economico e un giovane su 4 è un cosiddetto ‘Neet’, cioè non è né lavoratore né studente. Sono alcuni degli aspetti che più spiccano nell’ampio di una ricerca Ugl, è il suono di campanello d’allarme che và analizzato attentamente dove sicuramente si nasconde un lato sociale preoccupante”.
Lo ha affermato Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl Matera ed in veste di consigliere nazionale nell’ambito del Consiglio Nazionale Confederale Ugl in cui si sono riuniti a Roma, 180 delegati provenienti da tutta Italia, per discutere del futuro della rappresentanza sindacale.
Attenzionato dal Segretario Generale Ugl, Francesco Paolo Capone, dai segretari Confederali e da tutto il parlamentino, molto duro è stato l’intervento del sindacalista materano per il quale, “parliamo di una provincia avvolta tra spopolamento e povertà, appartenente alla Basilicata non più l’isola felice del Mezzogiorno, frutto di uno scenario drammatico che se si incrocia di pari passo con i dati sulla povertà in un’emergenza che riguarda 35mila famiglie lucane: nuclei materani al lastrico, l’agricoltura in ginocchio mentre – ha denunciato Giordano – recriminiamo forte che non c’è tempo da perdere. La provincia di Matera ha bisogno di scelte urgenti per favorire una fase di crescita e di sviluppo, ed è dovere di tutti favorirle. Il territorio non sfugge al destino che sta attraversando tutta la Regione. Il settore industriale è fortemente indebolito dalla crisi, Ferrosud sparita, o nell’area industriale di Pisticci e Val Basento, nel corso di questi anni, si è assistito ad una vera e propria decadenza di fabbriche e questa tendenza è stata abbastanza generalizzata per tutta la provincia: il fenomeno – ha aggiunto l’esponente Ugl – non ha riguardato solo le piccole e piccolissime aziende, ma anche aziende medie. Accanto alle difficoltà storiche, i comuni di Matera registrano un fattore di arretratezza in più, determinato da una politica nazionale incapace di produrre un progetto di sviluppo e di valorizzare le risorse locali. Per tali ragioni l’Ugl rivendica una politica di coordinamento e integrazione delle risorse finalizzata a creare lavoro ed a difendere il lavoro che c’è. Il materano non ha bisogno d’interventi estemporanei che creano solo nuove forme di precariato, è necessario che la spesa si concentri su progetti e produca lavoro buono. Nel 2019 migliaia di famiglie materane hanno vissuto senza alcun reddito, la disoccupazione ha raggiunto cifre agghiaccianti. Sulla crisi che ha ormai travolto tutto il nostro territorio non possiamo ancora stare fermi ed aspettare che qualcosa accada e si risolva il tutto o, vivere nell’illusione che una vincita della lotteria Italiana risolva definitivamente i nostri problemi: occorre risollevare l’economia contrastando seriamente l’evasione fiscale, garantendo il credito alla piccola e media impresa fermando lo ‘strozzinaggio’ delle banche e allargare gli ammortizzatori sociali a coloro che hanno perso il posto di lavoro. L’apporto politico-sindacale dell’Ugl – ha concluso Giordano – sarà come al solito forte e determinato programmando per il futuro anche iniziative di carattere locale e provinciale ribadendo, inoltre, la necessità di cambiare passo in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro partendo da una diversa sensibilizzazione che inizi dalle scuole. Oggi si muore sul lavoro con una frequenza impressionante e nel 2019, con la tecnologia di cui si dispone, non è più tollerabile. Dobbiamo ripartire da questo consiglio nazionale per raccogliere le sfide di un sindacato nuovo e moderno”.