La Uil lucana si prepara ad affrontare una situazione straordinaria di emergenza che sta segnando trasversalmente tutti indistintamente (Famiglie, Imprese, Lavoratori, la società tutta). Il Consiglio Regionale della Uil, per la prima volta nella storia del sindacato riunito in streeming, con la partecipazione di un centinaio di segretari di categoria e dirigenti, ha discusso di quali sono gli eccezionali compiti che spettano all’organizzazione sindacale.
A tracciare il percorso la relazione del segretario regionale Vincenzo Tortorelli, eletto meno di tre mesi fa in una situazione decisamente diversa, che ha dovuto misurarsi anche e soprattutto su un nuovo modo di fare sindacato, nella consapevolezza – ha detto nella relazione – che “ci è richiesto un impegno eccezionale affinchè questa crisi non si trasformi in uno scacco per il futuro della nostra società”.
La Uil sin dai primi giorni della pandemia – ha evidenziato – ha deciso di mantenere le sue sedi aperte per rimanere vicino ai cittadini, ai territori, ai lavoratori e ai pensionati. Un lavoro di uomini e donne senza soste che conferma che non siamo impreparati: c’è un grande spazio per il sindacato e per il nostro impegno, per le ragioni del nostro mandato che si deve rafforzare, si rimotiva, nella difesa dei diritti e del lavoro. Ancor più quest’anno, un anno importante per la nostra storia, il settantesimo della UIL, che non abbiamo potuto celebrare come avremmo voluto a causa della pandemia ma che certo stiamo onorando.
Tortorelli ha insistito: Occorre operare con visione, tralasciando un vecchio modo di fare per aprirci ad un nuovo modo di essere. Dobbiamo essere anche pragmatici, concreti: ci tocca scegliere e capire i temi su cui concentrare la nostra attenzione. Certo, quello della salute e della protezione e sicurezza sociale deve essere al primo posto come abbiamo fatto e stiamo continuando a fare. Ma anche i temi del sostegno alle condizioni esistenziali e materiali; della cultura e dell’istruzione; tutta la partita delle provvidenze e delle misure di accompagnamento alla fuoriuscita dall’emergenza e dagli impatti traumatici di perdita di reddito per i lavoratori e le famiglie e di riduzione della produzione per le imprese.
Dobbiamo mettere denaro nelle tasche degli italiani e dei lucani: ha scandito le parole il segretario della Uil. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita e per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele. L’obiettivo: tenere in vita la società! E noi dobbiamo verificare che il flusso di risorse deliberato dal Governo arrivi a chi è colpito dagli impatti della pandemia. Occorre un grande piano strategico con obiettivi radicali di vera profonda modernizzazione nei settori, nella fiscalità e nella burocrazia che liberi il sistema dai vincoli che più volte hanno rallentato o disperso in mille rivoli i processi di avanzamento.
La situazione specifica della Basilicata.
Quest’anno gli occupati caleranno del 2,1% con una possibile perdita a livello nazionale di mezzo milione di posti di lavoro, 4mila per la Basilicata. E si tratta si un impatto del coronavirus sul mercato del lavoro mitigato dagli ammortizzatori sociali. In Basilicata 6 lavoratori su 10 sono a casa a causa dell’emergenza, non in smart working ma in cassa integrazione o perché hanno perso il lavoro. Uno tsunami se non si immettono risorse straordinarie che devono subito trasformarsi in una ripresa del circuito economico che rischia di imballarsi e di generare gravi ferite sociali e più profonda emarginazione sociale.
Per questo – ha detto Tortorelli – abbiamo proposto in Basilicata, per far fronte alla prima liquidità delle famiglie e delle imprese un Fondo mutualistico di investimento sociale come strumento moltiplicativo di risorse e reddito per gettare le basi sul dopo emergenza. Uno strumento finanziario a diretta emanazione regionale, con l’ausilio ed il sostegno dei soggetti legati alla rappresentanza sociale ed imprenditoriale. Pensiamo ad un Fondo Mutualistico di 200milioni di euro, un prestito delle compagnie petrolifere da restituire a partire dal 2022 per la durata delle concessioni petrolifere al netto di quello che devono dare per le royalties, l’Ires, la fiscalità statale.
La fase 2. Affrontare e riprogrammare la ripartenza significa avere un’idea del come sarà la fabbrica diffusa delle piattaforme territoriali, della logistica e dei servizi che le compongono. Ma i soli protocolli non bastano, è anche un problema di organizzazione della vita lavorativa: è fondamentale la protezione del lavoratore da quando esce di casa fino al e sul posto di lavoro (dalla mobilità, alla logistica delle attività…). Il nostro lavoro nella regione deve cambiare, deve puntare ad un maggiore coordinamento con la chiara consapevolezza che abbiamo compiti più ardui da affrontare con un metodo di lavoro che punti ad un maggiore coordinamento. Noi dobbiamo uscire da questa fase più determinati a sostenere un progetto di ricomposizione del mondo del lavoro e del mondo sociale più vasto portandolo oltre la condizione di precarietà, di chiusura, oltre la quarantena, con un programma di rinascita, secondo le nostre corde di sindacato riformista, ispirato ad una permanente sperimentazione di culture e di visioni.
