Questa mattina a Potenza si è tenuto il Consiglio Regionale della Uilm Basilicata alla presenza del Segretario Nazionale Uilm Bruno Cantonetti.
L’apertura dei lavori si è caratterizzata da una analisi profonda del Segretario Regionale dei metalmeccanici della UILM Basilicata Marco Lomio, che ha rappresentato la situazione dell’intera area industriale di San Nicola di Melfi anche alla luce dell’ultimo incontro ministeriale alla presenza del Ministro Urso.
Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione industriale che necessita, in primis, di chiarezza, da parte di tutti, al fine di evitare inutili strumentalizzazioni o chiacchiere al vento.
È necessario accompagnare il tutto con strumenti straordinari e non ci riferiamo solo ad ammortizzatori sociali in deroga, necessari anche questi, ma bensì alla stringente necessità di cogliere in questa rivoluzione le opportunità.
L’elettrico, come altri Paesi già insegnano, può essere una opportunità di “rivoltare” le statiche strutture industriali e convertirle o riqualificarle attraverso nuovi investimenti.
Questo è l’unico modo per difendere i posti di lavoro; perché la realtà di questa rivoluzione industriale è che le ore di lavoro ed il numero dei lavoratori necessari per la realizzazione di una autovettura elettrica sono ben diversi da quelli necessari per una macchina endotermica.
Questa è la verità, per questo dobbiamo tutelare il lavoro attraverso non i mulini a vento ma attraverso la realizzazione di una nuova filiera industriale.
Da qui nasce il nostro Patto di Melfi che significa “innovare il prato verde” attraverso nuova interazioni con un mondo industriale innovato, rinnovato e rivoluzionato.
Le finte ricette non ci interessano e per questo, come sempre, staremo nel merito e sul merito delle questioni e null’altro.
Una rivoluzione che interessa e impatterà tutti, anche il petrolio; in tal senso è necessario che Eni e Total siano chiari e soprattutto rispettosi degli accordi in essere partendo dall’esigibilità degli investimenti alternativi alle estrazioni petrolifere che devono avere un’unica essenza: il lavoro ovvero il lavoro che si deve tradurre in posti di lavoro.
Non possiamo attendere ancora; il petrolio finirà ed Eni, in primis, non può minimamente pensare che il Centro Oli della Val d’Agri diventi una cattedrale nel deserto.
La Val d’Agri deve avere un futuro alternativo e la vera ed unica compensazione è il lavoro.
È necessario inoltre che gli accordi in essere, sia con Eni che con Total, attraverso i “patti di sito” non devono essere spolverati solo nei cambi di appalto ma bisogna costituire e rendere esigibile il fondo sociale per i lavoratori al fine di realizzare una unica piattaforma, “Contrattazione Unica”, al fine di valorizzare il lavoro delle nostre maestranze.
Ed infine, il settore ferroviario in Lucania vive da un lato di sviluppo, di crescita e di progettualità positive, vedi ad esempio Hitachi, ma anche purtroppo di vertenze, di chiusure, come ad esempio quella dell’ex Firema o la Ferrosud di Matera. Per quest’ultima la Mermec, vincitrice del bando ministeriale, nell’incontro di domani dovrà in maniera chiara, non solo confermare l’assunzione di tutti i lavoratori della Ferrosud ma le future assunzioni attraverso la conservazione dei trattamenti economici in essere.
Noi siamo stati chiari come Uilm Basilicata: non ci scegliamo ne gli acquirenti ne gli interlocutori ma è altrettanto chiaro che costoro devono rispettare la dignità e le professionalità delle nostre maestranze; i lavoratori della Ferrosud hanno una storia, e cosi come già definito in passato da noi, sono veri artigiani a cui va portato rispetto.
Per i lavoratori invece ex Firema auspichiamo, anche attraverso il rinnovato bando di reindustrializzazione, che finalmente si possa arrivare a vedere la luce infondo al tunnel perché siamo fiduciosi che nelle prossime settimane possa avvenire qualcosa di positivo che consentirà la ricollocazione delle nostre maestranze.