Questa mattina si è tenuto il Consiglio regionale della Uilm di Basilicata, alla presenza del Segretario Nazionale Bruno Cantonetti, per discutere del rinnovo del contratto nazionale e della situazione nazionale/regionale dal punto di vista industriale.
Un’ampia discussione quella introdotta da Marco Lomio, Segretario Regionale della UILM, che ha illustrato la difficile situazione industriale della nostra Regione a partire dal polo industriale di Melfi e dall’incontro nazionale previsto per il 15 aprile in cui è necessario avere delle risposte concrete alle tante e doverose domande che i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali si stanno ponendo.
La UILM chiede alla politica regionale il massimo impegno perché è il momento di mettere in campo ogni azione possibile per garantire il lavoro e il suo valore.
Basta consentire ad Eni di spadroneggiare sulla nostra terra, Eni deve rispettare le regole, il patto di sito e non strumentalizzare o costruire castelli di sabbia circa il mancato cambio appalto dei lavoratori Ram/Termomeccanica. È assurdo che in questa Regione non si riesca a portare Eni ad un tavolo di confronto e tale situazione sta creando tensione nei lavoratori ma soprattutto all’interno delle famiglie coinvolte in quel cambio appalto. Al di là degli spot green “Eni + Stefania, Eni + Luca” presenti in ogni testata giornalistica, che rappresentano una nuova opportunità di business, Eni deve dimostrare sul campo di essere davvero migliore iniziando a rispettare le regole a tutela di chi lavora, senza distinzioni tra chi indossa la tuta dell’Eni e chi invece lavora nel suo indotto.
Adesso è scaduto il tempo, e domani attraverso la mobilitazione promossa da CGIL CISL e UIL, che si terrà a partire dalle ore 10.00, davanti al Centro Oli di Viggiano, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità e se non arriveranno delle risposte concrete da parte di Eni saranno messe in campo le azioni necessarie volte a riappropriarci del valore della nostra terra.
Il Segretario Nazionale Bruno Cantonetti nel suo intervento ha illustrato la complessa situazione industriale del nostro Paese caratterizzata anche da un complicato rapporto con la politica, visto che a livello nazionale, a seguito del silenzio, ci si è dovuti autoconvocare per il 26 marzo per avere “udienza presso il Mise” per riprendere il punto sulle tante vertenze ancora aperte a partire da quella dell’Ilva.
Ha proseguito poi, sostenendo il grande risultato raggiunto con il rinnovo del Contratto Nazionale Metalmeccanico, un progetto considerato ambizioso all’inizio, ma poi condiviso con chi partecipa attivamente alla vita sindacale, vivendo quotidianamente al fianco dei lavoratori, modo di fare e di essere che consente alla Uilm spesso di tracciare la linea da seguire alle parti, consentendoci di vivere con orgoglio la crescita del “colore blu” e dunque della nostra Organizzazione.
Il distretto ferroviario lucano è il presupposto attraverso il quale trovare una soluzione per il futuro dello storico stabilimento potentino di TFA; non accetteremo la sua chiusura ne il trasferimento dei lavoratori a Caserta.
La mobilità è un comparto che vedrà ingenti investimenti ed è inaccettabile che il piano industriale presentato da TFA preveda la chiusura del sito potentino.
Pertanto all’Assessore Cupparo chiediamo che nel prossimo incontro con TFA imponga alla stessa non solo “bocce ferme”, dunque il non procedere al trasferimento dei lavoratori, ma soprattutto dovrà pretendere da TFA il rispetto dei lavoratori e dunque del piano industriale; è necessario istituire un tavolo regionale con tutti i soggetti industriali già presenti in Basilicata o futuri investitori, per trovare soluzioni non solo per i lavoratori di TFA ma per programmare lo sviluppo industriale della nostra Regione che non può prescindere dall’accrescimento del valore del lavoro.
Mar 30