L’emergenza Covid-19 in Basilicata. Per la Uil sotto il profilo sanitario poteva essere gestita con maggiore attenzione, ci sono stati ritardi sui tamponi e sulla presa in carico di pazienti che presentavano sintomatologia da Covid-19. La Uil lo ha rimproverato alla task force ma sempre rimanendo nel merito delle questioni. Nonostante ciò il sistema ha retto, forsanche per il basso numero di contagi , ma ciò non implica che bisogna abbassare la guardia. Grande rilievo va posto sull’impegno profuso dagli operatori sanitari per i quali abbiamo rivendicato premialità aggiuntive a ristoro delle prestazioni straordinarie offerte nell’emergenza. Ora occorre consolidare i risultati ottenuti con l’attivazione di un nuovo piano sanitario all’insegna del prendersi cura per le prevedibili ricorrenze del contagio che ridefinisca la linea di offerta dei servizi ospedale-territorio fino a rafforzare le realtà più minute degli abitati e a rivedere i servizi di medicina del lavoro ad integrazione con i protocolli di sicurezza nelle fabbriche.
I punti essenziali della ripartenza:
– la ripresa graduale ma incisiva del complesso dei reparti e dei servizi che sono stati messi in sospensione per riassumere la domanda di salute di vasti ceti e generazioni specie anziani che con le loro cronicità e con i propri bisogni di salute non possono ricorrere a cure sopportandone i costi e ne possono vivere nel timore di un sistema sanitario tutto concentrato sull’assistenza Covid.
– definire con nettezza le corsie e la presa in carico di ammalati covid e l’apprestamento di reparti covid19 di seconda istanza mediante gli ospedali da campo donati dal Qatar.
– consolidamento e radicamento delle Usco, le Unità territoriali di contatto a domicilio con i pazienti Covid, come esperimento anche di un rafforzamento della rete territoriale dei servizi
– questione della rete ospedale territorio ed assistenza socio-sanitaria che rimane ancora la vera riforma qualificante sulla quale mobilitare sindacato e cittadinanza sociale.
Solo tre mesi fa, in un quadro completamente diverso, avevamo posto le basi per un lavoro unitario con le alte organizzazioni sindacali, ed avevamo tracciato un cammino di grande interesse con le altre forze sociali negli Stati generali. A maggior ragione oggi, in un contesto aggravato con i segni della crisi da Covid è quello il terreno su cui misurarsi.
Conclusioni di Tortorelli . Non stiamo facendo mancare il nostro apporto costruttivo nella fase dell’emergenza partecipando a tutti i momenti di confronto. Abbiamo accolto con interesse la prima convocazione sui temi di un nuovo sviluppo anche alla luce della ripartenza post-covid da parte del Presidente della Giunta regionale. Auspichiamo che questo possa essere l’inizio proficuo di nuove relazioni istituzionali che superino l’impostazione verticistica degli scorsi mesi non favorendo un sostanziale coinvolgimento delle forze sociali e sindacali. Il punto di fondo è che occorre per costruire il futuro della regione cambiare rotta ed abbattere questa separatezza! Proponiamo di definire un piano straordinario per l’emergenza e per le fasi successive sulla base di una circostanziata analisi dell’impatto di Covid 19 sui diversi settori con l’adozione di una una road map nella quale stabilire profili e scenari di evoluzione produttiva ed occupazionale nei grandi quadri dell’economia e della società regionale e i bisogni delle famiglie e delle imprese. La partita si vince se saremo uniti e se sapremo organizzare coalizioni vaste con programmi convincenti per il cambiamento delle politiche regionali.
Intervento segretario nazionale Barbagallo – Non abbiamo bisogno solo di un modello di sviluppo, ma di un Patto per il Paese, perché dobbiamo ridisegnarlo il nostro Paese, senza dimenticare gli invisibili e i più deboli, come i precari e come coloro che sono costretti a fare lavoro nero”. È quanto ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, nel corso della videoconferenza della Uil lucana.
“C’è un problema di metodo – ha proseguito Barbagallo – su come affrontare questa ulteriore fase, perché noi pensiamo che ci sia bisogno di avviare confronti specifici. Ecco perché chiediamo ai ministri di fissare incontri su alcune materie. C’è bisogno, ad esempio, di ragionare sulla detassazione degli incrementi contrattuali, sulla riduzione dell’orario di lavoro che non va confusa con la necessità di fare formazione: le due cose sono distinte. Poi – ha proseguito il leader della Uil – c’è una questione tutta al femminile: se restano chiuse le scuole, il congedo parentale per 15 giorni e al 50% non è certamente sufficiente. Abbiamo bisogno di un incontro sulla scuola, di capire se gli ammortizzatori sociali coprono davvero tutti i settori, di ripensare le RSA. Noi – ha concluso Barbagallo – vogliamo partecipare”.